E’ un po’ che ne volevo parlare, ma solo l’aver visto due film di animazione a distanza di 2 settimane me lo ha ricordato…
I titoli di coda al cinema disertati sono lo specchio delle nostra società frenetica che sperpera opportunità ingabbiata nella sua ruota del topo.
Affermazione controversa? 😯
Vediamo perché.
Poco tempo fa siamo andati a vedere il film dei Minions, un film di animazione annunciato con mesi e mesi di anticipo… Attesissimo, grazie a un ottimo marketing, un ottimo prodotto e la simpatia travolgente degli occhialuti protagonisti.
Fin dalla sigla iniziale della Universal ci si accorge che c’è qualcosa di strano e ci si sbellica dalle risate (ovviamente parlo per gli adulti che abbiano il Bimbo interiore sviluppato e allo sbaraglio, i bambini non hanno problemi ad innamorarsi dei Minions!) ogni momento del film è ricco di dettagli buffi, teneri, curato nei minimi particolari.
Però nonostante questo, accade una cosa curiosa…
Appena partono i titoli di coda, bambini e genitori si alzano all’unisono e se ne vanno.
Ti aspetteresti genitori annoiati che trascinano fuori bambini recalcitranti, no?
NO. 🙁
Se ne vanno tutti, attratti da non so quale altro diversivo, dato che è tardi e probabilmente è solo ora di andare a casa.
La sigla è spassosissima e – come quasi sempre accade nei film di animazione – ci sono delle sorprese finali.
Cioè… C’è un altro pezzo di film dopo la sigla.
E rimaniamo solo io e Leo in sala a godercelo.
Come sempre.
Sentendoci anche un po’ in colpa con l’inserviente che passa per le file a pulire. Nella nostra fila non passa neanche – anche qui come sempre – ma non c’è problema, fortunatamente non veniamo al cinema per mangiare immondi pop corn fritti, né gettiamo cartacce in terra…
Noi andiamo al cinema per goderci un film. Fino alla fine.
Lasciando che la sigla finale ci riporti dolcemente dallo stato emotivo della magia cinematografica a quello della realtà.
Leggendo i titoli di coda incuriositi, dimostrando il nostro rispetto per chi ha lavorato sia al film che alla sigla, rendendola piacevole…. e aspettando le sorprese che ogni tanto vi si nascondono… 😛
Ma solo per chi sa godere del qui e ora. Del momento presente.
L’altro ieri siamo andati invece a vedere Inside Out, altro ottimo film di animazione, da vedere più volte per chi è appassionato dal potere del Cervello Umano, o studia la PNL – Programmazione Neuro Linguistica, il Coaching, le 5 Emozioni di base di Paul Eckman…
Più “serioso” del film dei Minions, Inside Out strappa anche qualche lacrimuccia qui e là, e invita a meditare…
Indovina che è successo alla fine del film?
Stessa identica storia.
Tutti sono scappati durante la sigla finale. Una sigla peraltro spassosissima.
Ma dove cacchio devono andare tutti? 😯
Quale demone li pervade tanto da non permettergli di vedere il finale di un film per cui hanno anche pagato?
Si sono così abboffati che devono tutti scappare al bagno? Non mi sembra una scusa convincente. Né consolante.
O forse… Drogati dallo zapping casalingo, sono così abituati a fare così, vedere film iniziati, girare prima che finiscano, che non si rendono conto della differenza tra TV e cinema? 😯
Siamo forse noi quelli strani, dato che non vediamo la TV tradizionale né quello che “passa il convento”; dal lontano 2006… Sarà per questo?
O ancora… Sono così abituati a correre che non si rendono più conto di quando invece possono rilassarsi?
Davvero dobbiamo consumare tutto così sommariamente, rapidamente, superficialmente, e correre a spendere e spandere altrove, eternamente insoddisfatti dal momento presente?
Per quello che può servire, dunque, te lo dico ora: W la magia del cinema, titoli di coda inclusi!
🙂
Viviana
Ti piacerebbe anche...
Clicca qui per scaricare gli Omaggi I FEEL GOOD!
Clicca qui per dare un'occhiata a Ebook e Corsi I FEEL GOOD!
Clicca qui per la nostra Affiliazione solidale 100% Win Win!
Leggo SEMPRE i titoli di coda di qualsiasi cosa (film, telefilm, soap operas, telenovelas, cartoni animati, documentari); non comincio a seguire un film se so di non poterlo fare.
Mi sa che siam rimasti in due, in Italia. Ovviamente non me ne stupisco; la maggior parte dei concittadini non sa scrivere correttamente e non riesce a distinguere fra E ed È, fra A e HA, fra NE e NÉ e N’È, fra SE e SÉ, fra DA e DÀ (potrei continuare per una settimana a elencare le altre perle). Il motivo?
Non legge (e, di conseguenza, non sta attenta alla forma). Ci illudiamo, davvero, che possa interessarsi ai titoli di coda?
Quant’è desolante questa poverissima Italia -.-
Un abbraccio 🙂
Ciao Mickey,
grazie del tuo feedback, sono felice di sapere che non siamo i soli a restare al cinema fino alla fine! 🙂
Hai ragione, anche a me certe volte “cadono le braccia” a leggere certi orrori, ma nessuno è perfetto, io per prima spesso mi perdo nei meandri della grammatica italiana, sia pur per distrazione e digitazione nevrotica, e perché a furia di andare in giro, inventare nuove parole e vedere film in altre lingue, tra un po’ parlerò un esperanto incomprensibile! 🙂
Penso che la responsabilità di questo impoverimento culturale sia principalmente imputabile a 3 fattori:
– mass media (e chi li manipola) perché promuovono la cultura dell’immagine che “ipnotizza e vende” a scapito della lettura, che fa “riflettere”… (ne parliamo ne IL BOTTO! http://www.ilbotto.it)
– nuovi dispositivi elettronici di ultima generazione, che in nome di una cosiddetta portabilità e comodità stanno scalzando la libera informazione del web (figurati i vecchi cari libri), perché ci si vede poco per colpa di pulsantini minuscoli e schermi sempre più piccoli che disattivano il cervello… (Un connubio infernale con i Social network mordi e fuggi!? Ne ho ampiamente scritto qui: https://www.ifeelgood.it/blog/?s=scomunicazione+cellulare)
– persone colte, che si sono – ancora – “ritirate sull’Aventino” e parlano sempre più difficile e astruso godendo avviluppate nella loro morbosa cultura nel vedere il volgo ignorante che si disarticola. Testi incomprensibili fanno sì che le persone “normali” si sentano più vicine ai Jingle pubblicitari (sempre semplici e comprensibili) che ai cosiddetti intellettuali che dovrebbero aiutarli ad evolversi. Ne parlo qui: https://www.ifeelgood.it/blog/parla-come-mangi-perche-la-fai-cosi-difficile/
Come dice José Pepe Mujica: “Per favore, andate per le strade e contagiate. Non risparmiate nessuno, abbiamo bisogno che la cultura si propaghi nell’aria, tra le case, che si intrufoli nelle cucine e arrivi perfino nelle stanze da bagno. Quando si riesce a fare questo, la partita è vinta quasi per sempre, perché si spezza l’ignoranza essenziale che rende deboli molte persone, una generazione dopo l’altra.”
C’è dunque ancora un bel margine di azione, la differenza si può ancora fare, la partita non è ancora persa… Che ne pensi? 😉
Ad ogni modo ci sono tante persone che ancora leggono (fortunatamente qui su I FEEL GOOD.it ce ne sono a bizzeffe e le RINGRAZIO tutte per leggere NOI in particolare 😉 ) e sono piena di speranza per il futuro!
Grazie ancora per questo scambio di idee, un caro saluto!
🙂