Quando qualcuno che non ci conosce ci chiede di cosa si occupa I Feel Good di solito gli rispondiamo elencandogli i diversi argomenti che trattiamo, ovvero crescita personale, sviluppo spirituale, alimentazione sana, benessere emotivo, comunicazione efficace, PNL, decrescita, ecologia evolutiva, intelligenza finanziaria, etc.
Tuttavia, se è vero che questo è il contenuto dei nostri interventi sul Blog, dei Corsi e degli ebook, per capire meglio chi siamo è necessario aggiungere lo scopo sottostante che ci guida nel dedicarci a queste realtà, alcune delle quali peraltro apparentemente molto distanti tra loro.
E qui la faccenda si complica un poco, perché uno dei nostri obiettivi principali come diciamo spesso è “mediare gli opposti“, “superare il dualismo“, “riunire gli estremi“.
E le espressioni vacue che leggiamo spesso sulle facce di chi ci fa questa domanda ma non si interessa allo sviluppo personale ci confermano che il concetto non è di così immediata comprensione.
Superare il dualismo, a livello spirituale, è in effetti uno degli obiettivi esoterici più ardui da realizzare, perché capire questo equivale a superare in un istante anni e anni di programmazione culturale che ci ha condizionato a distinguere sempre il bene dal male, il bello dal brutto, il buono dal cattivo, il piacevole dal doloroso, e ad agire in modo rigido di conseguenza.
Tutti abbiamo la responsabilità di scegliere, non fraintendermi, ma scegliere il bene non equivale ad odiare il male.
E capire questo fatto a livello viscerale non è affatto semplice, senza scadere in una generica giustificazione di qualsiasi comportamento etico, cosa che rappresenta indubbiamente un grave travisamento del concetto.
Restando più nel pratico, mediare gli opposti significa ricordarsi che la nostra vita si modula sulle sfumature, non sui contrasti netti, e valutare le cose di conseguenza.
Così come il mondo che vedi, i suoni che ascolti, le temperature che percepisci, i sapori che senti e i profumi che annusi prevedono delle infine gradualità, allo stesso modo le persone, i comportamenti, le situazioni non sono mai tutte belle/buone/piacevoli o brutte/cattive/dolorose.
Come ben esemplificato dal marchio del Tao, in ogni esperienza apparentemente negativa c’è qualcosa di positivo e viceversa.
Riconoscere e valorizzare il pallino chiaro (positivo) su sfondo scuro, ma anche il pallino scuro – il negativo – su sfondo chiaro) è una grande espressione di saggezza, perché dimostra la capacità di osservare la realtà per quello che è e non per quello che vorremmo che fosse.
Per esempio in questi giorni l’articolo sulla nostra esperienza di Downshifting a Fuerteventura sta scatenando diverse reazioni che esemplificano perfettamente questa umana difficoltà a onorare le sfumature.
Molti Amici ci hanno scritto per condividere il loro lavoro di preparazione in atto per fuggire dall’Italia e trasferirsi definitivamente in una di queste belle isole spagnole… Altri ci hanno affettuosamente comunicato quanto vorrebbero fare un bel bagno di sole e mare come noi.
In entrambi i casi, è emersa una difficoltà oggettiva ad esprimere un ennesimo tentativo di mediazione degli opposti, perché quasi nessuno ci ha fornito un feedback specifico su questo, ovvero sulla possibilità di impegnarsi con un progetto in Italia e contemporaneamente disimpegnarsi con una lunga pausa all’esterno.
In effetti noi non siamo assolutamente scappati dall’Italia…
Dove peraltro nonostante le mille difficoltà che tutti conosciamo, abbiamo avviato un progetto di grande respiro (e aggiungerei di grande responsabilità) legato al nostro futuro Ecovillaggio di Formazione.
Ma non siamo neanche qui (solo) per fare una vacanza…
Ma per perseguire uno stile di vita più slow, come ha brillantemente spiegato nell’articolo Viviana.
Come mai fatichiamo a riconoscere le sfumature?
La risposta è semplice: perché è più difficile.
Tornando all’esempio Fuerteventura, è molto più facile o da un lato osare dando un taglio al cordone ombelicale con la nostra bella ma martoriata Italia, o all’opposto rinunciare a qualsiasi velleità e accontentarsi della nostra vita nel Bel Paese (che poi diciamocelo: nonostante tutto, clima delle ultime settimane a parte, non è poi così malaccio!)
Quindi sembra che la scelta più gettonata sia scappare o arrendersi. 🙁
Non è in questo out-out la soluzione che stiamo vivendo.
La mediazione degli opposti necessita di una costante vigilanza e presenza per essere modulata all’interno della nostra giornata, e questo è faticoso, soprattutto all’inizio.
La ricompensa è però notevole, perché quando impari a riconoscere la gradazioni cromatiche, diventi non solo più tollerante verso te stesso e gli altri, ma anche emotivamente molto più centrato rispetto agli eventi.
E questo significa che diventi più sereno e più libero (della crucialità di imparare a gestire le emozioni parleremo in un modo assolutamente nuovo nel Weco Club tra qualche giorno!)
Non sarebbe bello aumentare il grado di serena libertà effettiva con cui affrontiamo la nostra vita?
Prova ad aumentare sempre più la tua capacità di percepire e accettare le sfumature e – se ti va – fammi sapere qui sotto cosa cambia nella tua esistenza!
🙂
Un abbraccio,
Leonardo Di Paola
Fondatore e Direttore del Weco Club
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sergio mitraglia says
Carissimi Amici
desidero testimoniare la mia esperienza; in sintesi ho fatto 7 anni fà ciò che avete fatto voi, mi sono trasferito dopo 50anni della mia vita da Milano in maremma. Ho iniziato uno stile di vita più legato al ritmo circadiano che a quello industriale faticando molto a trovare una collocazione professionale valida, quella iniziale si è rivelata non affidabile e conseguentemente mi sono dovuto impegnare per tre lunghi anni prima di trovare la mia collocazione professionale, ora sono pienamente realizzato professionalmente in un’azienda Con sede a Firenze e a Grosseto, dove attualmente risiedo; mi ha raggiunto anche mia figlia. Questo per dire che ci sono aree italiane altrettanto belle quanto la vostra scelta che forniscono stili di vita più vicine ad un appagamento o una considerazione anche spirituale. Certamente avessi avuto 35/40anni avrei valutato una scelta all’estero come ho cmq fatto nel mio passato. Ergo la scelta di cuore spesso anzi quasi sempre è quella vincente. Il mio pensiero seme è che se l’ho fatto io e oggi sono felice, Voi potete farlo meglio!….Buona Vita
LEONARDO DI PAOLA says
Ciao Sergio, grazie della tua testimonianza! 😀
Complimenti innanzitutto per il salto che hai fatto, peraltro partendo da Milano…
Noi che stiamo lavorando ad un progetto decennale al centro dell’Italia (il futuro Ecovillaggio in Umbria cui torneremo a dedicarci Anima e Corpo tra qualche mese non appena rientriamo dalla bella isola di Fuerteventura) non possiamo che essere d’accordo su tutti i fronti con quanto scrivi.
Seguire le scelte del cuore è di norma la cosa più saggia, e queste scelte possono assolutamente portarci a trovare nella Bella Italia zone in cui iniziare a vivere seguendo ritmi produttivi e spirituali completamente diversi. 😉
In bocca al lupo per il tuo lavoro e alla prossima! 🙂
sergio mitraglia says
Grazie della vostra attenzione! Caro Leonardo, sarei interessato ad approfondire la possibilità di confrontarmi con voi e o a collaborare; ho appena iniziato con altri compagni di viaggio l’attività di una associazione culturale di matrice olistica sul territorio della maremma ma non escludiamo che il nostro format di presenza e condivisione della vita possa essere condiviso con altri; il nostro esempio vorrebbe essere un aiuto a tutte quelle persone che senza grandi clamori o impegnative rivoluzioni epocali, volessero iniziare a orientare la loro vita verso una scelta di ricerca/attuazione del ben-essere psico-fisico, nel loro quotidiano. Come? noi abbiano una nostra idea….(sono nato in umbria e ti confesso che mi piace tornarci per “respirare”).
Ti auguro Buona Vita.