Non tutti i libri sono uguali.
Alcuni ci piacciono perché contengono informazioni, altri perché ci spiegano come funzionano le cose, altri ancora perché ci fanno riflettere, altri semplicemente perché ci intrattengono, sono piacevoli da leggere o ci fanno sognare…
Sia come sia, questi piccoli parallelepipedi di carta stampata sono e restano oggetti dal potere straordinario, quasi magico, anche in un’epoca che si sta sempre più votando al digitale.
Amuleti con cui si crea talvolta un rapporto quasi fisico, e che ci accompagnano nella nostra vita come amici fedeli, rispettosi, sempre pronti a sostenerci con le parole di qualche grande Anima umana passata per le perigliose sfide della vita prima di noi.
Alcuni diventano negli anni veri e propri porta fortuna, ancore di saggezza che ci accompagnano durante il viaggio.
Sto parlando in particolare di quei libri che leggi e rileggi negli anni, perché a dispetto del loro volume ridotto, sono in grado di offrirti sempre nuovi insegnamenti, che crescono con te di pari passo con la tua evoluzione.
Non si tratta di opere che ti intrattengono nelle lunghe sere di inverno, né di testi che divori avidamente per approfondire una disciplina o una tecnica particolari, ma di piccoli grandi scrigni in grado di svelarti – se te ne dai l’occasione, con la giusta pazienza – profonde intuizioni in pochi passaggi.
In questa categoria rientrano soprattutto i “libri da comodino”, capaci di donarti notevoli insight…
I cosiddetti livres de chevet (letteralmente libri da capezzale), sono quei volumi che spiccano più per la qualità che per la quantità del loro messaggio, spesso veicolato sotto forma di aforismi.
Si tratta di volumi generalmente di piccolo formato, ben curati dal punto di vista editoriale, realizzati con finiture di pregio, e che generalmente usano un linguaggio evocativo, poetico, polisemico (cioè in grado di veicolare più significati contemporaneamente).
Una delle mie ultime scoperte all’interno di questa categoria, è senza dubbio Il Tassello Mancante. Riflessioni Filosofiche sull’essenza dell’essere umano, di Sydney Banks, edito da Errekappa Edizioni.
Uno dei migliori che ho avuto il piacere di leggere è Il Tassello Mancante, di Syd Banks.
Ho già introdotto altrove l’essenza dell’approccio spirituale noto come i Tre Principi, una delle visioni spirituali occidentali più fresche e originali degli ultimi decenni, quindi non tornerò sulla teoria.
Quello che vorrei evidenziare di questo piccolo grande testo di Banks è che la grande saggezza che emana, una sorta di zen occidentale che con l’inarrestabile forza dell’amore arriva dritto al cuore.
“L’Ego e il nostro intelletto sono funzioni delle nostre menti personali, mentre la saggezza è una funzione dello spirito. Uno è mortale, l’altra immortale. (…)
L’Ego è solo ciò che pensi di essere e ciò che pensi della vita, niente di più, niente di meno. Il nostro intelletto e la nostra saggezza interiore dovrebbero lavorare insieme per creare armonia nelle nostre vite. Tuttavia, se l’intelletto manca di saggezza, regna il caos. Questo è lo stato in cui versa il mondo oggi. (…)
Le soluzioni a problemi apparentemente complessi creati da pensieri fuorviati non nasceranno dalla complicata teoria analitica, ma emergeranno come un’intuizione, avvolti in un manto di semplicità (…)
Ricerca senza cercare, perché la cosa che speri di raggiungere è già dentro di te.”
“Saggezza” non a caso è il titolo di una dei 13 brevi ma intensi capitoli del volume, accanto a – tanto per citarne alcuni – “La dualità della vita”, “Vivere nel presente”, “Amore e Perdono”.
Personalmente ho letto altri testi sull’argomento, in italiano e in inglese (quelli in italiano tutti della stessa casa editrice, che divulga con estrema passione il messaggio dei Tre Principi), e se cerchi un manuale istituzionale sui Tre Principi devo dirti che questa non è la scelta giusta.
Tuttavia, proprio come accade con un vero amuleto, l’energia che promana da queste pagine, la luce con cui brilla ogni singola parola, il potere taumaturgico che promana persino dagli spazi bianchi, è decisamente eccezionale e fuori dalla norma.
Non è un manuale ma una raccolta di aforismi con un’energia straordinaria, che merita di essere letta e riletta…
Per questo Il Tassello Mancante è probabilmente il libro ideale per chi voglia avvicinarsi all’approccio spirituale di Banks in modo soft, delicato, suggestivo, per carpire lo spirito senza forma di questa scuola ancor prima di tuffarsi nella teoria e nella pratica (che pure sono molto interessanti ed efficaci).
Peraltro in italiano c’è ancora pochissimo su quello che è probabilmente un pensatore tanto illuminato quando ancora sconosciuto, almeno qui da noi in Italia.
Insomma, se stai cercando qualcosa ma non hai ancora trovato ciò che fa per te, forse la risposta può nascondersi ne Il Tassello Mancante.
Il Tassello Mancante
Sydney Banks
Errekappa Edizioni
Lo trovi qui, nella nostra Libreria on line preferita. 😉
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Roberto says
Ciao Leonardo,
ho scoperto i 3 Principi di Syd Banks da più di un anno e ne sono rimasto colpito per la profondità e la semplicità dell’insegnamento, che piano piano si sta diffondendo anche in Italia.
.
Ho letto Il tassello mancante e lo trovo foriero di spunti di riflessione sulla vita e in particolare sul potere del Pensiero e di come ci influenza nel quotidiano.
Riguardo ai 3 Principi, mi sento di consigliare anche Il manuale delle relazioni del Dr. George Pransky e di Michael Neill La rivoluzione inside-out.
LEONARDO DI PAOLA says
Grazie Roberto a nome di tutti i lettori! In effetti i due testi che citi sono i migliori in italiano sull’argomento Tre Principi, almeno da un punto di vista teorico. Pransky è straordinario per le relazioni di coppia, mentre il libro di Neill allarga il quadro di Banks, dando al sistema dei Tre Principi una sistematizzazione più ampia, ed è ottimo per chi lavora come Coach. Di Pransky ricordo con gratitudine il rivoluzionario concetto per cui “discutere dei problemi rende una coppia solo più esperta di quei problemi, non li risolve” (cito parafrasando), mentre di Neill ho apprezzato molto il consiglio per ridurre il chiacchiericcio mentale: “meno virgole, più punti”… 🙂