Sappiamo bene come le risorse del nostro Pianeta stiano finendo, e molte di quelle che restano siano già irrimediabilmente inquinate.
Stiamo distruggendo lentamente questo mondo con la nostra assurda cupidigia e l’incredibile incapacità di guardare al domani.
Lo sappiamo, impossibile negarlo.
E questo è anche un problema di evoluzione personale, di scarsa motivazione a… vivere.
😯
Pensaci un attimo…
Oltre ai crescenti disastri climatici che vediamo in televisione e che mietono migliaia di vittime tra tornado, terremoti e alluvioni, si stanno producendo a dozzine tra libri, film e documentari, che raccontano scenari di prevedibili apocalissi in un futuro troppo prossimo…
E tutto continua come se niente fosse.
Testi e video in cui i governi di tutto il mondo fanno figure meschine e ridicole, dove i cattivoni cercano invano di prevalere a tutti i costi finendo molto male nel tentativo di accaparrarsi le ultime risorse, dove una marea di innocenti vengono travolti tra epidemie, esplosioni, inondazioni o glaciazioni.
Dove perfino gli Alieni vengono a dare l’Ultimatum alla Terra… 😯
E ancora niente.
E la cosa ridicola è che nonostante importanti personalità da tutto il mondo, insigni scienziati, visionari politici, premi Nobel, ci avvertano tutti i giorni (qualcuno anche a costo della vita) di questi pericoli, noi trattiamo tutte queste notizie come se fossero mera fantascienza. Romanzi apocalittici. Fiction e Reality Show.
Possibile che abituati alla finzione ovunque ci giriamo – nella TV, nelle pubblicità, nei Social Media, nei Telegiornali – oramai non siamo più capaci di discernere il vero dal falso?
Possibile che confondiamo l’orso polare che si guarda in giro sgomento sul pack instabile con Winnie The Pooh?
Oppure siamo così comodi comodi nella nostra Area di Comfort, con il nostro bel supermercato energivoro pieno di “cibo” denutritivo sotto casa che arriva dall’altra parte del mondo bello impacchettato e insaporito da chimica, da non avere neanche la voglia di porci un ragionevole dubbio?
Non è pazzesco?
40 anni fa uscì un libro ambientalista molto controverso che sconvolse il mondo: The Limits to Growth – I Limiti dello Sviluppo, basato sugli studi di un gruppo di scienziati del MIT.
Un libro che spiegava come il Pianeta terra fosse un sistema finito e che dovevamo rallentare per non consumarlo completamente e trovarci in una crisi globale.
Ti suona familiare?
Ultima Chiamata è un Film documentario che racconta questa storia. http://www.lastcallthefilm.org/it
Per chiamare a raccolta le persone con un po’ di cervello e iniziare a pianificare insieme la resilienza.
Perché nessuno si occuperà di noi, così come non si stanno occupando della nostra casa.
Dobbiamo smettere di pensare che le soluzioni arriveranno dall’alto, diventare più responsabili, renderci il più possibile autosufficienti dal sistema, indipendenti dalle esigenze semantiche indotte, creare delle piccole comunità de visu e on line di mutuo aiuto, ridurre i nostri consumi, avere un luogo sano dove ritrovarsi, un bosco e un giardino edibile, creare – insomma – un Piano B.
Così come spieghiamo nel libro IL BOTTO!
Perché continuare a fare finta di nulla è da folli.
Di più.
E’ da criminali.
Perché significa essere complici di questo Ecocidio.
Davvero siamo una generazione persa, senza neanche la forza di formulare un obiettivo, senza motivazioni per scuotersi da questo torpore, capace solo di stare in poltrona con un telecomando in mano?
Non posso e non voglio crederlo, nonostante certe volte l’evidenza sia potente. 🙁
Per comprovarlo, basta uscire di casa. E vedere il vicino che butta il bottiglione di plastica nel secchio dell’indifferenziato.
Ma se nonostante le isole di immondizia galleggino negli oceani sempre più acidi e inospitali per accogliere la vita, siamo i primi a non fare 30 metri in più per raggiungere il bidone del conferimento della plastica, che speranza abbiamo che gli altri facciano meglio di noi? (Ma certo, scusa, è colpa del “governo” che non ti mette il secchio giusto davanti alla tua porta di casa!)
Come potrebbe – una persona che inquina ogni giorno – avere la coerenza di protestare
(tranne forse una polemica e quanto mai sterile battuta in Social Network infarciti di pubblicità…)
E per continuare a parlare di immondizia…
Come mai nonostante l’epidemia di obesità, malattie coronariche, tumori, demenza senile, la gente continua a comprare immondizia da mangiare?
Basta entrare in qualsiasi supermercato e vedere la mole di poltiglie conservate e addensate acquistate ogni giorno.
Ma se siamo i primi a scegliere pesticidi invece del biologico, invece di andare da un’azienda agricola vicino casa che sta cercando di cambiare il mondo…
Ma se siamo i primi a non evitare certi prodotti chimici apri-e-gusta che mettiamo stancamente nel carrello della spesa ben sapendo che “comprare equivale a votare“,
che speranza abbiamo che gli altri facciano meglio di noi?
Ma – perdona il francesismo – se noi compriamo “cacca” perché gli altri non dovrebbero vendercela? 🙁
Con che faccia tosta pretendiamo dagli altri che facciano per noi, quello che noi stessi per noi non facciamo?
Noi che con i nostri soldi barattiamo ogni giorno:
– l’avvelenamento del nostro organismo e della nostra stessa famiglia,
– l’inquinamento e distruzione del nostro stesso pianeta,
– lo sfruttamento delle risorse naturali altrui con genocidio di persone innocenti,
– l’assassinio e sofferenza dei nostri stessi fratelli animali…
in cambio della “comodità” di una vita nel gregge del consumo acritico del super sotto casa?
Perché se non nutriamo il nostro organismo, figuriamoci come nutriamo la nostra mente e la nostra Anima… 😕
In un crescente corto-circuito tra doverizzazioni e afflati di cambiamento.
“Quanto sarebbe bello cambiare lavoro…”, “quanto sarebbe bello passare un po’ di tempo viaggiando…”, “quanto sarebbe bello vivere in un EcoVillaggio…”, “quanto sarebbe bello avere una Mission…”, “quanto sarebbe bello avere l’opportunità di qualcuno che ti aiuti a cambiare…”
“Però oggi no… che si è fatto tardi!” 😯
E sbadigliando cambiamo canale guardiamo la pubblicità dell’ultimo profumo dello stilista tal di tali con un modello imbecille platinato e depilato che agita i bicipidi davanti a masse frementi.
E mentre le profumerie vendono essenze chimiche che non danno quallo che promettono (e come potrebbero?), i capelli si imbiancano, le cellule neuronali muoiono, insieme a miliardi di api.
E’ ora che iniziamo a distinguere tra fantasy e realtà…
E’ ora di guardare film veri, di denuncia e di soluzioni, è ora che iniziamo a vedere davvero, e capire che se non interveniamo subito, la realtà andrà ben oltre le più tetre aspettative.
Non per “le prossime generazioni” (che già di per sè è tremendo), ma per noi, subito, qui e ora.
E dipende solo da noi.
Che non ci assumiamo neanche la responsabilità della nostra stessa spazzatura.
Che continuiamo a vivere come se niente fosse. O quasi.
50 Soluzioni da mettere in pratica SUBITO per trasformare la crisi in opportunità, le trovi qui: www.ifeelgood.it/botto
Di soluzioni ce ne sono davvero tante.
Soluzioni anche divertenti, appassionanti, avventurose, che celano un mondo nuovo di possibilità e collaborazioni.
Il Web alternativo è pieno di esempi potenzianti di persone che stanno agendo per cambiare. Se sai dove guardare. Pieno di corsi e persone che agevolano il cambiamento. Se hai voglia di metterti in gioco.
Ma tutta questa abbondanza di informazioni non ci sarà per sempre se continua questo andazzo. E’ ora di fare qualcosa adesso.
Programmiamo la nostra resilienza.
🙂
Pace & Amore (finché dura! 😉 )
Viviana
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