Più ci ragiono e più mi accorgo che qualsiasi problema emotivo profondo, dalla mancanza di autostima alla mancanza di relazioni soddisfacenti, dalla solitudine più amara alla mancanza di autorealizzazione nascono dal giudizio, dal giudizio etico.
Il Giudizio, una reazione al significato personale che diamo al comportamento o all’aspetto o a qualsiasi altro elemento degli altri, è la più pesante zavorra che esista, tanto istintiva quanto paralizzante, anche nel momento in cui viene mimetizzato sotto una soffice coltre di educazione e cortesia.
Come scrive saggiamente Gary Zukav,
“Anche l’abitudine a giudicare tiene lontani gli altri, anche se i vostri giudizi non vengono espressi.
Potete giudicare qualcuno incompetente o poco attraente, inetto o egoista, e il vostro giudizio lo farà allontanare, anche se non lo manifesterete a parole.
Potrete rivolgervi a lui in modo cortese, sorridere o mostrare un falso apprezzamento, ma la persona in questione percepirà comunque quello che pensate di lei.
Potrebbe non rendersi conto che la state respingendo, ma sentirà una sconnessione tra la vostra manifestazione di apprezzamento e la sua esperienza di mancato riconoscimento.”
Ho ripensato al Giudizio proprio in questi giorni…
Durante il suo primo corso in Italia, Wayne Dyer ha confessato che la sua vita è drasticamente migliorata quando ha perdonato il padre, che lo aveva abbandonato da piccolo. Lo ha chiamato il suo “primo miracolo”…
Anche se fatto dopo la scomparsa di una persona, il perdono è estremamente liberatorio perché si tratta di sospendere e sciogliere il giudizio che ci lega ad una persona.
Tra tutti i corsi di formazione che abbiamo realizzato, ce n’è uno che rappresenta per me una creatura speciale.
Come vediamo insieme passo passo in Nudo Giudizio – 10 Spunti efficaci per gestire le critiche, non è facile imparare a non giudicare.
Si tratta, come ogni altra virtù non innata di esercitarsi, osservarsi, gioire per i propri successi e interpretare serenamente i propri fallimenti.
Ma ti posso garantire che quando quel maledetto click comincia a indebolirsi, quando ti sorprendi a bloccare sempre più spesso e sempre prima il giudizio etico, spesso così apparentemente incontrollabile, la soddisfazione che provi e che dentro di te infiamma la tua Anima diventa una grandiosa esperienza.
Provare per credere!
Il passo necessario per intraprendere una vera Crescita Spirituale.
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😀
Leonardo Di Paola
Wellness Coach & Trainer
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Certo il giudizio, per chi aspira alla conoscenza di sé, è considerato in questa luce cioè come “una sensazione non voluta” e persecutoria che limita la chiara visione di se e la distorce.
Più si è in pace con se stessi e più è facile essere felici.
Il segreto del non-giudizio come funzione auto-pacificante sta nella relazione che esiste fra la sensazione di essere, l’io e il movimento del pensiero. Poiché entrambi l’io e il pensiero, emergono simultaneamente e simultaneamente scompaiono, si può dire che siano la stessa identica cosa. L’io è la sensazione che si prova appena si comincia a pensare. Ma non voglio dilungarmi oltre…
ciao a tutti.
Grazie Werther!
Se quello che dici è che il giudizio coincide con l’ego-pensiero, allora in effetti basta prendere atto, osservare questa attività che si proietta da noi verso gli altri (o anche verso noi stessi), per distaccarcene pacificamente…
… ma dilungati anche, credo siano riflessioni interessanti per tutti i nostri lettori ed amici! 😉