Diversamente Ricchi: cambiamo insieme le regole del gioco!

Viviamo in un mondo strano, immerso fino al collo e come mai prima nel MATERIALISMO.

I beni materiali, i giocattoli con cui a vari livelli e in vari modi ci trastulliamo anche facendo finta di essere grandi, non sono di per se’ cose NEGATIVE: la tecnologia ci permette svaghi e divertimenti fantascientifici, ci consente di restare in contatto gli uni con gli altri noncuranti dello spazio fisico che ci separa, ci offre persino soluzioni terapeutiche un tempo impensabili, se solo pensiamo alla chirurgia o alle protesi biomeccaniche.

Esistono modi diversi di trascorrere il tempo e di vivere la propria vita – qualcuno la chiama Libertà! – ed è anche per questo che non vogliamo certo unirci a quelli che sparano a zero sul progresso scientifico e tecnologico.

Forse però questa nostra ultradinamica e iperstressata società, tutta tesa a delegare al possesso
la funzione privilegiata di gratificazione, ha superato diversi limiti significativi.

Innanzitutto la proprietà a rigore non esiste…

Il possesso e’ semplicemente un’allucinazione condivisa e socialmente accettata, perché…

Ciò che crediamo di possedere in realtà è un prestito a medio-lungo termine, come il corpo che ci ospita.

Il sistema finanziario sembra il gioco del Monopoli…

Quello che conta – per vincere la partita – è acquisire proprietà immobiliari, che come sappiamo
nella vita reale danno “attivi”.

Ma quando il gioco finisce, tutti i PEZZI tornano nella scatola: tornano nella scatola i soldi, le case, gli alberghi, le pedine…

Tutto.

Non so tu come la pensi in proposito, ma noi crediamo che quello che davvero CONTA quando è ora di chiudere la scatola…

E’ ciò che RESTA del gioco.

Non chi ha vinto o chi ha perso, ma quanto hai scherzato, sorriso, amato… In poche parole: quanto hai gioito con gli amici condividendo il tuo tempo intorno allo stesso tavolo.

E non solo… Quello che conta quando si chiude la scatola e’ anche il messaggio – non i beni
e le proprietà materiali – che alla fine della partita hai lasciato al mondo: con le tue scelte, il tuo esempio, il tuo lavoro.

Il lascito che hai consegnato a chi resta dopo di te…

(discorso su cui torneremo parlando di Mission!)

Già il fatto che alla base della ricchezza materiale ci sia una MENZOGNA esistenziale, una follia filosofica dovrebbe farci capire che puntare tutto sulla “robba” di verghiana memoria e’ poco saggio, per non dire sciocco.

In secondo luogo, stiamo pagando il PIACERE effimero del possesso e della comodità a tutti i costi con spese ambientali e umane che vanno ben oltre quello che tiriamo fuori dal portafogli.

Smartphone, vestiti sportivi, hamburger, gadget di plastica, padelle e automobili insozzano il nostro pianeta e aumentano il nostro karma, imputandoci costi deliranti.

Costi che non si vedono sullo scontrino e che non scompaiono solo perché giriamo la testa dall’altra parte e facciamo finta di niente, costi per i quali in un modo o nell’altro prima o poi…

Tutti dovremo PAGARE.

E terzo, dato che il mondo intero ormai sembra essere in vendita, paradossalmente niente ha più vero un VALORE: ogni cosa – per quanto assurdo un tempo potesse sembrare – comincia oggi ad avere un bel CODICE A BARRE virtuale (o fisico) stampato sopra.

E quando una forma di potere umano – come il denaro – riesce a controllare ogni cosa, questo significa che non esiste più NULLA DI SACRO, nulla che valga di più della materia e del soddisfacimento del piacere fine a se stesso, nulla che non si possa dominare staccando un assegno.

E non è difficile ammettere che strada facendo forse ci SIAMO PERSI qualcosa di meraviglioso, qualcosa di sublime, qualcosa di unico che nessuna nuova fantasmagorica App potrà mai sostituire… 🙂

Ciò detto, relazionarsi con l’ABBONDANZA MATERIALE, e con la ricchezza che oggi di questa abbondanza fa comunque parte, è un MUST, una necessita’ sociale con cui chiunque dovrebbe fare i suoi conti, a prescindere dall’ideologia politica in cui crede e dal livello di sviluppo spirituale che ha realizzato fin qui.