Ecco la FOTO che abbiamo scelto per illustrare la strada legata alla scoperta dell’Identità.
Perché quello che pensiamo di noi stessi ci condiziona in modo inconsapevole ma potente…
“Quello che sei (o che credi di essere) dirige invisibilmente quello che fai (…)”
Come leggerai, questa è solo una piccolissima anticipazione…
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Gianpietro says
Buon pomeriggio!In questo dato momento sono molte le domande che mi pongo,questo è il naturale frutto della ricerca del SÈ!Ora sto mettendomi al primo posto ascoltando i miei bisogno,cercando di sentire cosa provo nelle varie situazioni e se questo è in sintonia con me!!
paolo says
Nel profondo mi sento come un piccilo animaletto in letargo in attesa della primavera 🙂
Un abbraccio
elisa says
elisa
quando passi una vita a preoccuparti di chi ti sta intorno, lavori con i disabili e da 10 anni cresci 2 figli da sola hai la sensazione di non sapere chi sei !!!!!! ci sto provando a 56 anni , a vedere chi sono ma mi rimane molto difficile ……mi sento in gabbia e vorrei avere le forze di aprire quella gabbia!!!!! grazie x questo cammino …….
Jennyfer says
la foto è abbinata in maniera superlativa una strada con le sue botteghe che rappresentano la crescita personale di ognuno di noi, lungo il corso della nostra vita. Le botteghe rappresentano i contenitori con tutte le conoscenze accumulate nelle nostre esperienze, lavorative ed affettive. Poi in fondo al percorso la torre Eiffel con la sua ascensionalità il nostro arrivo alla vetta, al successo.
Sono un architetto ed oggi, dopo anni di sacrifici, per raggiungere la cosiddetta affermazione, con ciò che sta accadendo a livello globale e con la crisi che ha colpito in particolar modo l’edilizia, analizzando l’esperienza raggiunta in 13 anni di professione mi rendo conto della penalizzazione di tutti noi che non possiamo che sentirci con le ali bloccate ma con un cervello funzionante che ci condurrebbe, in condizioni diverse, molto più lontano di quanto gli è concesso.
miranda says
La mia identità? UN ANGELO IN MISSIONE SULLA TERRA!! Ma a volte è dura essere angeli.
L immagine è fantastica!
W la france!
salvatore capalbo says
Ciao a tutti, sono appena uscito e forse non ancora del tutto da una fase di stallo come dice il nostro coach.Una elaborazione lunga,alcune volte apatica altre ossessiva nel cercare risposte che non trovavo o che non volevo trovare.Il lavoro con i bambini mi ha molto aiutato e così pure il dover essermi occupato di mamma e del suo stato di salute.Chi sono oggi o chi credo di essere?Penso di essere in qualche modo uno spirito non tanto libero legato a questi 80 KG di bollito con osso che mi portano in giro per un certo tempo e in un certo spazio a fare esercizio,allenamento,nella palestra più bella e attrezzata:il mondo.
Tradotto, ho sempre lavorato alcune volte anche in modo esagerato e quel poco che so e che ho è frutto di tanti sacrifici e non solo fisici.Senza nulla rinnegare e senza avere rimpianti oggi sono consapevole anche grazie a Leonardo e Viviana,che anch’io prendevo parte “alla corsa del topo”.Ho imparato che questo tipo di corsa si svolge all’interno della grande palestra ma sono io che scelgo di continuare o fare altri tipi di esercizi.GRAZIE W & Leo. Buona serata a tutti.salvatorecz
Lamberto says
“Quando sei in una fase di stallo,
dovresti tornare a capire chi sei davvero,
per poi lavorarci su: i risultati ti sorprenderanno!”
VERISSIMO quello che affermate. Per quanto mi riguarda
WORK IN PROGRESS
roberto says
si………..
roberto
domenico says
Ciao a tutti è la prima volta che lascio un commento, IDENTITA’ , suona come una sorta di campanello una resa dei conti dedita sempre a ricominciare…. si ricominciare perchè dopo una sconfitta o scelta errata, si rimettono insieme le cose buone e si riparte(il ripartire l’ho vissuto alcune volte) ma questa volta è dura!!!!! E ripenso a una vita dedicata al food (bar gelateria pasticceria ristorazione) un esperienza tutto tondo …. e sentirsi dire un curriculum troppo importante.
anna says
Grazie viviana e leonardo,
frasi brevi, piene di significato
un saluto,
Anna
Marina says
Chi sono? Bellissima domanda, chissà quante volte me la sono posta. Io credo senza presunzione di conoscermi piuttosto bene, sono una persona che ama la giustizia, l’equilibrio, il rispetto e l’educazione verso gli altri e verso il pianeta, la pace. Sono attirata dall’amore, ma riesco a capire anche l’odio, anche se grazie al cielo non l’ho mai provato, penso di essere arrivata solo a detestare, mai ad odiare. Non posso dire di essere una persona che non giudica, anche se mi ci provo quotidianamente, la frase “non giudicare e non sarai giudicato” mi risuona sempre nella mente, ma anni e anni di condizionamenti si fanno ancora sentire. Dentro di me sono sempre la stessa persona, la mia essenza la percepisco sempre in sintonia, non sono mai arrivata a dire non mi riconosco più.
Riguardo alla foto concordo pienamente con il commento di Jennifer, bellissima interpretazione, mi trova in perfetta sintonia!
Michele says
Chi sono oggi? Difficilissimo esprimere un giudizio non di parte su se stessi. Credo comunque di poter dire che al 90% sono colui che è apparso a tutti voi attraverso i commenti postati sui precedenti articoli. Manca ancora da svelare un 10% di, la parte più nascosta e meno visibile, ma credo che questa non verrà mai fuori perché contiene della parte più intima di me che considero gelosamente riservata solo a me stesso.
Certo, quello che siamo condiziona le nostre esistenze e le nostre scelte, ci guida al successo personale o al proprio fracasso, orienta a puntare su taluni obiettivi e a scartare target di vita alternativi. Ma mi pare naturale che sia così. Qualcuno disse che se vogliamo che nella nostra vita qualcosa cambi dobbiamo cambiare prima noi stessi. Se solo provassimo e riuscissimo a guardare la vita da un punto di visuale differente, se potessimo introdurre nuove abitudini, magari positive abitudini, ci accorgeremmo di come il mondo ci tratterebbe in un modo inaspettatamente diverso, forse anche migliore!