Leggevo sul libro “Genitori e Figli – Le regole del gioco secondo la teoria delle costellazioni familiari (G. & B. Ulsamer – Ed. L’Età dell’Acquario)”, che “i sensi di colpa sono al tempo stesso una protezione” che ci creiamo verso una realtà scomoda.
Una frase che mi ha fatto riflettere, portandomi a divagare, come spesso accade, libro chiuso in mano e occhi altrove…
Sognamo una realtà ideale e perfetta e per questo impossibile da raggiungere… e rimandiamo la vita vera! Invece di venire a patti con la situazione, trovare dei compromessi per viverla bene, ci stressiamo tra “il giusto” e “lo sbagliato”.
Siamo noi che non abbiamo agito per il meglio, faremo meglio domani. Forse, se ne saremo capaci!!!
I sensi di colpa ci paralizzano, ci mettono all’angolo e sono un modo per evitare la realtà.
Non esiste la madre perfetta, la moglie perfetta, la figlia perfetta, la sorella perfetta.
E’ un passo doloroso staccarsi dai sensi di colpa che si provano nel non essere all’altezza delle proprie aspettative. Invece solo un atteggiamento rilassato e realistico può permetterci di vivere una vita serena.
Ma come si fa quando si cresce con stereotipi nati da film a lieto fine e rotocalchi smielati?
Le convinzioni che abbiamo nella testa, le idee di “vita perfetta”, “famiglia ideale”, “matrimonio felice”, “amore romantico”,”successo e carriera”… Insomma, il buono, il bello, il giusto. Sono tutte convinzioni nette. Un netto di polistirolo, un netto di sagoma di cartone, di scenografia. Niente che reggerebbe il confronto con la realtà della carne, con la morbidezza e con il chiaroscuro del vero.
Un netto che talvolta, ancora oggi, non mi dà scampo!
Una delle cose più rivoluzionarie che mi ha insegnato Leonardo sono state le sfumature. In un mondo senza ombre, dominato dai forti contrasti della mia adolescenza, lui è arrivato sul suo cavallo bianco (chissà poi perchè bianco !!!?) e mi ha portato il concetto dello sfumato.
Pochi pixel che – da anni – fanno la differenza!
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ci sono tanti tipi di “sensi di colpa”: alcuni provengono da frustrazioni diciamo paranoiche, altri dal fatto che PER COLPA TUA SONO MORTE DELLE PERSONE O DEGLI ANIMALI, che tu hai ucciso per presunzione, egoismo, pigrizia, ecc. Tutto quello che facevo credendolo AMORE… era solo un CALESSE.
Ma i morti ci sono stati davvero e non basta proprio dirsi: ma sì, mi perdono!!!
Io ho DOVUTO perdonarmi, ma dentro di me so che non merito nulla.
Ho ucciso impunemente; vorrei uccidere anche me, ma non posso perchè sono circondata da persone che amo e che mi amano…”a prescindere.” Credi sia possibile, cara Viviana, riuscire a sorridere e a perdonarsi facendo finta che nulla sia mai accaduto PER COLPA TUA? Ciao, Margherita