Ecco la FOTO che abbiamo scelto per illustrare la strada meravigliosa legata all’Empatia.
Facoltà indispensabile…
“Se vuoi stabilire un ponte, una connessione profonda ed efficace con un altro essere umano (…)”
Come leggerai, questo è solo una piccolissima anticipazione…
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sonia says
ciao, spesso mi sento come Don Chisciotte perchè combatto contro i mulini a vento, bella la foto!!!!
per rispondere alla vostra domanda di oggi: cerco di provare ogni giorno a creare un ponte con mio figlio. credo che molti genitori la pensino come me. spesso per quanto si cerchi di comprenderli, risulta tanto difficile. mio figlio è un uomo e a causa della situazione in cui viviamo, vive ancora con noi. questo creda sia un grande ostacolo. nonostante tutto, cerco in continuazione di costruire questo ponte per migliorare il nostro rapporto. per avvicinarsi ….. non è cosa facile.
bisogna lavore molto, devo lavorare su me stessa per aiutarci. e la prima cosa da fare, sempre, è “via i giudizi e i pregiudizi !!”
un abbraccio
Ciao Sonia, ho anch’io un figlio-uomo, che non abita più con me perché si è spostato lo scorso anno, ma con cui anch’io ho avuto problemi di comunicazione, pur avendo da sempre desiderato di far crescere con lui un rapporto di confidenza e di amicizia.So quanto possa essere frustrante e carico di dolore non riuscire in questo obiettivo, e so anche che, come sempre, e come giustamente sottolinei alla fine, il nocciolo della questione siamo sempre noi. Mi sono resa conto intanto che nelle nostre interazioni il filtro dei “ruoli” è molto forte: le stesse cose, se vengono da una persona estranea è un conto, se arrivano da un genitore, proprio perché non rientrano in quel ruolo, vengono vissute in maniera diversa.
Così come mi sono resa conto che le aspettative, da un parte e dall’altra, sono tantissime e molto forti. Ovviamente, abbiamo un’unica possibilità: individuare e lavorare sulle nostre, quelle dei nostri figli fanno parte della loro strada, del loro cammino. Per non parlare delle “proiezioni” che costruiamo nel tempo e che con tanta facilità facciamo entrare nel nostro essere loro accanto: riusciamo ad accettare che siano felici in una maniera “diversa” da quella che per noi è la felicità? e ad esserne felici a nostra volta?
Dici bene: “via i giudizi e i pregiudizi”, e mi sento di aggiungere: molliamo la presa, usciamo dai nostri attaccamenti, facciamo in modo che la nostra vita, Realmente, sia l’esempio che desideriamo dare ai nostri figli, e apriamo il Cuore, Realmente, nella sola gioa di Dare e senza, davvero, alcuna aspettativa:-). Il resto arriva (…parlo per esperienza personale), e quello che arriva è quello che Realmente deve arrivare:-)
Un abbraccio 🙂
ciao Rossella, grazie per le parole. sinceramente cerco di non avere aspettative, nel limite del possibile, lo so non è facile!!!!. infatti se non abbiamo aspettative, viviamo meglio. il dare per il solo piacere di dare e senza aspettarsi un riscontro …. difficile ma si può.
i figli hanno la loro “storia” e devono seguire la loro strada. non appartengono a noi. ma solo se si ha fatto un determinato percorso, si riesce a capire un po’ questo meccanismo …..
un abbraccio anche a te 🙂
p.s.: ieri pomeriggio sono stata a “trovare” una mia ex compagna di banco. lei si chiamava Rossella …. oggi ricevo messaggio da te. coincidenze???? 🙂 grazie!!!
Ciao Sonia, dici bene, i figli hanno la loro strada da percorrere e non sono nostri; e se,come io credo, sono stati addirittura loro a scegliere noi…!!!!!
Così come è vero che solo grazie ad un percorso su se stessi si riesce a venir fuori da quei meccanismi che, alla fine, anche quando sembra che ci rendano più forti, in realtà ci appesantiscono…. E la comprensione è il primo passo, che sta a noi trasformare in Consapevolezza e quindi in Vita. E quando Realmente abbiamo deciso di andare in una certa direzione, pur con gli altri e bassi (che in fondo sono delle prove), alla meta arriviamo 😉
Coincidenze? Magari “significative”, come le chiama Jung…;-)
Grazie a te ed un abbraccio 🙂
La vivo molto l empatia ed è proprio un. Flusso
E quando ci sei è proprio come nella meravigliosa immagine che avete messo oggi x deliziarci ed ispirarci.
Semplicemente grazie
Nella foto – molto suggestiva – ci sono un mulino a vento, un campo di cereali e il vento.
Tutti elementi in empatia tra loro.
Vi auguro una bella serata!
Non avevo ancora letto la mini lezione di oggi, e stamattina, casualmente, mi sono imbattuto in un vecchio conoscente, di quelli supercarichi di problemi che dopo un pò che ci stai assieme non vedi l’ora di scappare via. Ebbene, non so perché ma mi sono fermato con piacere, ben disposto a porgere la mia attenzione ai suoi problemi, mi sono messo all’ascolto con il cuore aperto e l’ho stimolato a parlare con qualche domanda che mostrava empatia, proprio così. Vi dirò che quella persona mi è sembrata diversa, era un’altra; al che mi sono chiesto se non fosse dipeso da me e non da lui, dall’essere prevenuto nei suoi confronti, che la nostra relazione di amicizia in passato non fosse mai decollata in maniera positiva!
Mostrare garbatamente empatia verso le persone che gironzolano intorno alla nostra vita ci può aiutare a crescere e migliorare, e certamente non ha controindicazioni!
Grazie di cuore Sonia per il tuo feedback, l’immagine di Don Chichotte ci sta tutta. Combattere contro qualche cosa non importa cosa. Ogni cosa cui resistiamo, persiste. Quindi forse si può provare a buttare via lancia e scudo? Hai ragione, giudizi e pregiudizi (ma anche i “consigli non richiesti” che si danno proprio nella speranza di fare del bene) ergono dei veri e propri muri.
Di relazioni e amore parliamo nel nuovo programma “ODI ET AMO” che abbiamo lanciato proprio oggi! Dai che ce la fai! 🙂
Grazie Miranda, è vero quando si è nel flusso si sta proprio bene!!! 🙂
Grazie Lara per la tua poetica lettura della foto. Piace molto anche a me il grano (speando che non sia grano creso 😉 ) che gioca con il vento…
Ciao Michele è molto bello quello che scrivi:
“Vi dirò che quella persona mi è sembrata diversa, era un’altra; al che mi sono chiesto se non fosse dipeso da me e non da lui, dall’essere prevenuto nei suoi confronti, che la nostra relazione di amicizia in passato non fosse mai decollata in maniera positiva!”
Forse sì, ma forse anche no, chi può dirlo? Le persone cambiano, tutti noi cambiamo, quello che è certo è che è bello dare nuove possibilità a se stessi e agli altri, come ancora dici “Mostrare garbatamente empatia verso le persone che gironzolano intorno alla nostra vita ci può aiutare a crescere e migliorare, e certamente non ha controindicazioni!”
Un abbraccio dal cuore! 🙂
Quando si è in empatia con qualcuno si è sulla stessa lunghezza d’onda e la comunicazione fluisce proprio come il vento sulle spighe, che allora danzano all’unisono. Che bello! Peccato che riesca a crearla solo con alcune persone e non continuativamente. Ma se è possibile con alcuni vuol dire che è possibile con tutti e se è possibile in determinati momenti vuol dire che è possibile sempre. Il mio obiettivo sta nel riuscire a crearla con tutti e sempre! Un saluto a tutti.
Ciao a tutti.le paroline magiche di questa mini lezione sono: “empatia e comunicazione”,va da se che sono due sorelline siamesi.Una persona empatica riesce a comunicare tutto facilmente e chi comunica se vuole essere efficace deve fare la connessione “cervello-cuore”.In pratica quando ascoltiamo qualcuno è necessario farlo in modo attivo,alzare le antenne e captare i segnali deboli.Quando spontaneamente,di cuore ascoltiamo il messaggio,tutto il nostro corpo lo comunica al nostro interlocutore,per cui la comunicazione sarà soddisfacente per entrambi.Riguardo alla domanda,è una decina di giorni che cerco di recuperare una comunicazione seminterrotta con un collega che ha commesso qualche errore e che tutti hanno scaricato.adesso buona notte a tutti perché c’è il collegamento con W & LEO.salvatorecz
Ciao ragazzi!cerco di trovare empatia nelle mie relazioni ma i commenti depotenzianti che animano le normali discussioni(casa lavoro bus…)ora come ora faccio proprio fatica ad ascoltarli!è come aprire e subito chiudere la porta di un ripostiglio per la polvere e il cattivo odore invece di aprire e portare luce e freschezza!!In questo momento desidero aria nuova e portare empatia con determinate persone non mi è proprio facile!Ammetto che è un approccio utile fino ad un certo punto e solo come “purificante” temporaneo,ma ora come ora preferisco evitare certi confronti…cosa mi consigliate?Buona serata e grazie dei commenti!Al primo che risponde regalo una confezione di empatia nuovissima ancora da usare!
con mia moglie
Nei tre ingredienti che avete evidenziato nella presentazione di questa strada, credo sia racchiuso il senso di questa parolina magica: presenza, apertura del cuore, assenza di giudizio e aspettative. Per tutti questi splendidi elementi necessita, inizialmente, un po’ di esercizio, è vero. Ma basta iniziare a sperimentare, e il benessere che ne ricaviamo rende l’esercizio stesso non più un “compito” , bensì un “bisogno”. Essere presenti, almeno nella mia esperienza, ci rende ogni cosa, ogni azione, ogni interazione più fluida, non faticosa, ricca. E quando il cuore è aperto, ci sentiamo avvolti da una benefica luce di serenità, da un soffio vitale tanto simile a quel vento che accarezza le spighe della foto e fa girare le pale di quel mulino. Per non parlare di quanto ci alleggeriamo ogni qualvolta rinunciamo a vestire i panni dei giudici, o di chi è in attesa di qualcosa, che magari quando arriva, non sempre siamo in grado di vedere ed apprezzare, perché resi “miopi” proprio dalla nostra stessa aspettativa.
Ci vuole un po’ di esercizio per fare di tutto ciò il nostro costante modo di essere? Ben venga, allora, il gioco, almeno secondo me, val bene la candela….;-)
Un grazie infinito a tutti, per gli spunti sempre ricchi e importanti, e grazie ancora a Vivi e Leo, che tutto questo stanno rendendo possibile;-)
Alla prossima 🙂
Un abbraccio … empatico 🙂
Buona giornata a tutti!
Condivido il commento di Lara alla foto, mi sembra che gli elementi descritti qui siano davvero in empatia fra loro. Nonostante ciò avrei preferito una foto con sole e meno nuvole, con un poco più di cielo azzurro, ma questo è gusto personale!
L’empatia secondo me non è una cosa che si può tanto indurre, è un qualcosa che il più delle volte nasce spontaneo, è un sottile legame di sentimenti e sensazioni. che si crea fra due persone, in un dato momento. Non è detto che l’empatia si rinnovi con la stessa persona, è un qualcosa legato al momento. A me capita più spesso di sentirmi in empatia con la natura, con gli animali, forse perchè sono elementi meno complessi dell’essere umano, oppure mi capita anche di sentirmi in empatia con persone che non conosco, magari che incontro per strada e con cui non ho nemmeno scambio verbale. Si tratta in questo caso, di momenti fugaci.
Comunque questo è diventato un appuntamento quotidiano veramente piacevole e ringrazio ancora una volta Viviana e Leonardo per l’opportunità che ci danno con queste minilezioni, che poi tanto mini non sono!
Ciao Viviana e Leonardo,
certo empatia e comunicazione vanno di pari passo….non è semplicissimo: ci sono persone che sono molto empatiche, hanno una capacitò di ascolto molto alta ed è un “potere” per certi versi e anche una “qualità”. Fino a qualche anno fa non ascoltavo proprio e giudicavo immediatamente, adesso sono migliorata molto, anche se non mi definisco una persona fortemente empatica.
grazie!
Anna