Una volta c’era un’anima che sapeva di essere la luce. Si trattava di un’anima nuova, e quindi ansiosa di compiere esperienze. “Sono la luce”, diceva. “Sono la luce”. Eppure tutta la consapevolezza di ciò e tutto il ripetere quell’affermazione non poteva essere un sostituto dell’averlo sperimentato.
E nel regno dal quale quell’anima emergeva, esisteva soltanto la luce. Ogni anima era grande, ogni anima era meravigliosa e ogni anima splendeva con la luminosità della Mia gloria. E quindi, la piccola anima in questione era una candela di fronte al sole. in mezzo alla più grande delle luci – della quale Io ero parte – non riusciva a vedere se stessa, nè a mettere alla prova se stessa come Chi e Cosa in Realtà essa E’.
Ora si dava il caso che quest’anima anelasse senza tregua a conoscere se stessa. Ed era così grande il suo anelito che un giorno le dissi: “Sai che cosa devi fare per soddisfare questo tuo anelito?” “Oh, che cosa, Dio? Che cosa devo fare? Sono pronta a tutto”, dissa la piccola anima.
“Devi separarti dal resto di noi”, risposi, “e poi devi richiamare su di te le tenebre.”
“Che cosa sono le tenebre, Signore Santo?” domandò la piccola anima.
“Quello che tu non sei”, risposi, e l’anima capì.
E quindi l’anima lo fece, allontanandosi dal Tutto, proprio così, recandosi addirittura fino a un altro regno. E in quel regno l’anima aveva il potere di convocare nella sua esperienza tutti i generi di tenebre. E così fece.
Non di meno, in mezzo a tutte le tenebre, prese a gridare: “Padre, Padre, perchè mi hai abbandonato?”
Proprio come fate voi nei vostri momenti più bui. Eppure non vi ho mai abbandonato, ma vi sono sempre stato al fianco, pronto a rammentarvi Chi Siete in Realtà; pronto, sempre pronto a riportarvi a casa.
Perciò siate una luce nelle tenebre, e non maleditele e non dimenticate Chi Siete nel momento in cui vi trovate circondati da quello che non siete. E lodate la creazione, anche mentre cercate di cambiarla.
E sappiate che quanto fate nel momento della vostra peggiore prova può portarvi al vostro più grande trionfo.
Conversazioni con Dio
Neale Donald Walsch
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Ania says
un brano che suscita riflessioni profonde ma in questo momento la mia mente è ancora troppo confusa per sviluppare un pensiero e un commento chiari e comprensibili, ma una cosa è certa e di questo ti ringrazio: fa bene al cuore pensare che tutti i nostri cari non li abbiamo persi ma si sono ricongiunti ad unico grande essere, mi conforta pensare che mia sorella è tornata ad essere luce e che ora la mia mamma la sta raggiungendo. Grazie 🙂
margherita says
nell’altro test ho scritto che sono morta il 23.3.93
mi fu diagnosticata una depressione maggiore bordeline, eufemisticamente prognosticata come “difficilmente reversibile”. Dopo 4 anni di blackout totale, nel 97, QUALCUNO mi ha detto “alzati e cammina”. Io l’ho fatto con una forza che credevo di non avere più, ma nel contempo ho realizzato che ero stata tenuta in vita da una FORZA SUPERIORE, nonostante i miei quattro tentativi di suicidio a cui nessun altro sarebbe sopravvisuto perchè hanno sconfitto tutte le leggi della fisica, inconfutabili come il sorgere del sole all’alba. Ogni giorno per me è una battaglia, ma ho acquisito una fede profonda che quotidianamente coltivo. Vorrei averlo detto io, invece di Einstein:”Vorrei solo conoscere i pensieri di Dio… il resto sono dettagli!”
margherita says
Come vedi, mia splendida Viviana, la mia certezza in Lui in questo momento, mi fa credere che tu sia un Angelo creato per guarire persone come me. A te ha concesso tutti i doni affinchè tu possa viaggiare fra luce e tenebre riuscendo a mantenere in equilibrio tutti quelli che ti conoscono, sia pure per mezzo di un monitor.
Grazie per la positività che mi hai inculcato, ne ho tanto bisogno perchè il mio percorso di guarigione non sta andando oltre l’ottanta per cento. E grazie anche per tutti quelli che non hanno l’opportunità di farlo. Posso solo mandarti un bacio Margherita