L’altro giorno mi sono accorta che i miei jeans preferiti erano davvero troppo logori. Infilando il piede in una delle gambe, è uscito direttamente dallo strappo sul ginocchio e questo mi ha fatto riflettere… 😕
Ho deciso allora – dato che dovevo partire – di andare a comprare un paio di jeans.
Sembrerebbe un’impresa facile. Ma con orrore mi sono resa conto che vanno di moda i pantaloni a sigaretta!!! 😯
E la maggior parte dei jeans sono realizzati – contro ogni logica di praticità – con tessuto elastico, tanto da insalsicciarti al meglio come moda docet.
Vabbè – mi dirai – non lo sapevi?
No, perchè un po’ non ci avevo fatto caso, un po’ come sai non guardo la TV, nel mio mondo beato la moda imposta dall’esterno non entra molto…
Raccapriccio e sconforto.
Come sostuire i miei pantaloni a zampa di elefante, comodi, pratici, stile “happy folk” e peace & love, con una sorta di pantacollant scomodissimo che – ammesso che tu riesca a sopravvivere infilandolo – ti si ferma a metà coscia, metà polpaccio, metà tutto e ti fa sembrare un Disneyano ippopotamo in tutù?
La storia è sempre quella, la moda si ripete, siamo sopravvissuti – non si sa come – al pantacollant negli anni ’80 e adesso ci ricaschiamo. Il nome è diverso, però la forma è quella. 🙁
Il pantacollant sta bene alle ragazze magrissime (ricordo un vecchio film dove Bette Midler – “Il Club delle Prime Mogli”? – chiamava “feto” una giovanissima Sara Jessica Parker che le aveva “soffiato” il marito 😀 ), diciamo che se ti sta davvero bene il pantacollant o qualsiasi cosa gli somigli, sopratutto il jeans-collant, vuol dire che forse troveresti giovamento ampliando le frontiere della tua nutrizione...
Salvo qualche release in nero con gli stivali (spesso un altro strumento di tortura se alti, a punta, stretti e avvinghiati intorno alla coscia stile Capitan Uncino 😕 ), la versione jeans-collant di solito sta male ai normopeso e – se poco poco si è un filo sovrappeso – è oltremodo penalizzante. Eppure la moda chiama e (quasi) tutti rispondono.
A scanso di equivoci, non è un “vorrei ma non posso“… per scelta – nonostante le atterrite e sgomente commesse che suggeriscono la 40/42 – chiedo la 44 e talvolta anche la 46, perché amo stare comoda e odio l’effetto “zampone” ad ogni livello (ho smesso anche di mangiare carne da un pezzo! 😉 ), e peraltro credo anche che un po’ di morbidità stia bene ad ogni donna.
E gli uomini solitamente sono d’accordo.
Ma vestirsi dovrebbe servire ad esaltare il nostro corpo. Molti “look” minimizzano i difetti, slanciano, vivacizzano la figura. Raramente i pantacollant assolvono a questo scopo…
Senza parlare poi dell’aspetto salutistico.
Si sa che per far circolare al meglio la linfa all’interno del nostro organismo dovremmo girare liberi da lacci e costrizioni e magari con un bel pareo come un longevo abitante dell’isola di Okinawa… Adesso non vorrei fare terrorismo psicologico sulla relazione tra reggiseno e cancro e sul soffocamento dei dotti linfatici nei pressi dei nostri organi emuntori, ne parliamo diffusamente nella sezione Benessere del Weco Club…
Tornando alla mia riflessione… la moda è una gran brutta bestia.
Essere o apparire?
Preformarsi in confezioni identiche, imballati in un packaging tessutale con finte toppe e finti sgarri (meglio che non mi soffermi sulle scritte giganti sul sedere 👿 ), tinto con colori più o meno tossici… oppure lasciare andare?
Sarebbe bello esprimersi liberamente senza temere il severo cipiglio di Anime che la pensano in modo diverso da noi.
Dovremmo idealmente ispirarci a ciò che c’è di bello e non decidere acriticamente di andare tutti vestiti rosa carta igienica, viola smorto, marrone… a seconda degli isterismi dello stilista di turno.
Che poi tra quello che fanno loro e quello che ci arriva nei negozi di solito c’è un abbisso.
In fondo, dato che la moda si ripete, chi può dire se siamo “fuori moda” o se stiamo “precorrendo“ la nuova moda? 😉
Ma forse sono solo domande oziose…
Già ho visto che tranne qualche rosso vero (fortunatamente del rosso lo trovo quasi sempre), la moda di quest’anno – per me – sta bene dov’è. Tornati i beigiolini, tornate le balze (a proposito ho una mini-jeans a balze da riesumare! 😉 ), insomma, niente di nuovo… in fondo è la moda stile “Like a S-Vergin“… 😀
Ma non mi importa più di tanto, mi vesto come mi pare e fortunatamente non ho neanche un “ufficio” a cui dover più rendere più conto per “taillerini” et similia. Non mi vestirò in modo perfetto, certamente anche io potrei migliorare e fare scelte più sagge… però sono me stessa.
Non voglio neanche soffermarmi sulla moda delle mutande da fuori ed i jeans bassi per i ragazzi, mi verrebbe da urlargli “uè, ma lo sai che ti si vedono le mutande? ma pensi di essere attraente?“.
Ma chi ha deciso che per essere alla moda, per essere nel branco, devi far vedere le mutande agli altri? E poi camminare spavaldo in mezzo al gruppo e rasente i muri quando sei da solo specchiandoti in tutte le vetrine e cercando il coraggio per andartene in giro mezzo nudo…
Non sono certo una bacchettona (altrimenti il piede non sarebbe potuto uscire dallo strappo sul ginocchio! 😉 ), mi piace una certa dose di informalità, ma la biancheria lasciamola quando serve. Altrimenti quando serve… non serve più! 😯
Insomma andare in giro mezzi nudi – anche se fa freddo – per moda, per farsi notare, è poco funzionale. Non voglio fare la psico-sociologa da strapazzo, ma forse tutti questi problemi di impotenza non c’erano quando si metteva meno carne in mostra.
Durante questo bagno di folla (inutile, perchè non ho trovato nulla di decente), ho anche notato che i ragazzi vanno in giro con i capelli lunghi lisci sul viso, righe vertiginose e frange asimettriche. Quando ero adolescente io ti chiedevano se ti avesse “leccato una mucca”, insomma… quello è l’effetto. E stanno tutto il tempo a lisciarsi ‘sta povera frangetta che giustamente avrebbe altro da fare che starsene là appiccicata sugli occhi con grave pena della pelle sotto che soffoca tra pomate unte e fissanti. E rischi anche di andare a sbattere!
Sarò strana io… tutte queste fotocopie sbiadite mi rattristano. E pensare che quando vedo qualcuno che è vestito come me ci rimango un po’ male… non mi piace troppo la “normalità”… 😛
Perché non ripescare qualcosa di carino al mercatino dell’usato? Perché non far rivivere con qualche modifica un vecchio vestito? Perché non patchworkare e creare un oggettodi unico? Perché non andare nei negozi etnici, equo e solidali, che importano caftani dall’India, o cotone non trattato dal Perù?
Perchè non farsi gli accessori da soli (come la mia super collana con i ciondoli di legno e argento della pace? )
Che noia la moda, che noia vedere tutti vestiti uguali in piumini pseudo-plastica stile cassonetto, in coloretti smorti, in fantasie sconcertanti. Perchè autolimitare la propria libertà in questo modo così plateale?
Mi metto quello che mi pare, dal calzino al cappello e sono cavoli miei!
Non mi stancherò mai di ripeterlo…
Il potere di scegliere, il potere di comprare, il potere di vestirci come vogliamo, il potere di sentirci strafighi con qualsiasi cosa addosso che ben si misceli alla nostra Anima.
Il potere di portare un MESSAGGIO con i nostri vestiti.
Il messaggio che ognuno di noi è unico, è speciale, che non ce ne frega niente di come va vestita la velina di turno, di come va mezza nuda la rock star.
Noi siamo qua, noi siamo qui e ora, non siamo l’attrice, non siamo la presentatrice, non siamo “il branco“.
Siamo Anime speciali con una mission, e questo involucro che ci portiamo dietro in questa manifestazione può essere utile per regalare agli altri sollievo, sorrisi, libertà.
Prima o poi mi darò all’alta moda… tutto riciclato, ovviamente!
Avrai il coraggio di vestirti follemente? 😀
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cara, la collana che hai creato con i simboli della pace che ti ho mandato ti sta d’incanto! in questi tempi difficili alla pace ho dedicato un blog, lo trovi su http://www.1129design.com/pace-peace
peace & love nicoletta
Grazie mia carissima Amica “perlinomane”!


E complimenti per il tuo nuovo blog, siamo sulla stessa lunghezza d’onda…
ho finito di scrivere un articolo sulla Pace proprio ieri e lo pubblicherò la prossima settimana.
Inserirò una delle tue splendide creazioni allora!
Un abbraccio!
V. 😀
Brava! Proprio in questi giorni riflettevo su questo….una carissima amica mi ha dato della sciattona, perchè non seguo la moda ed io mi sono lasciata un attimo accigliare…ma poi sono giunta alla medesima conclusione: con le scarpe con la punta sbagliata, con il look comodo…SONO IO!!!! E sono la stessa anche quando sono “in tiro”…la cosa triste è che per gli altri hai una credibilità diversa….
Grazie di cuore per gli ottimi spunti! 😀
La realtà, carissima Simona, è che tu sei una donna più libera di scegliere, la tua amica ha forse troppa considerazione dei giudizi altrui e dei diktat imposti dai mass media che ci vogliono schiavi della moda dell’ultima stagione per farci comprare, comprare, comprare… 😕
Lo dice anche il proverbio, “L’Abito non fa il Monaco” (e chi si vuole vestire da Monaco? Se ci fai caso i Monaci sono tutti vestiti uguali, ottimo se hai scelto – appunto – di essere un Monaco… ma non mi pare il tuo caso! 😉 )
Ma occhio… non devi seguire la moda per essere “in tiro”. Puoi essere “in tiro” anche (e sopratutto) quando ti vesti come caspita ti pare ma in maniera più elegante, per uscire. Con tessuti più preziosi o abiti più – nel tuo caso – femminili.
Credibilità? Non sono quello che pensano gli altri a fare la nostra credibilità e certo non su una cosa così futile come la moda… Rinforzare il proprio carattere, la propria autostima, la consapevolezza della propria unicità. Ecco l’antidoto migliore alla serialità di massa!
Certo se vai a fare un colloquio di lavoro, allora ti adegui, ma consapevolmente e una tantum! 😉
Decisamente un argomento controverso…
Un abbraccio per te Simona, e tienimi aggiornata! 😀
huhu quanto hai ragione!!!
per quanto mi riguarda, non trovo niente che mi piaccia nei negozi qui quindi una volta all’anno, andiamo a fare uno shooping-pellegrinaggio in un altra provincia perche lì so che c’è un negozio che ha vesttiti che mi stanno bene, che rispettono la mia morfologia mediterranea, che mi permettono di farmi la MIA moda [ negli altri negozi, è impossibile…sono TUTTE le STESSE cose solo in taglie e colori diversi O.O ] e così ho risolto tanti problemi, 😉
siamo tutte diverse, la nostra bellezza è unica e irrepetibile allora perchè ci dobbiamo vestire tutte allo stesso modo? O.O
Grazie Vivi per questo articolo 🙂
un abbraccione
Grazie a te carissima Sandrine per la tua testimonianza! 😀
Una ragazza creativa come te che cerca di stare sempre attenta all’impatto ecologico dei suoi acquisti, sono certa abbia molte risorse anche tra mercatini ed empori etnici…
Un bacione… nell’attesa di andarci a fare un giretto insieme con qualche mise stravagante stile “Flower Power”! 😉
Carissima Viviana,
magnifico il tuo articolo e questo urlo di ribellione che è anche il mio!
Io ho 51 anni ma nel cuore ne ho 30 e non trovo nulla che mi piaccia nei negozi anche per sostituire i miei jeans che si sono rotti.
Le cose un pò più ‘giovanili’ hanno delle taglie da anoressiche e ciò che potrebbe andarmi bene come taglia è troppo “da donna matura quasi nonna”. Forse se Sandra mi desse l’indirizzo del posto dove va a comprarsi i vestiti, potrei trovarmi bene anch’io, sempre che sia vicino a Milano.
Mi è piaciuta l’idea di andare nei negozi etnici, i caftani mi piacciono anche!
La bellezza sta nella nostra speciale unicità!
Un abbraccio fortissimo!!
Rileggendo l’articolo mi è tornato in mente una vignette della rivista Psicologie dove c’era una donna che diceva ad una sua amica di fronte alle vetrine: ” Da quando ho fatto pace con me stessa, preferisco odiare i vestiti che non mi stanno bene che il mio corpo!”
E’ diventata una delle mie regole d’oro 😀
un bacione :-*
Giustissimo Sandrine!
E magari costringiamo questi stilisti un po’ psicopatici a vivere dentro i vestiti che “creano”, tanto per farci sapere come si sentono!!! 😉