Si sente parlare spesso di libertà e dei progressi che abbiamo fatto a livello sociale negli ultimi anni…
Ma che significa essere davvero liberi?
Se anche oggi non siamo costretti in catene e non viviamo in schiavitù, questo non significa automaticamente essere liberi ed avere libertà di scelta.
Pensaci: avere libertà di scelta, significa innanzitutto essere liberi di decidere dove vivere e che lavoro fare… Ma come fai a scegliere serenamente se le necessità economiche ti obbligano il più delle volte a fare un lavoro che detesti e a vivere dove non vorresti? 🙁
E perché sei costretto a fare cose che non ami? Perché dipendi in tutto e per tutto dal Mercato.
Oggi, nella benedetta società moderna, siamo incapaci di fare le cose più semplici e dobbiamo necessariamente comprare tutto ciò che ci serve. Un tempo i nostri nonni sapevano coltivare un orto, andavano a prendere la legna nei boschi, allevavano animali da cortile, sapevano conservare per l’inverno, cucire abiti e biancheria, rammendare, riparare…
La sola cosa che ci può garantire la libertà è imparare ad avere un minimo di Autosufficienza.
Oggi nella nostra Società usa e getta, dipendiamo in tutto e per tutto dal mercato.
E come puoi difenderti dal mercato se hai necessità del mercato ogni giorno per i soddisfare i tuoi bisogni primari?
Se devi comprare tutto, dall’energia (che magari viene dal carbone e dalle centrali nucleari),al cibo (inscatolato, conservato e deprivato dei suoi principi nutritivi), e in buona sostanza dipendi da tutto quello che trovi nei grandi magazzini?
Se non conosci canali alternativi di approvigionamento (magari anche a Km zero, più ecologici, equo e solidali), se non sei in grado di autoprodurre i tuoi beni di prima necessità (coltivare un orto, preparare detergenti, cosmetici) o costruire una casa (partendo da risorse locali e rinnovabili come legno, paglia, terra cruda), mi spiace, ma questo vuol dire solo una cosa:
Non sei libero, sei in balìa degli altri. 😯
Sei in balìa delle culture geneticamente modificate, delle multinazionali che si stanno arricchendo spargendo chimica e veleni sul pianeta o sfruttando i lavoratori – talvolta anche bambini – nel Sud del mondo. Ti macchi anche tu in qualche modo di Ecocidio, crimini contro il Pianeta, contro gli animali e contro gli altri esseri viventi. Perché mangi ogni giorno, e ogni giorno con la tua spesa alimentare contribuisci a sostenere questa macchina ingiusta e tossica…
Queste le cattive notizie. Ora passiamo alle buone! 🙂
Per fortuna ci sono tante iniziative per aiutare le persone a scaricarsi da dosso questo peso e allontanarsi dalla logica dell’agricoltura e dell’allevamento intensivi, e iniziare a proteggere la fertilità del suolo, le piante antiche, la biodiversità e il patrimonio naturale.
E altrettante associazioni che promuovono l’Autocostruzione, in gruppo, di case ecologiche, traspiranti, costruite senza uso di cemento, ferro e materiali inquinanti, dove si può finalmente vivere e respirare in pace, in comunione con il Pianeta.
Sono anni che ho deciso di non voler lasciare le redini della mia vita in mano agli altri.
Ed è per questo che colgo ogni occasione possibile per studiare ed approfondire le tematiche della Permacultura, della Decrescita, della Transizione, del Downshifting e sto mettendo in prima persona in pratica quello che imparo.
Infatti dal 2012 abbiamo trovato un terreno con dei ruderi da ristrutturare dove stiamo piano piano costruendo un EcoVillaggio. Per fare esperienze di autoproduzione, per imparare, per mostrare, condividere, insegnare. Far vedere che è possibile fare anche delle scelte ribelli nonostante un mondo che si conforma tristemente e che fa finta di protestare tramite Social Media abilmente manipolati…
Nel nostro Ecovillaggio abbiamo già iniziato ad impiantare un Frutteto in Permacultura e una Foresta Edibile, un Orto sinergico rialzato, un Compost Toilet e le prime casette eco-sostenibili…
Ma non è che si devono per forza fare scelte drastiche…
Iniziare a recuperare la propria libertà di scelta è possibile anche in città! 😀
Ci sono progetti di Permacultura urbana, orti in balcone e sui tetti dei palazzi, orti comunitari nelle scuole e nei parchi, persino orti idroponici finalizzati ad autoprodurre e conservare il proprio cibo.
Ovunque è possibile mettere in atto sistemi per risparmiare energia, raccogliere l’acqua piovana, autocostruire stufe ad alta efficienza energetica, compost toilet a secco, imparare a produrre cosmetici e detergenti sani, rispettosi del nostro benessere e dell’ambiente.
Il modo migliore per imparare tutto questo è partire da un libro.
I libri – soprattutto quelli divulgativi illustrati – mi hanno permesso di appassionarmi a tutte queste tematiche e mi hanno aiutato nella scelta dei corsi di Formazione pratica che in seguito ho scelto di fare.
Conservo gelosamente i miei testi di Autosufficienza in una libreria nel mio studio, sono tutti stropicciati, sottolineati, riempiti di post-it e sono oggi tra i miei libri più cari (quelli che per intenderci metterei in salvo in caso di incendio! 😉 ). Anche adesso, che sono all’estero per un lungo periodo e ho portato con me in valigia solo 3 libri, uno dei 3 è un Manuale di Permacultura…
La bella notizia è che sta per uscire un libro che – solo dal titolo – sembra tutto un programma.
Si chiama Il Grande Libro dell’Autosufficienza di John Seymour.
Un libro di 408 pagine, illustrato a colori, tutto dedicato all’Autoproduzione alimentare, con interessanti spunti per vivere una vita più sostenibile.
Approfondisce le vie possibili verso l’autosufficienza, spiega come fare un orto e imparare a riconoscere le erbe spontanee selvatiche, raccogliere semi e bacche e come consumare anche parti che di solito si sprecano (come gambi, foglie e tuberi che di solito il mercato ci impone di buttare! 🙁 ). Insegna come coltivare cereali e curare gli animali da fattoria, api incluse…
Fondamentale è anche tutto il capitolo dedicato alla conservazione, perché spesso ci capita di poter mettere le mani su frutta e verdura di stagione – magari grazie all’azienda agricola biologica di fiducia – ma non sappiamo come far durare tutto questo ben di Dio a lungo. E ci rinunciamo. Invece già sarebbe una grande cosa imparare a fare la spesa giusta, di stagione, a km zero, e evitare di mangiare pomodori di serra a Dicembre o vegetali esotici o che vengono dall’altra parte del mondo… 🙁
Un’altro argomento che mi appassiona molto è tutta la gestione degli scarti vegetali e dei rifiuti per produrre nuovo compost, e l’autoproduzione di energie alternative pulite. Per non parlare di come recuperare gli antichi mestieri, dalla cesteria, alla lavorazione del legno, dalla ceramica, alla lavorazione della pietra e del metallo…
Un libro che non potrà mancare nella mia biblioteca di Autosufficienza.
Il Grande Libro dell’Autosufficienza
Istruzioni pratiche per vivere meglio risparmiando
John Seymour
Arianna Edizioni
408 Pagine – Anno 2016
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