Oggi ti parlo di un libro davvero speciale, ISHMAEL di Daniel Quinn.
Un testo con un incipit talmente intrigante che non si può fare a meno di tuffarsi nella lettura…
“Maestro cerca allievo. Si richiede un sincero desiderio di salvare il mondo. Presentarsi di persona.”
E’ davvero possibile salvare il mondo? E soprattutto: che tipo di Maestro possiede questa conoscenza?
Queste sono alcune delle domande che sorgono spontanee dopo aver letto le prime righe del romanzo. Perché il fatto che stiamo messi male è innegabile, per quanto si provi ad essere ottimisti. E abbiamo fatto tutto da soli.
L’omologazione culturale, creata dal modello consumistico dominante, è stato uno dei grandi peccati della cultura occidentale. Per standardizzare e facilitare il consumo sempre e dovunque, non abbiamo esitato a distruggere la biosfera, creando danni ambientali irreversibili.
Abbiamo distrutto la biodiversità creando un mondo di plastica, un enorme fast food, tutto uguale… 🙁
E protetti dal vessillo innovatore della globalizzazione non ci siamo “limitati” a danneggiare flora e fauna: abbiamo anche stroncato alla radice ogni cultura antagonista che si è opposta al nostro modello, come quella nativo-americana o le civiltà precolombiane…
Salvare il mondo da Chi? Ma da noi stessi, ovviamente. Il nostro modello consumistico non solo sta distruggendo la biosfera, ma anche ogni altro modello culturale concorrente.
Oggi stiamo iniziando a capire che varietà – sia a livello biologico che culturale – è sinonimo di ricchezza.
Quello che però spesso dimentichiamo è che la cultura occidentale non è l’unica cultura del pianeta, né la più efficace, nonostante la nostra egocentrica prosopopea tecnico-scientifica.
Ed è questa uno delle folgoranti rivelazioni di Ishmael, Maestro sui generis disposto a rivelare al protagonista la vera natura della nostra cultura specista.
La buona notizia è che il nostro approccio culturale non è l’unico possibile. E neanche il migliore…
La storia del romanzo parte da un semplice annuncio economico, ma gli incontri che ne scaturiscono si rivelano subito lezioni dialettiche di rara intelligenza.
Fin qui nulla di strano, se non fosse che ISHMAEL – il Maestro – è un Gorilla antropologo in grado di comunicare telepaticamente. Una creatura possente con una visione del mondo e una saggezza che lasciano nel protagonista – e nel lettore, ovviamente – il segno indelebile di una vera e propria rivelazione. 🙂
Acclamato per le sue teorizzazioni ambientalistiche e filosofiche, Daniel Quinn – che ama definirsi “critico culturale” – ha dato il via a un vero e proprio movimento ideologico, sviluppando negli anni una Nuova Rivoluzione Tribale.
E tutto parte da ISHMAEL, un romanzo scritto nel lontano 1992 che a distanza di 27 anni è – aggiungerei purtroppo – più attuale che mai.
Un testo stra-ordinario, innanzitutto per la forma narrativa, dal sapore squisitamente socratico.
Ma soprattutto per il solido impianto antropologico che lo supporta, capace di rovesciare in poche ore gran parte delle convinzioni su chi siamo e sulla mitologia culturale che ci guida, faticosamente impiantate in decenni di programmazione mentale…
Un romanzo di formazione sui generis, che ci illumina sulla vera natura della nostra civiltà, portandoci dialetticamente oltre le cortine di fumo della nostra mitologia culturale.
Considerato un testo ecologico, ISHMAEL è in realtà un manuale di antropologia illuminata che andrebbe inserito come lettura obbligatoria nelle scuole (e che proprio per questo probabilmente non ci arriverà mai 🙁 ).
Grazie ad un linguaggio scorrevole e nonostante una trama forse fin troppo lineare, la storia che ISHMAEL – un Gorilla che conosce l’umanità meglio dell’uomo stesso – è disposto a raccontarci è di quelle che partono sornione e poi ti inchiodano al testo fino all’ultima pagina.
Un romanzo di antropologia alternativa di rara chiarezza, che parte da una chiara evidenza: “Il problema dell’essere umano è che non sa come deve vivere“.
Ed è per questo che il modello socio-economico e culturale nato 10.000 anni fa con l’agricoltura organizzata (per Quinn “totalitaria“), che ISHMAEL chiama “Cultura dei Prendi” in opposizione a quella tribale dei “Lascia”, ci sta conducendo rapidamente verso la fine.
Illusi e soggiogati dalle balle di Madre Cultura – Egregor collettivo dei nostri Ego occidentali – abbiamo creduto alla storia tramandata dai “Prendi“, pensando di poterci assumere il ruolo del dio-padrone, quello che decideva chi doveva vivere e morire.
Questo ci ha resi potenti, è vero, ma ci ha anche portato ad ignorare le inviolabili leggi naturali, e ora Madre Natura ci sta presentando il conto.
Il problema è che la soluzione dei “Prendi” non è sostenibile, e anche se ci ha permesso di dominare il mondo, oggi ci sta distruggendo.
Il crederci superiori a ogni altro essere vivente in virtù della nostra intelligenza, ci ha spinto a pensare di essere i padroni della terra.
E questo ci ha portato presuntuosamente ad ignorare una legge che tutte le altre civiltà umane prima di noi hanno saggiamente rispettato per millenni: la Legge della Competizione Limitata.
In base a questa legge, ogni specie può competere per sopravvivere, ma senza sterminare o affamare, direttamente o indirettamente, i suoi competitori.
Ma con l’agricoltura e l’allevamento totalitario (e ogni attività di sfruttamento intensivo del territorio) questo è esattamente quello che abbiamo fatto, quando intorno all’8.000 a.C. un popolo nella mezzaluna fertile iniziò a produrre cibo in modo esclusivo, violento, conflittuale.
Una cultura che in questi 10.000 ha fagocitato quasi tutte le altre, convincendoci che non avevamo altra scelta che spadroneggiare, sfruttare, affamare per poter noi sopravvivere.
I popoli della tua cultura si aggrappano con fanatismo e tenacia alla “diversità” dell’uomo. Vogliono a tutti i costi vedere un abisso fra l’umanità e il resto della creazione.
E questo mito della superiorità umana li giustifica nel fare del mondo ciò che desiderano, proprio come il mito di Hitler sulla superiorità ariana lo giustificava nel fare dell’Europa ciò che desiderava.
Ma, a conti fatti, un simile mito non è del tutto soddisfacente, perché i Prendi sono profondamente soli: per loro il mondo è un territorio nemico e dovunque si stabiliscano vivono come un esercito di occupazione, estraniati e isolati nella loro straordinaria diversità.
Come dargli torto?
Ed è per questo, per la nostra arroganza, per la nostra cecità, per la nostra cupidigia, che nella breve Era dell’Antropocene abbiamo ridotto la terra – fiorita e rigogliosa per miliardi di anni – a poco più che un letamaio.
Abbiamo violato una delle leggi intoccabili di Madre Natura. Ecco perché, immersi fino al collo nella cultura del conflitto, oggi siamo a un passo dall’estinzione.
Peccato che – come dimostrano ancora oggi un manipolo di culture tribali – un’alternativa c’era, e indubbiamente funzionava molto meglio.
L’idea sbagliata di fondo – condivisa per decenni e alla base della colonizzazione – è che l’uomo allo stato primitivo avesse bisogno di essere salvato e convertito, e che solo quella dei “Prendi” fosse una civiltà degna di essere perpetrata.
In realtà, e questo è per me ideologicamente uno dei punti di forza di questa analisi antropologica, secondo Quinn ci sono uomini buoni e cattivi in ogni cultura, sia nella cultura occidentale totalitaria che nelle culture indigene cosiddette incontattate.
Anche se è chiaro che una persona cattiva nella cultura “Lascia” fa molti meno danni di un “Prendi” che diventa Leader politico del suo paese.
Ed è chiaro, osservando il nostro passato e il nostro presente, che alla lunga il modello culturale dei “Prendi” risulta perdente, anche se è dura da ammettere…
Bisognerebbe trovare un compromesso tra questi due opposti, forse. Ed è proprio quello che amiamo fare nei nostri percorsi di Crescita Personale ed Ecologia Evolutiva di I FEEL GOOD.
Ma conviene partire dai fondamentali…
ISHMAEL è dunque un testo base da leggere, rileggere, meditare, regalare e promuovere.
Un libro che ti travolge con la forza che solo la verità possiede, sia pur con tutti i limiti che questa parola ha per il povero homo sapiens.
Un libro che non si può ignorare! 😀
Tanto più dopo aver letto la dichiarazione di intenti della casa Editrice che lo ha ripubblicato, e che voglio citare integralmente:
L’Ortica Editrice persegue con i fatti quella solidarietà così lontana dall’attuale competizione fratricida. E’ animata da idee che sole possono dar moto alle vicende umane. E’ animata dallo spirito di cooperazione, dall’amicizia, dalla fratellanza, dall’armonia possibile tra tutti gli esseri viventi. www.orticaeditrice.it
ISHMAEL
Daniel Quinn
240 pagine
Ortica Editrice
Lo trovi qui: https://www.ifeelgood.it/ishmael
Ti piacerebbe anche...
Clicca qui per scaricare gli Omaggi I FEEL GOOD!
Clicca qui per dare un'occhiata a Ebook e Corsi I FEEL GOOD!
Clicca qui per la nostra Affiliazione solidale 100% Win Win!
Lascia un commento