Dopo lunga e febbrile attesa, arriva in Italia il più conosciuto esperto di intelligenza finanziaria del mondo:
Robert Kiyosaki.
Autore di oltre 15 libri per un totale di oltre 26 milioni di copie vendute, Kiyosaki è riuscito in pochi anni a passare dalla laurea all’esercito (ha combattuto in Vietnam come elicotterista), da commerciale ad imprenditore, raggiungendo molto presto la sua indipendenza finanziaria.
Grazie alla sua scuola internazionale di alfabetizzazione finanziaria che ha aiutato migliaia di persone…
A partire dagli anni ’80, grazie ai suoi best seller (primo tra tutti “Padre Ricco, Padre povero“), e al famoso gioco da tavola “Cashflow 101“, nato per insegnare in modo semplice l’intelligenza finanziaria a tutti, lo scrittore nippo-americano è riuscito in pochi anni a diventare un esempio vivente di persona che partendo dal nulla è riuscita a costruirsi una fortuna.
Se lo conosci puoi andare dritto al sodo e cliccare su questo link per…
Prenotare il tuo posto ad un costo promozionale che – ancora mentre scrivo – è irrisorio (non potrai crederci!). 
Se invece non lo conosci, beh…
Direi che stai per scoprire un personaggio (ed un segreto) che può letteralmente stravolgere la tua visione della vita e della ricchezza in modo sorprendente.
Come abbiamo spesso scritto, tra le competenze elementari che qualsiasi essere umano dovrebbe ricevere durante la scuola dell’obbligo (e di cui non si scorge traccia nei programmi ministeriali) c’è l’intelligenza finanziaria.
A differenza di quello che si potrebbe pensare a prima vista, questo termine non indica competenze tecniche necessarie per operare in borsa o per fondare un’azienda, ma…
La capacità base che ognuno di noi dovrebbe sviluppare nei primi anni di scuola per capire cosa fare per diventare finanziariamente indipendente e godersi la vita…
… invece che ingrossare le fila di chi è costretto a fare lavori che non ama per tirare a campare in vista della (eventuale) pensione.
Ho letto “Padre Ricco, Padre Povero“, il più famoso best seller di Kiyosaki diversi anni fa, ed è stata un’entusiasmante scoperta, capitata peraltro proprio nel momento in cui cominciavo a lavorare come libero professionista.
Da lì ho letto avidamente molto altri suoi libri…
I concetti chiave che hanno reso Kiyosaki famoso in tutto il mondo sono la differenza tra attivi e passivi e il posizionamento nei 4 quadranti.
Per le prime ti rimando al Corso che ci sarà tra poche settimane, mentre per il secondo ti voglio dare con piacere qualche anticipazione.
Chiunque lavori in questo sistema economico (nel prossimo, semmai si vedrà!) lavora in una di queste 4 categorie: dipendente, professionista, titolare di azienda o investitore. Non ci sono alternative.
Che cambia?
Dipendenti e liberi professionisti scambiano il loro tempo con del denaro – stipendio o parcella che sia – ma se non lavorano… muoiono di fame. 🙁
E’ vero che ci sono delle differenze: il professionista è idealmente più libero e se è bravo guadagna bene, però se da una parte sono autonomi nell’organizzazione della loro attività e non hanno capi, dall’altra di solito lavorano molto più di un dipendente…
Se entri nel mercato del lavoro come dipendente o come autonomo sei una merce, né più né meno, e devi vendere te stesso per vivere. Devi vendere il tuo prezioso tempo a ore, e qualcun’altro – chi ti assume, o il mercato – decide quanto vale un’ora della tua vita. Se fai una di queste due scelte, stai lavorando per soldi, non certo per la ricchezza.
I titolari di azienda o gli Investitori sono invece quelli che sanno sfruttare il sistema della leva o della rete per generare molta più ricchezza di quanto non potrebbero fare con le loro sole forze.
Non solo i loro guadagni possono essere illimitati, ma – cosa ancor più importante – una volta costruiti i loro attivi, le entrate arrivano anche se se ne vanno in vacanza…
Questo perché la ricchezza che generano il titolare di una grossa azienda così come l’investitore professionista, dipende da altre persone (collaboratori, partner, clienti, investitori, etc.)…
Ecco perché loro guadagnano anche quando fisicamente non lavorano… hanno scoperto il segreto degli Attivi (o delle rendite passive, come le chiama T Harv Eker, che è lo stesso).
Se ti posizioni come titolare d’Impresa o investitore, diventi tu al contrario l’acquirente del tempo altrui: sono i soldi che lavorano per te. Tu acquisti e rivendi (merci, servizi, etc.), ma i veri guadagni derivano dal fatto che rivendi il tempo e le competenze di tante persone, di tanti dipendenti e professionisti, trattenendoti una piccola percentuale sulla loro produttività.
Ovvio che ognuno può avere un concetto differente di Libertà finanziaria.
Per me non è certo starmene in panciolle su uno Yacht… ma avere il tempo per dedicarmi a ciò che amo e sviluppare la mia Mission (come Trainer, per esempio).
Per arrivare a questo, Kiyosaki senza dubbio per me e per Viviana è stato determinante. 😉
Come mi hanno insegnato tanti anni fa:
la soluzione migliore è di solito nella direzione opposta alla normale tendenza.
Se sei ancora nella Ruota del Topo (metafora peraltro coniata proprio da Kyosaki), se ancora lavori come dipendente o come professionista e senti che questa storia del lavoro a vita, 8 ore al giorno, 350 giorni l’anno, 40 anni di lavoro prima di godersi la vita… puzza di bruciato, allora devi assolutamente conoscere quest’uomo, che sarà a Rimini questo Settembre.
PADRE RICCO TOUR
Robert & Kim Kiyosaki
Rimini 14-16 Settembre 2012
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🙂
Leonardo Di Paola
Wellness Coach & Trainer
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Sono già iscritta, grazie!
Brava Emanuela, vedrai che personaggio! 😉
ciao cari, premesso che voi mi siete molto simpatici e sicuramente in gamba, vi chiedo qualcosa che ho già chiesto ad altri, senza ottenere alcuna risposta.
se tutti si piazzano nei quadranti “attivi”, chi mi inforna il pane? chi insegna a mio figlio? chi mi guarisce il brufolo?
io sono d’accordo con l’idea, ma vorrei una risposta valida a questa domanda, perchè nessuno in realtà sa rispondere. perchè il sistema, anche se è sbagliato, è l’unico che abbiamo, e anche queste tesi alternative si basano su di esso: sul denaro virtuale, sul lavoro degli altri. una forma diversa di sfruttamento. e se c’è una diversa prospettiva, perchè non si lavora anche su un diverso sistema?
attendo la vostra versione…a presto!
Grazie mille Marzia per questa acuta domanda… e grazie per l’apprezzamento! 🙂
Il discorso è ampio, ma credo di poter condividere un paio di spunti che forse ti saranno utili.
Innanzitutto piazzarsi nei quadranti attivi elimina la necessità di fare un lavoro che non ci piace per vivere, non significa smettere di lavorare! Quando sai che arrivi a fine mese in automatico, puoi dedicarti a fare quello che più ti piace… a me per esempio piace cucinare, sono certo che ci sono persone che farebbero volentieri il pane gratis o che insegnerebbero gratis se avessero delle belle entrate senza dover dire Sissignore a qualcuno per pagare le bollette. La vera evoluzione di un essere umano non coinvolge mai solo un ambito della nostra esistenza, altrimenti è crescita tecnica e non umana… Difficile che l’evoluzione finanziaria non coinvolga quella umana, comunicativa, emozionale e spirituale (sempreché, ripeto, di evoluzione si possa parlare!).
Auspicabilmente (non a caso nel Weco parliamo di così tanti aspetti della crescita personale), una persona che capisce il valore di posizionarsi in quadranti che gli danno più libertà dovrebbe anche capire la gioia ed il valore di continuare comunque a fare qualcosa per la collettività, magari semplicemente seguendo le sue inclinazioni ed i suoi talenti (vedi il successo crescente dell’hobbistica in tutti i campi).
E poi la formazione non è per tutti, ma solo per chi in quel momento sta cercando di cambiare qualcosa. In Italia siamo 65 milioni, credo che a Rimini ci saranno 2/3000 persone e già so che forse un 10% metterà in pratica quello che capirà nella sua vita. Risultato? 300 italiani forse faranno qualcosa per smettere di dipendere dal capoufficio e per scoprire il mondo degli attivi. Restano 64.999.700 italiani (più o meno) che potranno continuare a fare quello che fanno, o che continueranno a trovare più semplice continuare a fare quello che fanno.
Insomma stai tranquilla: ci saranno sempre panettieri, ma è bene che se qualcuno non ne può più di impastare acqua e farina alzandosi alle 3 di mattina possa trovare una strada già tracciata per cambiare la sua vita…
Se poi vogliamo parlare della convenienza morale (e non solo) di un sistema economico alternativo… sfondi un portone aperto: parliamo di decrescita (io ma soprattutto Viviana, come sai) da qualche anno, e sappiamo che prima o poi le cose cambieranno. In ogni caso, a prescindere da quello che succederà, credo che la formazione ci semplificherà sempre la vita fintanto che vorremmo davvero cambiare qualcosa!
O no? Che ne pensi? 😉
beh si, si vede che sei sicuramente un buon formatore…ma vorrei chiarire la mia domanda provocatoria. non sono preoccupata per chi mi farà il pane: ovviamente era un esempio per stimolare il limite della comprensione. parli con chi h alavorato per anni sulla vostra stessa sintonia, con le vostre stesse tecniche, e la stessa spinta spirituale, ed è per questo che mi interessa parlarne. con voi, e non con 65 milioni di italiani.
mi parli di creatività, e hai ragione, ma resta un bel sogno utopistico, in cui stimoli, dopo il corso appena fatto che ti dà la formula magica, tutta l’energia che ti fa sentire diverso. e magari cose impensate accadono, e allora sembra che il mondo sia diverso, mentre sei solo tu che semplicemente esprimi la tua natura. finchè il dubbio, il dolore che hai dentro da sempre, e che hai creduto di bypassare nel corso, si rimaterializza inaspettatamente, e disfa la creatura appena nata, e ripiombi ad asfaltare le strade.
sono disfattista? no, è quello che accade, perchè è questo sistema cheha queste regole. sono le regole di internet, le più attuali, quelle in cui siamo incastrati anche noi, mentre ci scriviamo.
io sono certa che voi del weco club fate un lavoro buono e serio, ma i teachers americani sorridenti e sicuri di proporre il sistema giusto, con tutto il rispetto, mi lasciano poco entusiasmo.
voi fate bene a seguire le persone: il nostro inconscio ha bisogno di assistenza.
voi fate anche bene a pubblicizzare corsi come questo: ci sarà sempre qualcuno a cui questo farà bene.
alla prossima, ciao.
carissima Marzia, scrivi:
“perchè il sistema, anche se è sbagliato, è l’unico che abbiamo, e anche queste tesi alternative si basano su di esso: sul denaro virtuale, sul lavoro degli altri. una forma diversa di sfruttamento. e se c’è una diversa prospettiva, perchè non si lavora anche su un diverso sistema?”
Noi stiamo lavorando molto anche su un altro sistema…
E ce lo stiamo vivendo sulla pelle, gioie e dolori, senza paracadute ma con un’enorme passione! E non abbiamo certo paura di parlarne! 😉
Trovi informazioni nei nostri Ebook, Audio-Ebook e Workshop dal vivo come “Prevenzione povertà”, “Soldi, Amore e Fantasia”, “Il Marketing e l’Acqua Santa”, “Nuovi Modelli di intelligenza Ecologica” (hai letto, visto, ascoltato almeno i nostri estratti omaggio?) e all’interno del progetto “Il mio Wecovillaggio” (nel WecoClub) dove parliamo di Autoproduzione, baratto, scambio, orto in balcone, nuove forme economia…
C’è così tanto che si può fare. C’è così tanto che può cambiare da subito.
Ti aspettiamo! 🙂
mi intrometto…. ma mi ha colpito molto la frase ” e chi insegna a mio figlio?”
Ti racconto questa cosa: ho studiato Lingue per l’insegnamento e ho visto amiche, compagni di studi veramente portati per questa professione, si vedeva benissimo qual’era la loro mission 🙂 altri invece stavano lì tanto per. Ho anche visto professori annoiati, che avevano in tutto 3 raccoglitori, ognuno dei quali contenente un argomento che veniva riproposto ciclicamente: nel mio percorso di studi mi è capito 2 volte lo stesso seminario al 1° e al 4° anno!!!!!! :-O era pure obbligatorio e non potevo non frequentarlo…. :-/
ma ci rendiamo conto? che me ne faccio di un docente così? che sta lì solo per lo stipendio di fine mese????? quale valore apporta alla mia formazione?
per questo credo che quando si presentino certe occasione sia opportuno afferrarle e provare…..oggi lavoro come commessa ma sto lavorando anche al mio piano B!! E comunque molte cose stanno cambiando, lo dico perchè vedo molte persone attente all’ambiente, che stanno attente ai loro acquisti 🙂
mia cara…ho usato un esempio: potevo dire qualsiasi cosa. è chiaro che se ami il tuo lavoro è ben diverso il risultato! io ti auguro il meglio per il tuo! buona fortuna!
Si Marzia, lo so che il tuo era solo un esempio, giusto per capire il discorso…solo che a me ha fatto venire in mente gli anni all’Università ed è per questo che ho voluto raccontare quell’episodio…niente di più.
Rispetto tutte le opinioni 🙂 🙂
un abbraccio e auguro anche a te tutto il meglio possibile 🙂 🙂
E poi ci sono figure professionali che non rientrano in nessuno dei vostri 4 quadranti…
Gli artisti per esempio . Un artista può guadagnare moltissimo o pochissimo, indipendentemente dal tempo che investe nella sua arte. Lo stesso un musicista. Ci sono compositori o scrittori che guadagnano milioni di euro all anno di royalties SIAE, e possono stare in panciolle, volendo… Altri che, investendo lo stesso tempo o anche di piu, rimangono poveri in canna… Non sono dipendenti ne liberi professionisti , ne meno che meno capi d azienda o investitori…
Ed questo e’ solo un esempio…
Il mondo delle attività umane e’ molto piu vario e vasto per essere infilato in 4 cassetti…
Ciao Matteo, grazie del tuo feedback. Da quello che scrivi è evidente che non sono riuscito a trasmetterti il valore e la completezza dello schema di Kiyosaki (ma in effetti il corso serve anche a questo!).
La figura professionale per definizione rientra tra i lavoratori autonomi, almeno finché non innesca un meccanismo di diritti d’autore. In quel caso gli artisti, i musicisti, i cantanti che come giustamente scrivi guadagnano tanto da starsene in panciolle rientrano a pieno titolo nella categorie degli investitori, perché hanno investito il loro tempo per creare qualcosa di produttivo, e perché i loro guadagni derivano da una leva, come nel caso degli investitori finanziari!
Quelli che rimangono poveri in canna ci sono in tutte le categorie, perché resta evidente che sapere COSA fare non implica che si riesca anche a farlo BENE… Ci sono investitori e imprenditori che falliscono tutti i giorni! Ecco che si torna al valore insostituibile della formazione: una volta che sai quello che vuoi fare, basta imparare a farlo… 😉
In ogni modo si tratta pur sempre di una suddivisione relativa al modo in cui guadagni dentro questo sistema economico, uno schema utile per decidere come muoversi… E’ chiaro – e qui sono daccordo con te – che l’essere umano è molto più di qualsiasi categoria si cerchi di infilarlo… 🙂
Beh, Matteo…
meno male che a suo tempo non ho ben capito Kiyosaki allora! 😉
Peace & Love
Domanda ma questo evento sarà diciamo pratico o sulla falsa riga di quello di Harv eker MMI ?
Io vorrei capire quali sono le varie possibilità di entrare passive o comunque oltre al lavoro da dipendente che ho…
Ciao, di solito questo tipo di eventi serve ad attivare nuove opzioni, a farti vedere nuove possibilità. Personalmente credo che l’MMI di Eker sia stato abbastanza pratico, se però cerchi qualcuno che ti offra una soluzione concreta per attivare entrate passive del tipo: investi qui o compra lì, forse l’evento di Kiysaki non fa per te.
Credo però che una volta che si hanno chiari i principi sia molto più semplice trovare le soluzioni! Per esempio potresti imparare nuovi modi per selezionare tra le tante opportunità quelle più adatte alle tue esigenze, evitando di impegolarti in business fallimentari o inadatti…
In bocca al lupo per la tua ricerca! 🙂