Ecco la FOTO che abbiamo scelto per rappresentare della strada che va oltre i limiti della propria Posizione.
Mettersi nei panni altrui non è sempre facile, ma estremamente liberatorio e produttivo, quindi…
“Oltre a vedere le cose dal tuo punto di vista prova anche a considerarle dal punto di vista del tuo interlocutore (…)”
Come leggerai, questa è solo una piccolissima anticipazione…
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Grazie Leo per questo ulteriore, prezioso invito:-) Intanto, riuscire ad uscire dai nostri “panni” ci permette di arricchirci di “informazioni”, di cogliere dettagli che probabilmente diversamente non avremmo raggiunto. E ci permette anche di “sperimentare” livelli del sentire nuovi, dando ancora maggior “valore” a ciò che stiamo vivendo: non credo sia cosa da poco, attraverso una stessa esperienza, raggiungere angoli di visuale a noi non, o poco, noti. Senza contare che è un ulteriore mezzo per “esercitarci” sulla presenza in ciò che stiamo vivendo!
Dici bene quando parli di “equilibrio della posizione”: in realtà, siamo abituati ad essere “sbilanciati” e fossilizzati sulle nostre, di posizioni, rischiando di perdere quella immane ricchezza, che invece possediamo, di aprirci al diverso da noi. E la cosa straordinaria che questo ci consente è di “sperimentare”, e non solo aprioristicamente e “teoricamente” approcciarci alle cose. Anche quando, una volta “passati” per quelle tre “posizioni”, ritorniamo alla nostra e confermiamo il nostro punto di partenza, se abbiamo saputo far buon uso dell’autoosservazione e siamo stati onesti con noi stessi, potremo dire di aver iniziato a prendere coscienza di quegli aspetti, per averli “vissuti”, sia sul piano razionale che emotivo, e non rifiutati a priori o in base a schemi e preconcetti.
Senza contare che spesso, riuscire a metterci nei panni di chi ci sta di fronte, ci rende più semplice entrare in empatia, e accendere la magica fiammella della comprensione e dell’accettazione. Una fiamma su cui cerca di soffiare il nostro orgoglio, il nostro attaccamento alle nostre idee, l’implacabile giudizio…!!!! Riuscire addirittura a raggiungere la terza posizione, vuol dire essere sulla buona strada dell’osservatore esterno, che ci veicola poi verso il quadro più ampio: siamo parti di un tutto, preziose e speciali nelle nostre diversità, e splendide quando a questo tutto connesse:-)
Grazie ancora, straordinari pionieri 🙂 . Un abbraccio e buona serata a tutti 🙂
Ops, quando ho scritto di piano emotivo, intendevo in realtà il piano emozionale:-) Sorry 🙂
Questo esercizio mi sembra molto interessante. So abbastanza mettermi nei panni degli altri, ma non conoscevo un esercizio così strutturato, che proverò ad applicare appena mi si presenterà un’opportunità per farlo. Grazie. Cosa ci dice la foto di oggi? Grazie ed un abbraccio.
Buongiorno Arianna, provo a descrivertela! 🙂
E’ una foto di città notturna. Una via con in terra tanti mattoni o sanpietrini scuri bagnati da una pioggerellina sottile (non ci giurerei ma dalla pioggia, dal fatto che la via non è così larga e dalle scritte in inglese sui negozi potrebbe essere anche essere la Gran Bretagna 😉 ).
Al centro della via le rotaie di un tram, a destra una fila di passanti che camminano, a destra e sinistra, come ti dicevo, palazzi con negozi. La maggior parte sono illuminati ma credo siano chiusi.
Quindi c’è una doppia strada davanti allo spettatore: la strada di sanpietrini e al centro la strada definita dalla rotaia. Sulle rotaia in fondo c’è il tram che sta arrivando verso lo spettatore, e sempre in fondo sul lato sinistro c’è una sorta di torre, con un orologio sul campanile. Non si vede molto bene.
Una foto romantica a suo modo… con “diversi punti di osservazione”
Un abbraccio! 😀
Viviana
Sì, bella foto, effettivamente a suo modo romantica e questa volta senza nemmeno un filo d’erba. Grazie Vivi come sempre. Un abbraccio.
Ciao a tutti,anche il tema di stasera è di quelli “tosti”,ma che spesso viene sottovalutato,non per superficialità ma per la famosa e contagiosa “sissite”.Come abbiamo visto nel corso ” parlare in pubblico”,le caratteristiche principali erano quelli relativi all’ascolto attivo citati anche da Rossella;anche in questo caso l’ascolto è fondamentale non solo per capire bene le diverse posizioni o punti di vista,ma anche e soprattutto perché questo esercizio ci aiuta a diminuire la nostra comunicazione interna pro o contro l’interlocutore di turno.Mi spiego meglio.Quando ricoprivo l’incarico di RSU (rappresentante sindacale unitario) e venivo attaccato dai colleghi del fronte opposto,capitava che invece di concentrarmi sulle loro lamentele e cercare soluzioni per un risultato comune,mi concentravo a cercare i loro errori e sul come metterli in evidenza.Poi piano piano si impara e si ottengono anche risultati importanti che non sono solo personali.(sono rimasto in carica nove anni).Una frase che in questo lavoro mi è stata anche di aiuto è del grande maestro ERICKSON:
“Tra due persone può esserci una vera comunicazione quando ognuna ha sensibilità per il modello del mondo dell’altro”
Buongiorno a tutti!Beh,grazie ai nostri Leo e Vivi per la lezione e per lo schema pratico che ci hanno donato!Direi che i commenti che avete fatto sono perfettamente in accordo con il mio pensiero dunque la cosa più utile che mi vien da fare è capire come mettere in pratica efficaciemente i consigli!Buon risveglio!
Interessante spunto la lezione di oggi! Io sono arrivata al massimo alla seconda posizione e proverò senz’altro a considerare le problematiche dal punto di vista delle altre due, sono curiosa di vedere come cambieranno le interpretazioni e quali è quante alternative si prospetteranno in più.