
Il benessere non è un optional, questo ormai lo sappiamo.
Gli stimolanti studi sull’epigenetica stanno confermando sempre più che lo stile di vita – dal cibo alle emozioni, dal movimento all’ambiente – inibiscono o attivano alcuni geni invece di altri, rendendoci di fatto sani e vitali, oppure malati e stanchi.
Eppure non è così facile scoprire quali abitudini quotidiane possono realmente farci sentire meglio, fisicamente e psicologicamente.
Tralasciando una volta tanto i discorsi sull’importanza dell’Alimentazione e dell’Intelligenza emotiva, vorrei soffermarmi oggi sul movimento che possiamo praticare per restare più giovani e facilitare una longevità attiva.
No, tranquilli…
Non sto parlando del solito sport, del solito movimento aerobico, della solita palestra o della solita camminata a passo veloce (tutte cose che – detto per inciso – oltre a far bene possono anche diventare ottime occasioni di gioco e di socializzazione…)
Sto parlando di un tipo diverso di movimento, qualcosa di dolce, di rigenerante e rilassante allo stesso tempo, in grado di farci sentire attivi senza sudare sette camicie e contemporaneamente in grado di farci rilassare senza dover diventare esperti di meditazione. 🙂
Sto parlando dell’antica arte cinese del Qi Gong, una disciplina di riequilibrio e di autoguarigione accertata già in testi medici cinesi anteriori alla nascita di Cristo.
Ecco la definizione di Wikipedia:
una serie di pratiche e di esercizi collegati alla medicina tradizionale cinese e in parte alle arti marziali che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico. Il qi gong si pratica generalmente per il mantenimento della buona salute e del benessere sia fisici che psicologici, tramite la cura e l’accrescimento della propria energia interna (il Qi).
Situato come abbiamo letto a metà strada tra arti marziali (quelle vere, che prima di essere tecniche di combattimento sono filosofie pratiche di vita, come lo Yoga) e la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), il Qi Gong ha avuto nel secondo dopoguerra una seconda rinascita (il cosiddetto Qi Gong moderno), e ultimamente sta tornando in auge per un semplice elementare motivo: è semplice da fare e funziona.
Sfruttando l’utilizzo congiunto di movimenti lenti (che ricordano il più noto cugino Thai Chi Chuan), focalizzazione sulla respirazione e momenti di meditazione, il Qi Gong permette di ottenere con pochi minuti al giorno una lunga serie di benefici difficilmente ottenibili con lo sport tradizionale.
Il movimento infatti, più che essere un’attività di rinforzo muscolare o di combustione aerobica, diventa nel Qi Gong la chiave per riattivare lo scorrimento naturale delle energie (il Qi, appunto)…
Un movimento dolce all’interno dei meridiani che attraversano il corpo, molto spesso intasati o impraticabili a livello sottile a causa della postura scorretta, dello stress e di uno stile di vita inconsapevolmente lontano dalla saggezza del corpo. 🙁
Riattivando la circolazione di queste energie sottili, fatalmente si finisce per sentirsi più sereni, aumentando il livello energetico interno, rinforzando le difese immunitarie, le articolazioni, il livello di elasticità, il senso di benessere percepito e il tono generale dell’umore.
Il tutto – sia ben chiaro – attraverso pratiche molto semplici da fare, che con poco possono entrare a far parte della nostra routine quotidiana, anche come antidoto al carico innaturale di stress fisiologico che siamo ormai abituati a sopportare.
Certo, non è facile trovare qualcuno in gamba che lo insegni.
Concentrati come siamo solo sul peso e sui muscoli, di fatto non stiamo facilitando la diffusione di queste tecniche di benessere, tanto antiche eppure ancora tanto moderne rispetto agli usuali parametri di valutazione.
Eppure farebbe bene a tutti imparare a fare un po di Qi Gong, almeno per comprendere le basi di questa pratica millenaria di autoguarigione. 😉
Ti consiglio di mettere da parte per un momento l’onnipresente battaglia per il controllo del peso o la ricerca infinita della tanto ambita tartaruga addominale per cercare un insegnante che possa farti sperimentare i benefici di questa tecnica di meditazione in movimento, o di respirazione energetica: sono certo che saprai apprezzarne i vantaggi.
E se non trovi qualcuno vicino casa, puoi sempre imparare le basi del Qi Gong cliccando qui e affidandoti a un maestro internazionale del calibro di Lee Holden…
L’ho sperimentato di persona, è semplice, funziona…
E soprattutto abbiamo ottenuto uno sconto sostanzioso proprio per te (ma non sappiamo per quanto tempo durerà… controlla qui)
Buona riattivazione energetica e Buon Benessere!
🙂
Leonardo Di Paola
Coach & Trainer
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In Italia esistono tanti validissimi insegnanti di Chi Kung o Qi Gong ( a seconda delle metodologie di traduzione) da tanti anni, ed è una disciplina che fa buona parte del suo effetto anche grazie alla pratica condivisa con altri, e con i suggerimenti di un istruttore che può correggere alcune difficoltà posturali, respiratorie ecc ecc grazie al fatto che è li con te.
Dobbiamo per forza ricorrere agli insegnamenti online di un maestro sicuramente bravissimo che sta
dall altra parte del mondo?
Simpaticamente Polemico
Gianluca
Ciao Gianluca!
Come ho scritto (“se non trovi qualcuno vicino casa…”) sono d’accordo con te. Certe pratiche si apprendono molto meglio con un Maestro che ti segue di persona, e se c’è anche la socializzazione non fa mai male…
Tuttavia ci possono essere tanti motivi per cui può non essere facile iniziare una pratica del genere dal vivo… Se escludiamo il manipolo di italiani che hanno una palestra che fa Qi Gong nel modo corretto raggiungibile a piedi e in orari compatibili (l’1% della popolazione?), il resto può non avere appunto una palestra che offre questo servizio (o che magari lo offre solo alcuni mesi all’anno), può non aver tempo di andarci nell’orario prestabilito, può non avere un mezzo a disposizione (o non averlo sempre a disposizione), oppure può voler farsi un’idea prima di impegnarsi con un insegnante…
In questi casi un corso online, se ben fatto, può avvicinarci ad una pratica cui non avremmo potuto avere facile accesso, dimostrandosi un eccellente strumento di divulgazione…
O no? 🙂
Con simpatia (e senza polemica),
Leonardo