Conosci la Finestra di Overton?
In questi inaspettati e complicati primi mesi del 2020, si è parlato molto di complottismo e cospirazionismo.
Osservando i flussi di informazioni mainstream che hanno accompagnato – tra inesattezze, contraddizioni, bugie e confusioni – lo sviluppo sanitario e mediatico del COVID, risulta davvero difficile credere che quanto è successo nel mondo tra febbraio e aprile non sia stato in qualche pilotato dall’alto.
Ma alla base di ogni complotto, soprattutto se ben riuscito, c’è una buona comunicazione, fondamentale per addomesticare le masse e portare avanti i propri oscuri progetti di potere…
Uno dei processi più validi per riprogrammare la mente delle persone e portarle ad accettare con slancio situazioni che prima avrebbero rifiutato senza mezzi termini è appunto la Finestra di Overton, un’idea sviluppata dal sociologo Joseph P. Overton (casualmente morto a 43 anni in circostanza misteriose) che illustra in modo dettagliato come manipolare – nel bene o nel male – l’opinione pubblica.
Come funziona, esattamente, questa brillante scoperta di Joseph Overton?
Queste le 6 fasi progressive da seguire per inoculare una nuova idea nelle masse, a prescindere da quanto questa idea possa inizialmente sembrare inaccettabile o assurda:
– inconcepibile (unthinkable)
– estrema (radical)
– accettabile (acceptable)
– ragionevole (sensible)
– diffusa (popular)
– legalizzata (policy)
Come si usa la Finestra di Overton? Semplice…
Per convincere il popolo della liceità e persino della desiderabilità di un determinato comportamento in origine vietato, basta portarlo, utilizzando i media con pazienza e competenza, da una categoria all’altra.
Un metodo scaltro per manipolare l’opinione pubblica: basta avere pazienza…
Se quindi io avessi un grosso potere politico o economico, e volessi convincere le persone che un’attività oggi considerata ingiusta (es. considerare un’etnia inferiore o fare violenza agli animali domestici) in realtà dovrebbe essere auspicabile, mi basterebbe promuovere questo nuovo comportamento non di botto, ma seguendo questi 6 passi, grazie ai quali riuscirei a farlo in modo progressivo e quasi inavvertibile.
E’ un po’ come la celeberrima e triste storia della rana bollita a fuoco lento, di cui parliamo anche in Conto alla Rovescia: la rana viene fregata dall’aumento lento e progressivo della temperatura: se venisse buttata nell’acqua bollente salterebbe subito via, salvandosi la vita…
Questo breve video illustra le 6 fasi della Finestra di Overton:
Nota come il punto cruciale, quello che ci frega in assenza di un’estrema consapevolezza, è il passaggio dalla fase 1 alla fase 2 della Finestra di Overton. Passaggio di fronte al quale siamo tutti, chi più chi meno, potenzialmente disarmati, anche perché oggi è impossibile stare al passo con tutte le notizie che circolano nel mondo.
E’ infatti nel portare il comportamento inconcepibile nella fase 2 che il manipolatore si apre una prima breccia nella mentalità collettiva, facendo passare alcune eccezioni al divieto iniziale.
Da questo punto in poi la Finestra di Overton è ufficialmente aperta, ed solo una questione di tempo: una precisa volontà politica (o economica) può farci accettare, almeno come collettività se non come singoli, qualsiasi follia.
Vuoi qualche esempio? Eccone 3…
Parliamo di totalitarismo. L’Italia è un paese cosiddetto “democratico”, giusto? Ma in occasione del COVID il Governo ha assunto su di sé sia il potere esecutivo che quello legislativo (con i famosi decreti legge), obbligandoci di fatto a “non fare” cose che invece avremmo fatto (andare a lavoro, uscire di casa per stare con amici e parenti, aprire negozi, etc.)
In virtù di un’ipotesi sanitaria (peraltro più supposta, come ama dire Viviana, che non comprovata…), si è creata l’eccezione: siamo liberi, sì, ma vista l’emergenza in via del tutto eccezionale non lo siamo più. E speriamo che il percorso verso le fasi successive, in cui il controllo totalitario possa diventare normale e accettabile, sia moooolto lungo!
Parliamo di tecnosorveglianza. Nessuno di noi ama essere spiato da telecamere e microfoni, e se oggi di punto in bianco il governo dicesse che domani ce ne saranno a migliaia per monitorare ogni nostro passo (come per esempio potrebbe fare un’App di controllo sanitario…), probabilmente anche gli italiani – un popolo dotato di mille virtù ma che certo non brilla per la sua capacità di scendere in piazza – insorgerebbero.
Ma se ci dicono che – eccezionalmente, ovvio! – i controlli a tappeto servono per limitare i danni da COVID, e noi lo accettiamo, ecco allora che la strada verso il controllo totale in barba alla tanto preziosa privacy si avvia facilmente verso le fasi 3 e successive…
Parliamo di chip neurali. L’idea di farsi impiantare qualcosa che interagisca con il nostro sistema nervoso probabilmente piace solo a qualche nerd che ama la fantascienza ancor più di quanto la amiamo noi (il che è tutto dire!) E’ quindi legittimo pensare che la maggior parte delle persone non vogliano farsi inserire un chip di controllo solo per accendere la luce del salone muovendo le mani o per evitare di portarsi dietro la tessera sanitaria.
Ecco allora che arriva da Elon Musk la notizia che tutti temevamo: entro un anno si potranno impiantare questi microchip nell’essere umano! “In pratica, si effettua un foro nel cranio, che lascia solo una piccola cicatrice, e si inserisce il dispositivo“, dice l’imprenditore sudafricano.
Ma per spostare l’idea dalla fase 1 alla fase 2, ecco l’eccezione: Musk dichiara che questi chip saranno utilizzati per “curare lesioni e traumi cerebrali“. Una volta accettata questa eccezione – per di più ammantata di “santità sanitaria“ – con un po’ di pazienza il chip neurale diventerà normale e presto ce lo ritroveremo tutti infilato nel cranio.
In sintesi, occhio alle eccezioni richieste dal potere: potrebbero diventare la norma!
Riassumendo: stiamo attenti quando ci vengono chieste eccezioni ad un comportamento che noi riteniamo inaccettabile. Questo non significa che si debbano sempre rifiutare (la Finestra di Overton vale anche per i cambiamenti positivi!), però è chiaro che per evitare il peggio è necessario restare stare vigili e all’erta, soprattutto quando queste proposte “innocenti” arrivano dall’alto…
Ancora una volta, la chiave per una vita libera e soddisfacente passa sempre dallo sviluppare al meglio la nostra consapevolezza e la nostra presenza.
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