Discorso di Greta Thunberg alla COP25 di Madrid tradotto in Italiano.
Un discorso completo quello di Greta di ieri, 11 Dicembre 2019, alla COP25 Chile Madrid. Chiaro, ricco di dati e fonti, indica chiaramente responsabilità e speranze di contrastare l’Emergenza climatica.
Abbiamo deciso di tradurlo perché, come dice Greta, il nuovo decennio sarà cruciale per il nostro futuro.
C’è davvero poco tempo.
Non siamo traduttori professionisti, né scienziati del clima, quindi se dovessi notare delle inesattezze, ti saremmo grati se vorrai segnalarcele nei commenti.
Grazie! 🙂
Ecco il tanto atteso discorso di Greta Thunberg alla COP25 di Madrid finalmente tradotto in Italiano.
“Ciao!
Fino a un anno e mezzo fa non parlavo con nessuno, a meno che non fosse strettamente necessario, ma poi ho trovato un motivo per iniziare a parlare.
Da allora ho tenuto molti discorsi e ho imparato che, quando si parla in pubblico, si dovrebbe iniziare con qualcosa di personale o emotivo per attirare l’attenzione di tutti.
Dire cose come “la nostra casa è in fiamme“, “volevo farmi prendere dal panico” o “come osate?“… Ma oggi non lo farò, perché allora quelle frasi sono tutto ciò su cui la gente si concentra.
Non ricordano i fatti, il vero motivo per cui inizio dicendo queste cose.
Non abbiamo più tempo per non ascoltare la scienza.
Per circa un anno ho parlato costantemente – più e più volte – di quanto stiano rapidamente diminuendo i nostri carbon budget, ma dato che questo fatto continua ad essere ignorato, io continuerò ancora a ripeterlo.
Nel capitolo 2, a pagina 108 dello Special Report dell’IPCC Global Warming of 1.5°C pubblicato l’anno scorso, si diceva che…
Se volevamo avere una probabilità del 67 % di limitare l’aumento della temperatura globale a meno di 1,5 gradi Celsius, avevamo a disposizione – al 1° gennaio 2018 – un budget di 420 miliardi di tonnellate di CO2 ancora da emettere…
E naturalmente quel numero è oggi molto più basso, dato che emettiamo circa 40 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, uso del suolo incluso.
Con gli attuali livelli di emissioni, il budget residuo finirà entro circa 8 anni.
Questi numeri non sono opinioni di qualcuno o punti di vista politici, questa è la migliore scienza attualmente disponibile, anche se molti scienziati suggeriscono che queste cifre sono troppo moderate, queste sono quelle che sono stati accettate dall’IPCC.
E si prega di notare che queste previsioni sono globali, e quindi non dicono nulla sugli aspetti di equità che sono assolutamente essenziali per far funzionare l’accordo di Parigi su scala globale.”
Si parla di Giustizia climatica nel discorso di Greta Thunberg alla COP25 di Madrid (tradotto in Italiano)
“Ciò significa che i paesi ricchi devono fare la loro parte equa e arrivare molto più rapidamente alle emissioni zero reali, per poi aiutare i paesi più poveri a fare lo stesso.
In questo modo, le persone nelle regioni meno fortunate del mondo possono migliorare il proprio tenore di vita.
Questi numeri non comprendono molti dei cicli di feedback, i punti di non ritorno non lineari o il riscaldamento aggiuntivo nascosto dall’inquinamento dell’aria
La maggior parte dei modelli presuppone tuttavia che le generazioni future saranno in qualche modo in grado di aspirare centinaia di miliardi di tonnellate di CO2 dall’aria con tecnologie che non esistono per affrontare l’entità di questo problema, e che forse non esisteranno mai.
Il budget di probabilità del 67% circa è quello più realistico fornito dall’IPCC, e ora abbiamo meno di 340 miliardi di tonnellate di CO2 ancora da emettere di quel budget e da condividere equamente.
E perché è così importante rimanere al di sotto di 1,5 gradi?
Perché anche con 1 solo grado di aumento, le persone stanno già morendo a causa della crisi climatica!
Perché questo è ciò che la scienza all’unisono richiede per evitare di destabilizzare il clima, in modo da avere le migliori possibilità di evitare di attivare reazioni a catena irreversibili, come lo scioglimento dei ghiacciai polari e il rilascio dei gas contenuti nel permafrost.
Ogni frazione di grado è importante!”
Questo il messaggio chiave del discorso di Greta Thunberg alla COP25 di Madrid (tradotto in Italiano)
“E così, eccoci di nuovo qui…
Questo è il mio messaggio.
Questo è ciò su cui voglio che vi concentriate.
Quindi vi prego di dirmi come si possono ascoltare questi numeri senza provare panico, almeno a un qualche livello? Come si può reagire al fatto che fondamentalmente non si stia facendo nulla, senza provare almeno un minimo di rabbia? E come si può comunicare tutto questo, senza sembrare allarmisti?
Vorrei davvero saperlo.
Dall’accordo di Parigi, le banche mondiali hanno investito 1.900 miliardi di dollari in combustibili fossili.
Solo 100 aziende sono responsabili del 71% delle emissioni globali.
I paesi del G20 sono responsabili di quasi l’80% delle emissioni totali.
Il 10% della popolazione mondiale più ricca produce la metà delle nostre emissioni di CO2, mentre il 50% più povero ne produce appena 1/10.
Abbiamo tutti davvero del lavoro da fare, ma alcuni di più di altri.
Recentemente un pugno di paesi ricchi si sono impegnati a ridurre la percentuale delle loro emissioni di gas serra da così a così, entro questa o quella data, o a diventare Climate neutral o Zero Emissioni in tot anni…
Questo forse può fare colpo, a prima vista, ma anche se le intenzioni possono essere buone, questa non è leadership, questa non è guidare, questo è forviare, perché la maggior parte di questi impegni non include gli aerei, le spedizioni e l’import-export dei beni di consumo.
E per di più, includono la possibilità per i paesi di esternalizzare le proprie emissioni altrove.
Questi impegni non includono tassi di riduzione annuale immediati per i paesi ricchi, il che è necessario per rimanere entro l’esiguo budget residuo.
Emissioni zero nel 2050 non significa nulla se le emissioni elevate continuano anche per pochi anni, per allora il budget rimanente sarà consumato.
Senza vedere il quadro completo non risolveremo questa crisi.
Tutto ciò di cui si dovrebbe occupare la COP è trovare soluzioni olistiche, ma invece sembra essersi trasformata in una sorta di opportunità per i paesi di negoziare scappatoie ed evitare di aumentare i loro obiettivi di riduzione delle emissioni.”
E in questo punto del discorso, Greta Thunberg alla COP25 di Madrid, è andata giù dura accusando i paesi di imbrogliare…
“I paesi stanno trovando modi furbi per aggirare il fatto di dover intraprendere azioni concrete…
Come la doppia contabilizzazione delle riduzioni delle emissioni, lo spostamento delle loro emissioni oltreoceano e il fatto di ritrattare le loro promesse di aumentare gli obiettivi, rifiutando di spendere per trovare soluzioni o per compensare perdite e danni.
Tutto questo deve finire!
Ciò di cui abbiamo bisogno è una vera e propria drastica riduzione delle emissioni alla fonte, ma ovviamente non basta ridurre le emissioni.
Le nostre emissioni di gas serra devono cessare.
Per stabilizzarci al di sotto di 1,5 gradi, dobbiamo mantenere il carbonio nel terreno.
Limitarsi a stabilire date lontane, e a dire cose che danno l’impressione che quell’azione sia in corso, molto probabilmente farà più male che bene, perché i cambiamenti necessari non si vedono da nessuna parte, le azioni politiche necessarie non esistono ancora oggi, nonostante quello che si sente dire dai leader mondiali.
E continuo a credere che il pericolo maggiore non sia l’inazione…
Il vero pericolo è quando i politici e gli amministratori delegati fanno sembrare che stanno facendo azioni reali, mentre in realtà non viene fatto quasi nulla, tranne contabilità furbette e pubbliche relazioni creative.”
Ma c’è ancora speranza nell’emozionante conclusione del discorso di Greta Thunberg alla COP25 di Madrid (tradotto in Italiano)…
“Ho avuto la fortuna di poter viaggiare per il mondo e la mia esperienza è che la mancanza di consapevolezza è la stessa ovunque, non da ultimo tra coloro che sono stati eletti a guidarci.
Non c’è alcun senso di urgenza, i nostri leader non si comportano come se fossimo in un’emergenza.
In una situazione di emergenza tu cambi il tuo comportamento!
Se c’è un bambino in mezzo alla strada e stanno arrivando delle auto a tutta velocità, tu non guardi da un’altra parte perché “è troppo scomodo”, tu corri immediatamente a salvare quel bambino!
E senza quel senso di urgenza, come possiamo noi, la gente, capire che stiamo affrontando una vera crisi?
E se le persone non sono pienamente consapevoli di ciò che sta succedendo, allora non faranno pressione sulle persone al potere affinché agiscano.
E senza pressioni da parte della gente, i nostri leader possono farla franca senza combinare nulla, che è fondamentalmente quello che sta accadendo adesso, mentre si continua a girare e a girare intorno alla questione.
Tra sole tre settimane entreremo in un nuovo decennio, un decennio che definirà il nostro futuro.
In questo momento siamo alla disperata ricerca di qualsiasi segno di speranza…
Beh, io vi dico che c’è speranza, io l’ho vista, ma la speranza non viene dai governi o dalle aziende, la speranza viene dalle persone!
Le persone che prima erano inconsapevoli ma che adesso stanno iniziando a svegliarsi.
E una volta che noi ci rendiamo conto, cambiamo.
Le persone possono cambiare.
Le persone oggi sono pronte a cambiare, e questa è la speranza.
Perché abbiamo la democrazia e viviamo in democrazia ogni giorno, non solo nel giorno delle elezioni, ma ogni secondo e ogni ora.
E l’opinione pubblica che fa girare il mondo libero, infatti ogni grande cambiamento nella storia è venuto dal popolo.
Non dobbiamo aspettare, possiamo iniziare a cambiare proprio ora, proprio noi, i cittadini.
Grazie!”
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PS.
Grazie agli amici di Transition Italia – Roberto, Luca, Gian e Glauco – per avermi aiutato a rendere la traduzione ancora più accurata! 🙂
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Gianni Tiziano says
Grazie per la bellissima traduzione.
VIVIANA TACCIONE says
Grazie a te per averla apprezzata e aver lasciato un messaggio!
🙂
Grazie per il ringraziamento
E’ stato un piacere! 🙂