C’era una volta in un piccolo paese un vecchio Maestro, stimato da tutti per la sua saggezza.
Era un maestro in pensione, dall’aspetto tranquillo e modesto, ma con un fuoco straordinario negli occhi.
Nonostante non avesse più alcun ruolo ufficiale nella comunità, godeva del rispetto di tutti, persino delle massime autorità politiche, tecniche e religiose del paese.
In particolare la maggior parte delle persone si rivolgeva a lui per sciogliere ogni sorta di dubbio o dilemma personale e professionale:
“Maestro, ho del denaro disponibile, lo investo o lo metto da parte?”
“Maestro, mi si presenta l’opportunità di fare un bel viaggio studio, parto o rimando?”
“Maestro, un amico si comporta in modo strano, glielo dico o faccio finta di nulla?”
“Maestro, sento un gran vuoto dentro, mi serve una guida spirituale o esistono altre strade?”
E così via…
Ogni giorno una lunga fila di conterranei desiderosi di consiglio si ammucchiava davanti alla casa del vecchio Maestro.
Eppure, quando lo lodavano per la sua conoscenza, il Maestro ringraziava sorridendo, ripetendo a tutti che l’unica vera conoscenza che possedeva era relativa alla sua ignoranza.
Il carisma magnetico del vecchio saggio era tale che in breve molti dei ragazzini cui anni prima aveva insegnato a leggere e a far di conto gli chiesero l’onore di diventare suoi allievi… “Allievi della vita“, come amavano definirsi, perché si sa che per ottenere il vero successo, quello dell’Anima oltre che della Mente e del Corpo, non bastano certo grammatica e geometria.
Un bel giorno, durante una delle lezioni all’aperto che come di consueto nella bella stagione si tenevano sotto la grande quercia del suo giardino, uno dei migliori allievi del Maestro decise di sottoporgli il grande dilemma del momento che da qualche tempo stava spaccando la scuola in 2 fazioni, tanto che sembrava che l’armonia stessa del gruppo fosse a rischio.
“Maestro, è meglio rispettare i propri principi e vivere modestamente, al limite della povertà, oppure è meglio avere successo, diventare ricchi per aiutare i propri cari anche se questo significa dover venire a patti con i propri valori?”
Il Maestro lo guardò con affetto, lungamente.
Poi osservò con lo stesso amore tutti gli altri alunni, ragazzi ormai grandi e pronti a prendersi le proprie responsabilità, e facendo un bel respiro iniziò a parlare.
“Vi ho sempre detto, nonostante quello che pensate di me, che la mia sola conoscenza è la profonda consapevolezza dell’umana ignoranza, e oggi posso nuovamente provarvelo.
Decidere se una persona ha fatto qualche errore materiale può essere difficile, ma si può fare.
Assaggiando una torta possiamo capire se è stata cotta troppo, osservando una pianta possiamo comprendere se è stata potata male, sfogliando un libro si può vedere se ci sono errori di stampa, studiando la luce che entra in una stanza si può vedere se è stata orientata bene, e così via…
Tutti possiamo fare errori tecnici quando agiamo, sbagliare è fondamentale per imparare, e solo chi fa sbaglia… E’ normale che un occhio esperto possa riconoscere questo tipo di errori quando li vede.
Quello che non possiamo fare è decidere se le azioni di una persona siano o meno eticamente o moralmente corrette.
Nessuno può giudicare davvero i comportamenti altrui, perché nessuno conosce il Grande Piano che c’è dietro ogni azione, ogni scelta, ogni decisione dell’Anima altrui.
Voi mi chiedete se sia meglio combattere per il pane o per lo spirito, per la professione o l’ideale, per il successo o la coerenza.
Chiedermi questo significa chiedermi se sia più giusto nutrire la nostra parte animale piuttosto che quella angelica.
E io, da profondo conoscitore dei nostri limiti (qui sta la mia vera conoscenza!) posso solo domandarvi a mia volta:
‘E’ meglio il corpo o l’anima? La valle o la montagna?
La donna o l’uomo? Il giorno o la notte?
Il piacere o il dolore? Il progetto o la sua realizzazione?'”
E dette queste parole, lasciò calare un lungo silenzio sulla classe.
Abituati allo stile del Maestro, gli allievi iniziarono a guardarsi negli occhi con un nuovo lampo di consapevolezza, sapendo ancora una volta di aver ricevuto una grande risposta, ma non ancora del tutto pronti ad abbandonare i loro dubbi.
E l’allievo prediletto, facendosi ancora una volta portavoce della domanda che aleggiava nell’aria, replicò…
“Ma maestro, queste domande non hanno senso!
Come può esistere la notte senza il giorno, il piacere senza il dolore, l’uomo senza la donna?”
“Vedo che avete capito…”
Rispose il Maestro notando con gioia come tutti annuivano.
“La vera domanda che dobbiamo porci non è cosa sia più importante tra ricchezza e nobiltà, tra materia ed energia, tra corpo e anima, tra potere e amore, ma come si possa onorare ognuno di questi aspetti senza disprezzarne nessuno. Perché, ricordatevi sempre, che tutto ciò che ci circonda è un Dono.”
E congiungendo le mani in segno di unione, fece un gran sorriso e rimase in contemplazione dei suoi allievi per capire fino a che punto il messaggio fosse passato.
Eccola qui, la Storia del Maestro ignorante, una piccola storia Zen - seppur comprensibile nello stile di I FEEL GOOD - che spero ti sia piaciuta e che ti aiuti ad attivare il Pensiero laterale creativo, la voce dell'Anima Selvaggia, quel pizzico di anticonformismo che talvolta serve per uscire da una situazione di impasse...
Rispondere alla domanda del Maestro - "come onorare successo e illuminazione?" - non è certo facile.
Può essere tuttavia straordinariamente semplice se anche tu accetti la sfida e ti metti in gioco per sciogliere una volta per tutte i nodi legati a ciò che pensi del denaro, della ricchezza, del successo.
Se non sei riuscito a diventare ricco "alla vecchia maniera", quella basata sullo sfruttamento e l’aggressività, in cui probabilmente non ti ritrovi, non è forse è il momento di cambiare approccio?
Magari scoprendo anche ciò che sei venuto a fare davvero su questa Terra, ricordando cioè la tua vera Mission, quello che la tua Anima vorrebbe tu facessi.
Come?
Smettendo di continuare a fare sempre le stesse cose augurandoti risultati diversi, parafrasando Einstein, andando nella direzione opposta alla massa, come direbbe Zeland, e imparando a guardare con occhi nuovi antichi problemi mentre si risolvono quasi da sé...
In parole semplici: scoprendo come diventare Diversamente Ricchi.
E come magnificare su ogni piano questa grande avventura che è la Vita.
Per questo ho scritto questa breve storia, ed è per questo che Viviana Taccione ed io abbiamo realizzato il Programma "Diversamente Ricchi Live", un corso residenziale in un posto splendido, immerso nella Natura, con un sistema di supporto che si prende cura di te passo passo e va ben oltre l'evento vero e proprio.
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Con stima,
🙂
Leonardo Di Paola
Coach & Trainer
Co-ideatore del Programma Diversamente Ricchi Live
I FEEL GOOD
PS. ti saro' grato per ogni eventuale commento o feedback che vorrai condividere con me e i lettori di I FEEL GOOD, puoi scrivermelo qui sotto e ti risponderò personalmente! 🙂
PS2: per illustrare questa storia abbiamo scelto il magnifico quadro "Wise old man" dell'artista Canadese Andrew Judd.
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VIVIANA TACCIONE says
Una magnifica storia scritta dal SC con il suo immenso cuore e la sua grande saggezza! Sarò di parte, è vero, però sono certa che piacerà un sacco!
Pace & Amore!
🙂
LEONARDO DI PAOLA says
Grazie mia cara, il tuo apprezzamento amorevole lascia sempre il segno! 😀
Grazie!
Buona estate
Silvia
Grazie a te, Silvia! 🙂
mi è piaciuta moltissimo e condivido il post 🙂
lo apprezzo molto, grazie Mirella per il tuo tam tam…
E che la Saggezza sia sempre con tutti noi! 😉
Salve ragazzi
L’obiettivo finale di ognuno di noi è la felicita, ma la felicita è una cosa “effimera” una “fata morgana”, una cosa molto relativa il cui traguardo si allontana sempre.
Generalmente significa un equilibro, un confort in una particolare situazione materiale e sociale. E il cambiamento che può essere in su o in giù sulla scala individuale delle valori che da il disconforto, disequilibro, infelicità.
Nelle nuove condizioni economico-sociale nazionale e mondiale si chiede di fare dei cambiamenti nel modo di fare, pensare, essere ecc. Questa significa disconfort, ma dobbiamo farlo perché la gente è andata avanti e ancora spostando il traguardo probabilmente tropo. Dobbiamo trovare l’equilibro anche per il pianeta, che è un fattore importante nell’ottenere il nostro equilibro personale. Come si può vedere l’equilibrio non si può definire in assenza del disequilibrio, e cosi si succedono reciprocamente alla ricerca dell’obbiettivo finale…
Grazie Nicolae, hai proprio ragione: quando condizionata solo da un risultato, la felicità è un miraggio, un equilibrio dinamico che si può anche raggiungere, ma che dura poco. Per questo dobbiamo includere anche lo squilibrio nella nostra equazione, perché solo quando riusciamo a gioire di ogni momento, per bello o brutto che sembri – e senza dimenticare i nostri obiettivi – possiamo dire di aver conseguito la suprema gioia, che per definizione è incondizionata. La gioia incondizionata vale mille volta le felicità condizionata, perché a differenza di quest’ultima gode sia quando siamo nell’Area di Comfort che quando ne usciamo, passaggio necessario per affrontare il cambiamento che porta all’evoluzione (personale, ecologica, sociale, economica).
Alla prossima! 🙂
Salve ragazzi
Cosa potette dire su questi cambiamenti continui ai quale siamo sottoposti dal governo, dalle condizioni economica mondiale?
Come dicevo l’equilibro è preferibile, perché è confortevole indifferentemente a quale livello sia, ma oggigiorno i cambiamenti sono piu frquenti e il senso e solo uno, in giù. Quanto lontano credete che si andrà secondo voi? Io credo che con questa pressione che si manifesta ai tutti i livelli, aumentano anche le “reazioni collaterali” come atentati e tantissime altre forme di violenza che si diversificano sempre.
Io sono una persona ottimista, positiva ma non posso non osservare che se la situazione economica mondiale non si cambia, il futuro sarà molto…!? triste…
Se mi ricordo bene la bibbia parla di un… fine del mondo attorno l’anno 2000, e poi niente. Io scherzando dico che ai quei tempi loro non aveva li computer si orientavano dalle stelle, ma questo sistema può essere ancora più precisa.
Il conflitto e che non si può stampare ancora più denaro per cortare la crisi, ma non si potra allungare la crisi troppo, perchè si avverano le mie intuizioni.
Ragazzi vi prego di scusarmi, io scrivo qui per praticare un po, sono studiando la lingua italiana. Mi scuso anche per li sbagli grammaticali or per l’apparentemente disrespetto. Io vi rispetto tantissimo…
Buon business a voi da
Nicolae
Ciao Nicolae
non ti preoccupare per gli errori di grammatica, è normale quando si impara una lingua nuova; anche noi stiamo imparando lo spagnolo e di errori ne facciamo tantissimi!
Sulla crisi e la “fine del mondo” abbiamo scritto un ebook (poi diventato anche libro),
50 cose da fare subito per trasformare la crisi in opportunità prima che arrivi… IL BOTTO!
puoi leggere la presentazione qui: http://www.ifeelgood.it/botto e qui un estratto omaggio: http://www.ilbotto.it
Un abbraccio!
🙂