Prendere ciò che funziona per la nostra sopravvivenza fisica e generalizzarlo tout court in modo intuitivo anche per il nostro mondo psichico e spirituale – che spesso funziona in modo controintuitivo – porta nella nostra esistenza 2 conseguenze depotenzianti:
1. Obiettivi arbitrari e/o irrealistici
2. Aspettative infondate di permanenza
Nel primo caso rientrano tutti gli obiettivi non fisiologici (quindi non legati al corpo) che ci siamo dati apparentemente senza motivo, spesso per soddisfare desideri frustrati che uno dei nostri genitori ha proiettato nella nostra vita, portandoci a desiderare cose che lui stesso ha inutilmente desiderato, o che ha avuto e che ritiene – amorevolmente e in buona fede – siano l’unica scelta sensata anche per noi.
Gli obiettivi sono conseguenze di un cambiamento desiderato, ma spesso non ci riguardano davvero… sono obiettivi duplicati senza una ragione essenziale – come si fa con i dati di un hard disk quando vogliamo essere sicuri di non perderli – dati importati dal PC dei nostri genitori, da quello della scuola, o della Cultura in cui viviamo.
Pensa a chi insegue il posto fisso accontentandosi di un lavoro che non ama, chi corre tutta la vita per fare carriera e arrivare ai vertici di un’azienda, chi pensa che una vera vacanza possa essere solo la Sardegna e spende tutti i risparmi ogni anno per permettersela, chi ritiene che una donna debba per forza sposarsi o avere dei figli per essere realizzata…
O peggio… sono semplicemente obiettivi che facciamo nostri per una banale tendenza di moda (come dover rinnovare il guardaroba firmato ogni anno, o avere sempre l’ultimo modello di Iphone o poter esibire uno smagliante fuoristrada o – meglio – un trendy bi-fuel…)
In tutti questi casi le persone spesso perseguono obiettivi artefatti, che non hanno nulla a che vedere con i loro sogni più profondi e con il loro vero carattere.
Desiderano dei cambiamenti nella loro vita (obiettivo = cambiamento di qualcosa per sentirsi meglio), ma questi cambiamenti non consuonano con i desideri della loro Anima.
(Se un po’ ti preoccupa questo aspetto… leggi “La Sfida delle 100 cose” di Dave Bruno, trovi un articolo nel nostro blog, qui)
Per non parlare dei falsi miti che nascono quando ci rispecchiamo in un mondo di celluloide (ancora per poco!) come quello del cinema, facendo nostre sceneggiature improbabili e caramellate di film blockbuster.
Nel primo tipo di conseguenze depotenzianti rientrano anche tutti gli obiettivi realisticamente irrealizzabili, legati a quei bisogni assurdi di cui abbiamo già parlato nel capitolo 5.
Sì, certo… possiamo ottenere qualsiasi cosa, e credici: lo insegniamo spesso e lo pensiamo davvero anche noi!
La domanda più intelligente da farsi però è:
“ne vale davvero la pena? E’ saggio impiegare anni e anni per imparare a creare vitamine con la mente, quando basta mangiare a colori e prendersi un buon integratore per raggiungere lo stesso risultato?”
Occhio che spesso si tratta di Obiettivi veramente tosti, che masochisticamente ci imponiamo di realizzare, prima di poterci concedere una stilla di autostima…
Abbiamo già visto come questo nasca da regole limitanti e pretenziose, aggiungiamo qui solo qualche ulteriore spunto sulla gratuita arbitrarietà della loro provenienza.
Forse si tratta di obiettivi che abbiamo fissato nella nostra mente sulla base di un capriccio numerico (“ho deciso che guadagnerò 20.000 euro al mese!”… anche ammesso che sia realmente decisivo per te guadagnare bene, perché se fossero solo 17,340 dovresti sentirti un fallito… qual è il problema?) o che sono fondati su un desiderio creativo e simbolico di cui si è persa ormai l’origine (ed il significato… “devo completare una maratona entro i 30 anni, altrimenti non valgo nulla”: no comment! 🙁 ) o che peggio abbiamo elaborato per puro spirito di emulazione (di un amico, un parente o del fatidico vicino di casa… 🙂 chissà…)
Dove sta scritto che debba massacrarmi in palestra per indossare una taglia 42 o che sia necessario sacrificare anni della mia vita per fare i 100 m piani in meno di 11 secondi?
Quanto sarebbe più semplice e saggio certe volte rivedere semplicemente i nostri obiettivi, così come si cambia piano per una serata fuori con gli amici, e decidere che possiamo concederci altre strade di cambiamento – in noi e fuori di noi – per sentirci ugualmente alla grande?
7. Il mondo psichico non segue in tutto e per tutto le regole dell’istinto di sopravvivenza, e questo ci spinge talvolta a fissarci obiettivi che sono non solo arbitrari, ma anche irrealistici
Ma prima di scoprire insieme come arrivare – tra un paradosso e l’altro – alla tanto agognata e benedetta metamorfosi, è il caso di dare uno sguardo al secondo tipo di conseguenze depotenzianti…
Sei pronto per quello che scoprirai? 😀 (…)
Estratto da:
Gli Obiettivi Smarriti…
Capitolo 7 di
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19 illuminazioni pratiche per arricchire la tua Vita!”
Leonardo + Viviana
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