Qualche tempo fa ho preso coscienza di una cosa: per produrre la seta non si aspetta gentilmente che il baco abbia finito il suo lavoro e lasci il suo bozzolo trasformato in falena, a quel punto parzialmente danneggiato dalla sua fuoriusciata, ma si lessa la creaturina lasciando in vita solo le falene necessarie a produrre altre uova.
E la giostra continua.
Triste vero? E pensare che la dicitura “fibre naturali” sembrava così rassicurante, preziosa certo, ma rassicurante. 🙁
E’ una storia “parallela” agli scoop che trovi nel progetto “Autodifesalimentare.it” dove cerchiamo di andare a fondo e capire come vengono prodotte le cose che ci ritroviamo a tavola. Ma sono anni che ho deciso di mettermi alla ricerca della “conoscenza raffinata delle cose”, tantè che allarghiamo un po’ il quadro…
E dato che non è mai mia intenzione dare brutte notizie bensì fornire soluzioni alternative e pratiche… ho fatto una bella scoperta: esistono produzioni di seta cruelty free… la seta non è così setosa come l’altra (ma insomma sempre seta è!!!) è viene usata per vestiti ma anche per trapunte. 🙂
Questo non significa, almeno per me, scelte drastiche, mi vedrai ancora con la mia giacca di seta rossa o con la stola a fiori che mi piacciono tanto… ma quando dovrò scegliere in futuro tra cotone e seta sceglierò cotone, se potrò scegliere tra seta tradizionale e quella cruelty free, sceglierò senza dubbio la seconda.
Tutto qui. Un pizzico di consapevolezza anche su quello che mettiamo addosso.
Allora, per arrivare al punto, la triste storia delle falene è paragonabile a quella delle oche da piume… e dato che oggi voglio parlare di sogni d’oro, parliamo di sogni buoni, equi e solidali.
Ho avuto per anni la trapunta di piume sul letto senza chiedermi quali oche compiacenti avessere dato il permesso di usare le loro piume. Semplicemente non mi sono mai posta il problema.
Insomma, uno non ci pensa a queste cose, ma poi ci pensa e non è più la stessa cosa.
E quando visualizzi la scena delle povere oche, capita che ti possa venire un po’ di orticaria, un po’ di prurito, al pensiero…
Almeno è quello che è capitato a me. 🙁
Perchè anche lì… non è che le raccolgono da terra nei “nidi” di oche selvatiche… nè ne strappano qualcuna gentilmente… le strappano e basta in modo doloroso e brutale. Stacci tu nell’allevamento di oche a farti strappare e ricrescere le piume, sopratutto quelle più pregiate… hai presente? Le piumette del collo… Argh!!!
E mentre noi facciamo dolci sonni, le oche mezze nude con il raffreddore… E allora?
Adesso, se hai le piume nel letto non è che le devi buttare, però smetti di acquistarle, di regalarle, di consigliarle. Anche perchè c’è un nuovo modo favolosissimo di dormire…
Ho scoperto qualcosa che non può mancare sul letto, una trapunta di bambagia di seta pura cruelty free.
Cosa c’è di meglio?
Niente te lo assicuro… e al di là delle seghe mentali ambientaliste ed umanitarie (ah, perchè dimenticavo, di solito nell’industria della seta tradizionale usano ibambini! 🙁 ) una trapunta così è da provare assolutamente! E da amare per sempre, perchè è indistruttibile, non si sbriciola e non crea allergie.
Perfetta quando fa molto freddo e quando è solo fresco dato che la seta è considerata il miglior termoregolatore al mondo. Trattiene il calore del corpo, equilibra l’umidità e la temperatura, così che non c’è bisogno di altre coperte.
Ce n’è ad esempio una garantita dal Commercio Etico di “Merci Dolci“.
Per saperne di più, ecco brano del nostro amico Jacopo Fo, tratto da “La maggioranza dei ricchi non capisce niente del lusso“.
(…) Nel 1973, andai con i miei in Cina. Mia madre durante quel viaggio mi regalo’ una coperta molto particolare. Era un’imbottita di bambagia di seta, seta non tessuta. Hai presente il cotone idrofilo? Ecco la seta che riempie queste trapunte, rivestite di cotone, e’ come quella bambagia.
Si ottiene dai bozzoli del baco quando lo si lascia vivere. Quando il baco diventa farfalla rompe il bozzolo per uscire. I fili di seta non possono quindi essere utilizzati per tessere perché sono spezzati. Vengono quindi lavati accuratamente, stesi in strati sottili e utilizzati cosi’, senza altra lavorazione, per formare grandi pezzi di bambagia di seta che tagliati a misura diventano l’imbottitura delle trapunte cinesi.
Si tratta di un tipo di coperta che in Estremo Oriente si usa da millenni ed e’ considerata in assoluto la migliore possibile. Leggera, anallergica, non si polverizza nel tempo (non te la respiri dormendo), ha soprattutto il vantaggio di mantenere semplicemente la temperatura corporea senza scaldare. Una sola coperta e’ perfetta sia in primavera che in pieno inverno. Sembra impossibile ma e’ cosi’. Sono trentacinque anni che uso quella coperta che mia madre mi regalo’. Non ho mai trovato niente di meglio, niente che sia anche solo lontanamente paragonabile.
Per questo quando abbiamo iniziato a costruire un negozio etico on line abbiamo inviato una persona in Cina per cercare dove fosse possibile comprarle, verificando anche le condizione di lavoro degli operai che le producono (ci piace la qualita’ totale).
Da 8 anni sono diventate le coperte ufficiali dei letti della Libera Universita’ di Alcatraz e le proponiamo con successo su internet. Migliaia di persone le hanno sperimentate e ci hanno confermato che sono le migliori.
La cosa divertente e’ che le migliori coperte del mondo costano al massimo 365 euro e durano una vita. Le farfalle le adorano e pregano per la fortuna di chi dorme nella bambagia di seta e si veste di cotone.
Ma pochissimi ricchi lo sanno.
Poveretti.Jacopo Fo
Che altro aggiungere?
Riflettiamoci e… Sogni d’oro! 😀
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IO E’ DA ANNI E ANNI CHE HO UNA TRAPUNTA IN SETA E CI DORMO BENISSIMO SIA IN ESTATE CHE IN INVERNO!!!
ottimo Viviana!
grazie per le verità che ci sveli e che sottendono a molte nostre scelte altrimenti inconsapevoli.
Simona
Scusami, Lucia, ma la tua trapunta è di quelle vendute da Merci Dolci? Perchè io ne ho comprata una, ma non scalda proprio per niente! e non è la prima volta che ho una grossa delusione, anche economica, da una trapunta…per essere animalista ed ecologica, ho cercato trapunte alternative ma…che delusioni! e il mio povero portafoglio poi! Quanti soldi spesi per niente…Opterò appena posso per una trapunta sintetica, anche se le alternative animaliste “sintetiche”, per così dire, non mi vanno molto: l’inquinamento che producono è ugualmente dannoso agli animali.
Beh, certamente una trapunta sintetica fatta con il petrolio e che non fa traspirare la pelle può sembrare che scalda di più… 😐
Lo so, ma che ci posso fare se non trovo niente? Ho speso un sacco di soldi per niente 😯 , e sono tutt’altro che ricca…mi rimane solo l’alternativa del kapok, da provare, ma, date le tante fregature, non mi fido più … ho cercato in tanti forum vegani e quasi tutti i vegani adottano il piumone in fibra sintetica…qualcuno è stato fortunato con il mais, io assolutamente no! 🙁
@ Lucia:
grazie Lucia della tua testimonianza!!! 😀
@ Simona:
grazie a te per leggermi sempre con affetto! 😀
@ Donata:
scusami ma non capisco la tua acredine… dato che c’è il soddisfatti o rimborsati perchè non l’hai rispedita indietro? Io ho comprato da Merci Dolci e li ho trovato sempre molto professionali e gentili. Attenzione perchè da quello che scrivi, dalle parole che usi, rischi di attrarre tutte le fregature, la povertà e i disagi che lamenti. Meglio un linguaggio “verso” le cose belle che un linguaggio “via da” la cose brutte… Parola di Wellness Coach! 😉
@ Alessandro:
hai assolutamente ragione! Non c’è niente di peggio che vivere nella plastica perchè “è vegana”… E’ necessario trovare alternative che preservino la naturalità della persona, possibilmente anche gli animali ed il pianeta. Di riposo e arredamento, abbigliamento notturno et similia, ne abbiamo parlato in un teletraining del Weco Club che si chiama “Dormo o son desto?”…
Alla prossima! 😀
Grazie Viviana 🙂
Quante cose “ignoro”…. Sono felice di averti conosciuta (anche solo telefonicamente) e di aver scoperto il “vostro mondo”: un mare, ma che dico un mare, un oceano di conoscenza che aspettava anche me… Che bello “crescere” con la carica e la gioia che trasmettete. Baci . Ornella
Grazie Ornella è stato un privilegio anche per me poter fare una chiacchierata dopo il Corso di Autodifesa Alimentare… L’avventura se vuoi continua… Ti aspetto nel Weco Club, il nostro giardino virtuale di Crescita Personale e Spirituale!!!
A presto! 😀
Non ho nessuna acredine! Non potevo rispedirla, perchè l’avevo usata una volta: come facevo altrimenti a sapere che non scaldava? Non so che dire, sarò una freddolosa patologica… non volevo certo dire che quelli di Merci dolci non sono gentili o che sono degli imbroglioni! Voglio solo dire che non riesco a credere che ci sia chi non soffre il freddo d’inverno con quelle trapunte.
Beh, il “soddisfatti o rimborsati” prevede proprio usare l’oggetto e caso mai chiedere il rimborso. Sono certa che avresti potuta darla in dietro (a meno che il giorno dopo non ci abbia fatto colazione sopra rovesciando una tazza di latte e cioccolato! 😀 )….
Comunque ci sono due modelli, con fibre di seta lunga e fibre di seta corta, e quelle con fibra lunga sono più calde. Certo con la neve fuori magari una coperta di lana in più se sei molto freddolosa potrebbe servire.
Ti mando un abbraccio, sono sicura che troverai prima o poi la coperta ideale e ti auguro un buon weekend.

Carissime/i,
vorrei dare un consiglio sulle imbottite di seta: siccome la seta è soprattutto un “isolante” (e chi ha avuto occasione di indossare una camicetta di seta lo sa… 😆 ) è importante entrare nel letto non infreddoliti. Nove anni fa me la regalò mia madre, poi l’acquistai anche per i miei figli e mi sono sempre trovata benissimo perchè la sensazione di “naturalezza” è straordinaria (tra parentesi: dopo 9 anni è come nuova!). Siccome abito in montagna, è vero che nelle sere più fredde a volte infilo nel letto una boule: questo mi permette di scaldarmi i piedi… E poi, quei giorni della settimana che c’è anche mio marito, spesso via per lavoro, la boule non è nemmeno necessaria 🙄
Mi dispiace che Donata non si sia trovata bene, ti dico, secondo me è un prodotto fantastico. Però se non ti sei trovata bene e l’hai usata solo una notte penso che potresti spiegare il problema e restituirla.
Grazie e complimenti a Viviana per i bellissimi spunti di riflessione che ci regala!
Grazie Manuela della tua testimonianza. 😀
In effetti uno “scaldino” può essere importante per acclimatarsi nel letto, sopratutto se si è freddolosi e si vive in un posto freddo. Credo anche io che la seta sia un fantastico termoregolatore e quindi basta prendere il via. Io uso uno scaldino elettrico che si scalda per 3 minuti con la corrente e poi resta caldo per ben 6 ore! Favoloso.
In ogni caso per chi soffre molto il freddo c’è da verificare – come insegniamo nei corsi di Autodifesa Alimentare – se ci sono carenze nutrizionali (in quel caso “niente bistecchina” come ancora sostengono certi sapientoni… una integrazione di un complesso Minerale ben bilanciato può aiutare molto), se c’è carenza di yang nell’alimentazione (cosa più rara ma può succedere se uno si nutre di insalate et simila)… Insomma servirebbe un check up nutrizionale perchè… siamo quello che mangiamo e come ci sentiamo e come riposiamo dipende molto anche dall’alimentazione!
Per informazioni http://www.autodifesalimentare.it/blog
Un caro saluto! 🙂
Buongiorno a tutti,
sono Gabriella Canova, una dei titolari e amministratore delegato di Merci Dolci.
Leggo di questo disguido con Viviana e me ne scuso, non sapevo di questa cosa e senz’altro si è trattato di eccesso di zelo da parte della segreteria. Nessun problema, se Donata l’ha usata una sola notte e ha conservato la confezione originale, la può piegare e rimandarla all’indirizzo Merci Dolci srl, loc. Santa Cristina, 53, 06020 Gubbio (Pg) e le verranno restituiti i soldi che ha speso (meno le spese di spedizione). Ricordo infatti che Merci Dolci, come tutti i siti che vendono on line, assicura il diritto di recesso (entro 10 giorni si può “ripensarci” e recedere dal contratto), oltre alla garanzia per difetti della merce.
Mi spiace per il disguido, davvero, e spero di fare contenta Donata ritirando la trapunta.
Detto questo, permettetemi una considerazione personale da cliente dell’imbottita di seta ormai da molti anni. Qui siamo a 600 metri di altezza e io, per abitudine familiare, non riscaldo la camera da letto neanche in inverno, quindi immaginatevi il freddo perfino l’orso polare che ho adottato anni fa, ogni tanto mi dice che bubbola Anche io come altri uso uno scaldasonno che accendo prima di andare a letto per pochi minuti e spengo come mi infilo sotto l’imbottita. E così da anni, senza alcun problema: non ho mai avuto problemi di freddo di notte, la seta mantiene il calore. Unico accorgimento è di non lavarla MAI con l’acqua, ma sempre e solo a secco.
Donata, decida lei, ovviamente, ma prima di passare alla plastica, ci pensi, magari davvero basta una boule dell’acqua calda la seta è davvero una magnifica goduria
Grazie per lo spazio e l’attenzione, grazie a quanti hanno parlato bene di noi, ci piace molto sentirci dire che siamo gentili. 🙂
Gabriella Canova
Ti ringrazio molto cara Gabriella per essere intervenuta nel blog ed aver dato questa disponibilità a Donata…
Adesso, risolta la questione ed assicurata la qualità (verificabile) della trapunta di seta, vi prego torniamo tutti a tornare a parlare di oche e bachi che era l’argomento fondamentale di questo post.
C’è qualcuno che, come me, non aveva mia fatto mente locale su come venissero fatte le trapunte di piume e piumette d’oca?
E pensare che ogni volta che la parola “oche” mi vengono in mente Guendalina e Adelina, le oche inglesi che salvano Romeo dal fiume e che vanno con lui a Parigi a trovare il loro avvinazzato Zio Reginaldo… (hei, sto citando i meraviglioso film d’animazione “Gli Aristogatti“!!! 😉 )… capite bene che con questa associazione non si poteva continuare così a dormire beatemente nelle piume!!! 😀
Un abbraccio a tutti e fatemi sapere!
Ho usato la trapunta di piume d’oca da quando ero bambino e cel’ho ancora adesso comperata all’IKEA. Certo mi dispiace anche a me per le povere oche.
Consigliero` agli amici la trapunta di seta. Grrazie dell’imbeccata..
hansli
Io ho una di qs coperte .. anzi 3 comprate in Cina da mio marito.. ma so che non si possono lavare!.. me lo confermate?
Mi è capitato di sporcarle con caffè che ha trapassato il copri piumone e Mi dispiace molto. Non posso neppure scucire la tela che le ricopre perché sarebbe un lavorone e un costo portarla a rifare da un tapezziere . Consigli?
Ciao Luisa, grazie per la domanda!
Se leggi nei commenti, proprio poco più su, c’è già la risposta alla tua domanda. Gabriella di Merci Dolci scrive che è consigliabile lavare questo tipo di trapunte a secco. Fermo restando che lei si riferisce alla trapunta distribuita da loro, e magari il prodotto che hai tu è diverso… Però una trapunta che non si possa lavare in nessun modo la guarderei con sospetto… Un caro saluto! 🙂