Oggi ti segnalo una splendida iniziativa che devi assolutamente conoscere! E’ un progetto pieno di speranza nato sui banchi di scuola per trasformare i rifiuti di plastica in protesi artificiali.
Accade a Roma, all’istituto gesuita M. Massimo, dove allievi, genitori e i docenti del corso Making 3D Printers si sono messi all’opera per fornire a 2 ospedali in Africa le apparecchiature per poter creare – riciclando tappi e contenitori – protesi per i bambini mutilati.
Il Progetto è sulla piattaforma di Crowdfunding EPPELA https://www.eppela.com/it/projects/6722-crowd4africa e tutti possono contribuire a partire da soli 5 Euro perché diventi realtà.
Dare una mano a questo progetto è prioritario (ed è proprio il caso di dirlo 😉 )!
Merita davvero tutto il nostro appoggio economico nonché mediatico per quanto stanno facendo, certamente per ridare dignità e speranza ai bambini mutilati grazie a protesi su misura senza le quali non potrebbero sopravvivere, ma anche per far capire a tutti noi quanto possa essere cruciale riciclare. Riciclare per davvero.
Perché – come insegna la Permacultura – i rifiuti possono essere la nostra ricchezza. Ricchezza, ma anche indipendenza. La nostra indipendenza da un’Economia lineare tossica che è occupata solo a farti spendere, e non tiene in alcun conto la circolarità, la solidarietà, l’Economia dal basso.
Fintanto che ti viene detto di “differenziare“, e poi vedi secchi di raccolta straripanti nelle strade, e ovunque, in mare, nelle spiagge, nei prati, rifiuti di plastica… E’ davvero difficile capire l’importanza di una sana gestione dei nostri rifiuti. Questi camion che passano a portano tutto quello che buttiamo chissà dove… (sperando che non sia in discarica 👿 ) a vantaggio di chi “traffica” con i rifiuti.
Tu immagina invece la possibilità di trasformare i rifiuti davanti ai tuoi propri occhi.
Un progetto a tema, dove i bambini possano arrivare con la loro raccolta di tappi e flaconi e contribuire a creare dai loro scarti un oggetto nuovo! E vedere davvero come da una cosa possa nascere un’altra cosa. Le conseguenze delle nostre azioni. Dove si possa decidere insieme cosa costruire e cambiare insieme il mondo! 😀
In questo caso, per fare una mano servono 50 tappi di plastica.
Guarda il video…
Non è incredibile?
E non sarebbe così difficile da replicare: già mi viene in mente di realizzare un laboratorio all’EcoVillaggio di Wangeland, dove stiamo progettando una Community Off Grid e Zero Waste e cercheremo di riciclare tutto per realizzare compost, biogas, vetro… dovrò mettermi in contatto con i ragazzi di Making 3D Printers 😀
Mi piacciono le iniziative che restituiscono il potere alle persone. Il potere di fare qualcosa, di contribuire. Le iniziative open source, come quelle delle stampanti digitali, che stanno prendendo piede perché rendono semplice ed accessibile la tecnologia a tutti.
In questo caso bastano poche attrezzature per rendere una struttura autosufficiente e capace di produrre protesi: una tritatrice per sbriciolare la plastica, un estrusore che fondendola ricava un filo plastico, una stampante 3D che utilizza il filo per plasmare un nuovo oggetto.
I primi due KIT – che si potranno preparare e spedire al costo complessivo di 22.000 Euro cad. – andranno a due strutture ospedaliere centrali a Gulu (in Uganda) e a Kenge (in Congo).
Ma questo è solo l’inizio!
Il mondo sta migliorando – checché ti vogliano far credere – perché sempre più persone si stanno prendendo la responsabilità di cambiare! 😀
E non ti dimenticare di sostenere il progetto CROWD4AFRICA tramite EPPELA (dove trovi un sacco di dettagli in più) https://www.eppela.com/it/projects/6722-crowd4africa, e farlo girare in rete e tra gli amici.
Grazie per quanto farai,
Pace & Amore!!!
🙂
Viviana Taccione
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