Oggi gironzolavo sul web e pensavo: ma se c’è voglia di Vintage forse qualche cosa sta cambiando… (Hai visto mai?)
Forse si sta iniziando a capire, riscoprire, comprendere, riprendere, recuperare, ricordare, amare, vivere…
Oppure è solo una montatura consumistica per vendere cose nuove Made in China invecchiate per finta e doppiamente inquinanti? 🙁
Adesso mi dirai…
“Ma Viviana, di che caspita stai parlando?” 😯
Okkey, andiamo per ordine.
Che cos’è il Vintage?
Secondo Wikipedia…
“Vintage (pronuncia inglese [ˈvɪntɪʤ], pronuncia francese [vɛ̃ˈtaʒ]) è un attributo che definisce le qualità ed il valore di un oggetto indossato e/o prodotto almeno vent’anni prima del momento attuale, e che può altresì essere riferito a secoli passati senza necessariamente essere circoscritto al Ventesimo secolo.
Gli oggetti definiti vintage sono considerati oggetti di culto per differenti ragioni tra le quali le qualità superiori con cui sono stati prodotti, se confrontati ad altre produzioni precedenti o successive dello stesso manufatto, o per ragioni legate a motivi di cultura o costume.
Il vocabolo deriva dal francese antico vendenge (a sua volta derivante dalla parola latina vindēmia) [1] indicante in senso generico i vini d’annata di pregio.”
Quindi gli oggetti Vintage – quelli veri – sono oggetti del passato che hanno il sapore (e talvolta l’odore!) del passato…
Se hai a casa il vecchio telefono della “SIP” (che oggi va così di moda che è stata riprodotta solo la cornetta da attaccare al cellulare! :shock:), la vecchia consolle Nintendo, i primi giocattoli robot, le vecchie bambole o il tuo primo orso di pelouche, la Maglieria Magica, l’anello di fidanzamento o il vestito da sposa di tua nonna… Quello èVintage.
Perché va di moda il Vintage?
Ah, questa è una bella domanda! 😀
L’idea che gli oggetti antichi siano veri, solidi, ben costruiti, ben fatti, realizzati per durare e semplicemente non si disintegrino come gli oggetti moderni è potente.
Significa che qualcuno si è accorto della Obsolescenza Programmata che infetta come un virus tutti i prodotti di oggi.
Prodotti che sono fatti per essere comprati e basta. Neanche consumati. Comprati e buttati. Con una tara genetica che li fa rompere – se va bene – non appena scaduta la garanzia. Che non vale la pena riparare perché costa meno ricomprarli nuovi.
Costa meno a noi, ma all’ambiente? 🙁
Costa meno a noi, ma ai bambini che li costruiscono nel Sud del mondo? 🙁
Gli oggetti nuovi ci sembrano economici, ma costano all’Ambiente e alle persone sfruttate per produrli…
[E se vogliamo, se ci pensi… tra 20 anni non avremo più alcun oggetto Vintage! 😯 Perché gli oggetti di oggi non dureranno certo più di 20 anni. Quindi avremo solo Vintage finto…]
Ma gli oggetti antichi talvolta portano con loro anche le memorie del passato, vibrazioni che non sempre sono facili da “indossare”.
E’ per questo che talvolta siamo attratti da abiti dal sapore antico su uno stand di un mercatino… e poi quando ci avviciniamo però c’è qualcosa che ci ferma (oltre ai prezzi spesso esorbitanti). Ti è mai capitato?
Gli oggetti Vintage portano le vibrazioni del passato…
E già, perché il Vintage non è semplice “usato”… Il Vintage ha una storia, una filosofia, un suo perché che va al di là dell’utilità dell’oggetto stesso.
Quando abbiamo comprato il nostro pulmino VW, abbiamo comprato un sogno, un ideale, oltre alla voglia di riusare e riciclare non comprando un camper nuovo… E salendoci a bordo abbiamo percepito subito un’atmosfera di casa, di amore e di famiglia, perché era stato usato per le vacanze per ben 20 anni da una coppia – che abbiamo conosciuto – che ci ha cresciuto dentro 2 bambini!
Il nostro pulmino arancione è oggi un conglomerato di gioia, vacanze, allegria, pace e amore con un pizzico di ribellione sessantottina che ci sta sempre bene e adesso… in più una decisa impronta I FEEL GOOD! 😉
Ma anche se era Vintage, cioè tecnicamente un’auto d’epoca, ce l’hanno venduto come usato, perché se lo avessero considerato Vintage sarebbe costato 5 volte tanto! 😯
Insomma se invece di considerare un oggetto “vecchio” lo consideri “Vintage”, va bene, purché ti venga voglia di riusare e riciclare, risparmiando risorse! 😀
Quando invece il Vintage al posto di un modo carino per riconsiderare Trendy il passato e gironzolare tra i mercatini dell’usato… diventa un consumismo reatro-attivo, un’occasione per creare beni di lusso da oggetti un tempo comuni, forse va meno bene…
Perché ti passa la voglia di comprarti il vecchio telefono a 80 euro al mercatino del’usato se trovi la cornetta a 5 euro (nuova ma in procinto di rompersi!), dal primo emporio cinese che ti capita!
Perché invece di riutilizzare il tavolo antico di legno bello e pronto, vai a comprarne uno nuovo – che ha tagliato nuovi alberi – e magari passi ora a scrostarlo e a dipingerlo di bianco con vernici che proprio naturali non sono… 😕
Il Vintage non dovrebbe essere una scusa per vendere oggetti vecchi a una somma spropositata!
E qui interviene il mercato che risponde a questa esigenza con lo Stile Vintage, che ti ripropone oggetti dal sapore antico ma appena fatti, nuovi di zecca.
Ma in questo caso la solidità e la funzionalità di un tempo te le dimentichi!
E talvolta – paradossalmente – ti trovi davanti uno Stile Vintage terribile, fatto con oggetti che traballano e con materie prime scadenti… Se parliamo di abiti, il Vintage non può essere di rayon, di poliammide! Se parliamo di mobili, il Vintage non può mica essere di truciolato, melammina, plastica propilenica… 😯 Che almeno lo Stile Vintage sia riproposto su materiali naturali e su oggetti che a fine ciclo vita siano riciclabili.
Come salvare capra e cavoli?
Con il riciclo creativo che è ancora meglio del Vintage perché ti trasforma una vecchia porta in un tavolo e risolve tutteecose!
In fondo se al Vintage unisci anche la creatività è ancora più Trendy, no?
E se questa genialata ce la siamo costruita da soli, riadattando un pallet, un cestello della lavatrice, dei vecchi cassetti da tipografo, delle damigiane di vetro… Non è ancora meglio? 😉 (Di Riciclo Creativo parliamo ampiamente nel Forum del Weco Club nella sezione di Decrescita, Downshifting, Autoproduzione, Green Economy: Il Mio WecoVillaggio
Ma non andiamo fuori tema e torniamo a parlare di Vintage o comunque di Stile Vintage…
Secondo me – parlo da femmina ovviamente, perdonami lettore macho! 😉 – gli oggetti di un tempo sono anche abbastanza romantici.
Anche secondo te gli oggetti di un tempo sono romantici?
Perché ci fa sentire a nostro agio il mobile bianco di famiglia tutto scrostato ?
Perché la vecchia scatola del caffè di 20 anni fa la teniamo per metterci i fiori, e quella di oggi – tutt’al più – la differenziamo?
Perché la vecchia 500 Fiat con i deflettori ci piace tanto anche se abbiamo benedetto i finestrini con gli alza cristalli elettrici? 😉
Per non parlare della mitica Vespa!
Viviamo nel passato?
E del passato cosa ci attrae?
Le famiglie numerose, le cucine di campagna con la torta genuina appena sfornata, i piccoli piaceri di una vita più… slow?
Sentiamo forse che ai nostri giorni abbiamo perso qualche cosa?
Ci sentiamo più tranquilli con oggetti “tutti di un pezzo” senza strane amalgame chimiche o misteriose tessiture?
Possibile che la nostra coscienza ambientale faccia capolino? 😯
Mi puoi aiutare a capire?
Scrivimi qui sotto la tua impressione!
Ti ringrazio in anticipo per la tua risposta con una collezione di stampe pseudo–vintage (molto “Peace & Love!”) che ho scovato sul sito www.allposters.it e che mi piace molto! 😉
🙂
Viviana
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benedetta says
cara viviana,
credo che lo stile vintage sia ora una moda e un business.
a me personalmente piacciono – e mi sono sempre piaciute, anche da adolescente – le cose che “confessano di aver vissuto”, parafrasando il titolo dell’autobiografia di Neruda. mi viene voglia di ripararle e di farle rivivere, anche imperfette. per questo, più vecchie sono meglio è. preferisco l’antico al vintage. penso che per molti di noi il vintage sia nostalgia, e questo non mi piace tanto.
preferisco quel sentimento struggente che mi prende quando vedo un vecchio oggetto in un angolo, e penso al suo uso di un tempo, alla sua storia, e mi viene la voglia di usarlo di nuovo.
forse sono contro la morte, certo sono contro i musei…un caro saluto
benedetta
VIVIANA TACCIONE says
Ciao Benedetta, grazie di cuore per la tua condivisione! 🙂
Hai ragione, le cose devono essere vissute, mentre molto spesso rischiamo di trasformarle in “oggetti da museo” accumulandole e lasciandole da una parte… a fare polvere.
Gli oggetti antichi, recuperati, riciclati, rivissuti, dovrebbero forse aiutarci a vivere pienamente il qui e ora, farci riflettere sullo scorrere del tempo, riempirci di gratitudine per tutti i doni che abbiamo, per gli insegnamenti preziosi che questa vita ci offre.
Un abbraccio e alla prossima!
😀