Come forse saprai se leggi testi di Crescita e Sviluppo Personale, il famoso psicologo Daniel Goleman ha dimostrato che molto più di un alto QI – Quoziente di Intelligenza – quello che conta per aver successo nella vita è un alto QE, cioè un alto Quoziente Emotivo.
Approfondiremo presto l’argomento, ma oggi non siamo qui per parlare di questo.
Oggi parleremo di quella che ho battezzato “Procrastinanza Positiva“, cioè della capacità di resistere a una tentazione presente in vista di un più grande vantaggio futuro.
Nello specifico, nel suo best seller Intelligenza Emotiva Goleman mostra quanto valga la capacità di differire la gratificazione per capire se un bambino sarà, in futuro, felice e realizzato… oppure no.
L’autore cita infatti un famoso esperimento del 1972 di Walter Mischel della Stanford University che ha coinvolto 600 bimbi di 4 anni lasciati soli per 20 minuti davanti a un invitante dolcetto… (invitante si fa per dire, dato che parliamo dei marshmallow, quei cilindretti di zucchero soffici, spesso gustati previa scaldatura al fuoco – tanto per aumentarne il potere cancerogeno 🙁 – che causano comportamenti ipercinetici, carie, obesità etc…)
Ad ogni modo, nel test viene consegnato a ogni bimbo un marshmallow e date precise istruzioni. Potevano liberamente scegliere se mangiarlo subito, oppure – se avessero aspettato – riceverne due in cambio. I bambini, filmati da una telecamera, hanno reagito nei modi più disparati…
Quanti saranno riusciti a procrastinare la loro gratificazione guadagnando il doppio dolcetto?
Se vuoi farti due risate e vedere i bimbi che cercano di resistere – chi più chi meno – alla tentazione…
Abbiamo qui un brevissimo video per te.
Lo studio non è finito lì, dato che ovviamente lo scopo era indagare la correlazione tra comportamento immediato dei bambini e gli effetti sul loro successo professionale futuro. 😉
Cosa ha comportato la capacità di procrastinanza positiva nella loro vita adulta?
Verifiche successive, a distanza di 14 anni e 40 anni, hanno dimostrato che i piccoli in grado di rimandare la gratificazione rinunciando a mangiare subito il dolcetto per averne 2 dopo, erano diventati – a 18 anni – ragazzi con risultati scolastici migliori e poi – a 44 anni – adulti molto più centrati e sicuri di sé!
Ma di tutto questo riparleremo quanto prima!
Nel frattempo ti auguro di allenarti ad ampliare la tua capacità di procrastinanza positiva prendendo ispirazione e motivazione dal test del Marshmallow.
Al tuo successo!
😉
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Arianna says
Personalmente l’avrei mangiato subito, non per incapacità a procrastinare, ma per evitare il secondo: infatti quei cosi non mi sono mai piaciuti ed anzi, direi che mi facevano proprio rabbrividire!
Leonardo says
Grazie Arianna per il tuo contributo, che apre uno scenario inaspettato…
Se ho ben capito avresti deciso di farti un po’ di male per evitare di fartene di più?
E’ una decisione curiosa… se non ti fossero piaciuti quei dolci zuccherossissimi (e ti capisco! ma se fossimo nati in USA magari sarebbe stato tragicamente diverso…), saresti stata semplicemente fuori dal test, che partiva appunto dal presupposto che i bimbi avevano davanti una tentazione con cui misurarsi… In ogni caso ricevere il doppio di quei cosi, come li chiami simpaticamente tu, non implicava l’obbligo a mangiarli… no? 😉
Alla prossima! 🙂
Arianna says
No. Infatti. Hai ragione e grazie per questa ulteriore riflessione!