Eccoci giunti a questa 3° e ultima lezione lampo del Minicorso sulle problematiche emotive della gestione del Tempo!
Dopo aver visto la metafora dell’Armadio del Tempo e la necessità di fare Time Clearing, aver capito quali sono i 4 motivi per cui ci facciamo mettere in mezzo dalla vita, accettando di infilare sempre nuovi impegni nel nostro famoso Armadio del Tempo…
Oggi facciamo un passetto in più, perché come anticipato c’è una domanda potente che può cambiare il nostro modo di gestire le 24 ore che ogni giorno ci regala.
Questa nuova domanda è:
“Perché prima di accettare nuovi impegni non eliminiamo i vecchi?”
Se infatti riusciamo a buttar via abbastanza vecchi impegni, poi non c’è problema ad aggiungerne di nuovi: svuotando parte dell’Armadio del tempo, recuperiamo ore preziose da dedicare a ciò che ci interessa di più.
Dunque, perché non facciamo spazio nella nostra giornata e nella nostra Agenda prima di inserirci nuovi progetti, nuove incombenze, nuovi impegni?
Cosa ci impedisce davvero di fare decluttering temporale per avere più tempo?
Generalmente non eliminiamo i vecchi impegni e le vecchie abitudini perché non abbiamo ancora capito che LESS IS MORE…
LESS IS MORE , frase molto amata dall’architetto minimalista Mies van der Rohe, significa “meno è di più”, ovvero “meno è meglio”…
Mentre la maggior parte dei noi tende ad accumulare e conservare cose, oggetti, impegni, progetti, soprattutto con il passare degli anni.
Come mai?
Dipende dalla tendenza conservatrice umana, che ha almeno 3 cause (lo vediamo in modo approfondito nel nuovo Corso Oltre Zen To Done).
Oggi vediamo la prima, la causa cognitiva.
Tutto quello che inseriamo in Agenda, e cui poi dedichiamo energia, viene sempre dal desiderio di soddisfare una qualche esigenza insoddisfatta.
Pensaci: lavoriamo per denaro, frequentiamo gli amici per affetto, andiamo in palestra per restare in forma, ci dedichiamo al giardinaggio perché ci rilassa, studiamo perché vogliamo aumentare le nostre competenze.
Se chiamiamo le esigenze insoddisfatte input e il lavoro che facciamo per soddisfarle output, allora dire che ogni azione è la risposta a un’esigenza insoddisfatta significa dire che ogni output è la risposta a un input.
Gli input – qualsiasi stimolo a lavorare – possono essere interni o esterni.
Quali sono gli input esterni? Le famose cose urgenti: le bollette, scadenze, incarichi professionali, le faccende domestiche, la burocrazia, etc.
Quali sono gli input interni? Le famose cose rilevanti, quelle che facciamo per il nostro benessere interiore e per la nostra autorealizzazione a lungo termine: obiettivi, desideri, mission, etc.
Se è così, fare spazio nell’Agenda significa saper selezionare gli input giusti.
Ci sono però 2 problemi: l’intramontabile fascino degli input esterni – che non ci rendono né più felici né migliori – e l’abitudine a mantenere in vita vecchi input interni.
La nostra mente è da sempre magneticamente attratta dalle urgenze: le urgenze non sono altro che input esterni che si impongono alla nostra attenzione sulla base di un presunto pericolo.
Ma siamo anche animali molto abitudinari. Questo significa che tendiamo a mantenere in vita anche obiettivi, progetti, sogni che ormai non hanno più molto senso, cioè input interni superati.
Il problema è che la maggioranza di noi si lascia guidare per istinto o abitudine da input esterni inutili o da input interni superati.
La capacità di decidere a quali input ci conviene dare tempo e attenzione nasce dall’aver chiare le nostre attuali priorità, quindi dalla libertà di minimizzare gli input esterni (urgenze) massimizzando gli attuali input interni (valori).
Dipendere dagli input esterni infatti ci toglie stabilità, trasformandoci in banderuole al vento, perché quando basiamo la nostra vita sulle cose urgenti – input esterni – la facciamo dipendere da qualcosa su cui non abbiamo pieno controllo. Ma anche continuare a coltivare input interni per semplice routine rallenta la nostra evoluzione personale…
Input esterni inutili ed input esterni obsoleti tendono a crescere, a stratificarsi nell’armadio e a stressarci senza posa, soprattutto se per uno dei 4 motivi visti qui tendiamo a farci mettere in mezzo e diciamo di sì a tutto e a tutti!
Il fatto è che eliminare vecchi impegni – soprattutto se ormai fanno parte della nostra routine e sono diventati abitudini – costa energia mentale.
Si tratta di vere e proprie decisioni difficili, quella che fatichiamo a prendere finché non ci chiariamo le idee su cosa conti davvero per noi.
Finché non fai chiarezza per completare questo Time Clearing, finché non capisci che LESS IS MORE, l’unica possibilità che hai è continuare a cercare di fare comunque tutto, che risponda alle tue priorità attuali o meno, illudendoti così di mantenere il controllo sulla tua vita.
Purtroppo però, essere occupati non significa essere né efficienti né felici.
Essere occupati significa riempirsi la giornata di attività, anche se non ci fanno stare meglio, non migliorano il mondo e non ci fanno evolvere.
Correre dietro alle urgenze, ballando al ritmo degli input esterni, o impegnarsi in vecchi input interni solo per abitudine significa fare la scelta più semplice e tranquillizzante, perché risparmiamo energia mentale: vedendoci continuamente affaccendati, ci illudiamo di essere persone attive, responsabili e grandi lavoratori.
Questa è la ragione cognitiva per cui tendiamo a mantenere nella nostra agenda anche vecchie attività che ormai non hanno più molto senso, risposte a input – perlopiù esterni – inutili o superati.
Non siamo qui per essere occupati, siamo qui per realizzare noi stessi ed essere felici. E solo facendo pulizia possiamo migliorare, perché LESS IS MORE. 🙂
Abbiamo approfondito il problema, con tutte le soluzioni per trovare queste benedette priorità, nel nuovissimo Programma che realizzato a 4 mani (e a 2 voci) con Viviana Taccione:
OLTRE ZEN TO DONE
Dalla gestione del tempo alla valorizzazione dell’esperienza
3 ore di corso Audio + Ebook 150 pagine in 3 formati + 21 slide originali + 2 Mappe mentali
Lo trovi qui:
www.ifeelgood.it/blog/oltre-zen-to-done/
Spero che questo breve Minicorso sulle problematiche emotive della gestione del Tempo ti sia stato utile…
Al coraggio del cambiamento!
🙂
Leonardo Di Paola
Trainer, Coach & Counselor
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