I libri sono meravigliosi contenitori di idee.
Ne esistono di tanti tipi diversi (e per fortuna!)… Alcuni danno semplice piacere con la musica di pensieri e parole, altri fanno riflettere, o sognare, altri ancora insegnano tecniche e discipline che non conoscevi.
Ce ne sono poi alcuni davvero speciali, che ti aprono gli occhi sbattendoti in faccia verità scomode, su te stesso e il mondo, che ti lasciano costernato ed eccitato nello stesso tempo.
Costernato perché quando scopri l’origine credibile di una sofferenza, di qualsiasi sofferenza, ti domandi: ma come ho fatto a non pensarci prima?
Eccitato, perché sai di aver captato, nonostante tutto, qualche altro brandello di quell’incessante e multiforme gioco di cause ed effetti che presuontasamente chiamiamo Verità.
La Prima Ferita, di Willi Maurer è decisamente uno di questi libri.
Svizzero, con 30 anni di esperienza come terapeuta nella relazione d’aiuto basata sull’integrazione fisica delle emozioni, Maurer parte da un semplicissimo assunto di base, e su quello costruisce una teoria della motivazione umana tanto lineare quanto sorprendente: il trauma del distacco, fisico ma anche multisensoriale ed istintivo, del neonato dalla mamma è alla base di qualsiasi conflitto, sofferenza, insoddisfazione, dipendenza, violenza e sopruso individuale o collettivo della nostra vita.
Detto così può sembrare eccessivo, e persino semplicistico… ma ti basta leggere qualche pagina per sentire che Maurer ha perfettamente ragione.
Il cesareo programmato, l’ospedalizzazione, gli ormoni sintetici per velocizzare le contrazioni, la distruzione della privacy (vd. telecamere e telefonini), il taglio del cordone ombelicale, lo schiaffo, la separazione della madre per la pulizia, l’allontanamento dalla camera nunzionale, i retro pensieri estetici sull’allattamento, l’incapacità di interpretare il pianto, gli imbarazzi drammatici di antichi pudori corporei, le interferenze su un rapporto simbiotico che dovrebbe durare mesi e che per esigenze sociali, culturali o familiari viene interrotto troppo spesso e troppo presto, creano un imprinting incompleto, che spacca dolorasamente il nostro cuore (vd. copertina, illustrata dallo stesso Maurer).
Errori che come di prassi chiamano altri errori, con mamme che cercano come possono di compensare l’errore primordiale (chiaramente fatto in buona fede) con dosi esagerate di soffocante affetto (soluzione tipica con i maschietti), o con la trasmissione del modello elementare che da bambine le ha rese donne: fai la brava se vuoi essere amata.
Un comportamento che da neonati impotenti e sofferenti per l’abbandono subìto ci rende tutti maschietti potenzialmente violenti e tutte femminucce potenzialmente compiacenti e senza autostima.
Neonati vittime che crescendo diventano carnefici, o nella migliore delle ipotesi propagatori inconsapevoli di quella stessa sofferenza che li ha privati della centratura e dell’equilibrio necessario per vivere e godere delle gioie del corpo, degli affetti e di questo meraviglioso pianeta.
Una situazione drammatica, da cui possiamo uscire se davvero lo vogliamo, ripercorrendo la sofferenza di quell’abbandono, con coraggio e amore.
Ma anche una situazione globale ed epidemica, che risparmia pochissime culture, come gli africani Kikiyu, gli amazzonici Yequana o i nativi di cultura balinese.
Un libro necessario per tutte le mamme – passate, presenti o future – e per tutti gli Operatori che a vario titolo sentono di prodigarsi per la Pace nel mondo e per l’Illuminazione dell’Umanità.
Un libro a tratti difficile da leggere, soprattutto per chi ha una visione ristretta e tradizionalmente conservatrice del corpo umano, ma indubbiamente un contenitore da cui prendere a piene mani.
🙂
Leonardo Di Paola
Wellness Coach & Trainer
Ti piacerebbe anche...
Clicca qui per scaricare gli Omaggi I FEEL GOOD!
Clicca qui per dare un'occhiata a Ebook e Corsi I FEEL GOOD!
Clicca qui per la nostra Affiliazione solidale 100% Win Win!
Lascia un commento