E’ un termine strano, lo so (la prima volta che l’ho letto ho persino pensato ci fosse un errore!), eppure la defusione – traduzione dell’inglese defusion – è uno dei termini chiave della terapia cognitivo comportamentale, un fenomeno psichico che chiunque può usare per migliorare il suo stato emotivo.
Ma che significa esattamente defusione?
Defusione significa staccarsi – defondersi appunto – dai pensieri che abbiamo rispetto al
mondo reale. Ogni volta che viviamo una qualche sofferenza emotiva, anche a livelli non patologici, stiamo male perché confondiamo ciò che pensiamo – convinzioni, valori, percezioni deformate, autoinganni, pregiudizi – con ciò che è.
Quando il comportamento di una persona mi fa star male, quando un errore che ho fatto mi fa soffrire, quando sto in ansia per qualcosa che potrebbe accadere… in realtà non sto male per le azioni di quella persona, per l’errore materiale che ho commesso, per gli eventi che accadranno: sto male per il significato che dò a quel comportamento, a quell’errore, a quel (probabile?) evento.
Gli ambiti della defusione sono molteplici, perché ogni volta che riusciamo – sia pur per pochi istanti – ad osservare la realtà così come appare – senza preconcetti, schemi, aspettative o giudizi – noi stiamo vivendo questo fenomeno di disincanto rispetto alle illusioni che sa creare la nostra mente (per esempio la defusione è uno dei frutti migliori della meditazione…)
Fedeli alla missione di condividere ciò che ci fa sentire sentire meglio, in puro stile I Feel Good abbiamo estratto per te 5 esercizi di defusione, molto utili nei momenti di confusione o di down per capire chi davvero siamo (facendo chiarezza su chi realmente NON siamo…).
Iniziamo dal primo.
1. Io non sono il mio corpo.
Alcuni di noi hanno un corpo magro, altri hanno un corpo grasso; qualcuno è bello, qualcuno è brutto (rispetto al gusto estetico del momento storico in cui vive); qualcuno è basso, qualcuno è alto; qualcuno è forte, qualcuno è debole. Tutti però hanno qualcosa in comune: sono solo corpi in cui ci siamo incarnati – strumenti benedetti e pratici, ma pur sempre strumenti.
Per defonderti dal corpo, fonte di grande stress per noi occidentali “moderni”, mettiti nudo davanti allo specchio, e osservati, restando immobile, lasciando sfocare un po’ lo sguardo e ripetendo a te stesso, dolcemente: “questo è un dono per me, non sono davvero io“. E continua a ripeterlo mentre ti soffermi per 2/3 minuti su ogni particolare, alternando uno sguardo di insieme ad uno sguardo specifico, cercando di limitarti ad osservare. Quando ad un certo punto ti sembrerà di vedere il corpo di un altro, allora significa che hai defuso il tuo corpo.
Non sottovalutare questo primo esercizio perché può essere davvero molto potente.
Ti lascio da solo ad esercitarti (anche per non invadere la tua Privacy! 😉 )…
Domani ti svelerò altri 2 utili esercizi di Defusione.
🙂
Leonardo Di Paola
Autore, Coach & Trainer
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Mauro says
È difficile. Io ho provato mi sono messo nudo e ho detto :io non sono il mio corpo per circa 5 minuti. Ma non sono riuscito a fare la defusione del mio corpo. Io ho praticato anche un corso mindfulness MBSR quindi un po’ sono pratico…
LEONARDO DI PAOLA says
Ciao Mauro, da quello che scrivi hai usato il canale auditivo, prova a rifarlo davanti ad uno specchio, giocando anche con la vista (canale visivo) e avvicinandoti/allontanandoti dallo specchio… Se lo fai con pazienza, senza ansia di risultato (problema che come esperto di Mindfulness dovresti conoscere bene), dopo un po’ ti sembrerà di essere in un corpo altrui, o che quel corpo in cui sei non ha nulla a che fare con il tuo vero Io. Prova e facci sapere! 🙂