Crisi globale è anche crisi Ecologica (Ambiente e Animali)…
“Sono decenni che si parla di ambiente, ma oggi la sfida non è più salvare le Tigri o le Balene… e’ in gioco la sussistenza della vita stessa sulla Terra. E non ti stupirà sapere che la vita sulla Terra siamo anche noi.
(…) E non parliamo solo di animali che spariscono sostituiti magari da nuove specie più resistenti a questo mondo tossico, forse con qualche anomalia genetica tipo i pesci a 3 occhi dei mitici Simpson… 🙁
Parliamo anche di inquinamento dell’aria.
La stragrande maggioranza delle popolazioni urbane respira un’aria con troppo particolato PM10 (l’inquinamento ambientale più dannoso per i polmoni, strettamente correlato con asma e allergie), mentre l’emissione di CO2 (principale causa dell’effetto serra e degli sconvolgenti cambiamenti climatici) aumenta al ritmo del 15% ogni 10 anni.
Il che amplifica enormemente il problema del riscaldamento globale.
“Gli scienziati si lamentano che il riscaldamento globale sta prendendo piede troppo in fretta, ma il fatto è che, al contrario, non si sta verificando abbastanza velocemente. Poiché notiamo a mala pena i cambiamenti che avvengono gradualmente, accettiamo cose che non permetteremmo se si verificassero all’improvviso.
L’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del cibo è aumentato drasticamente nell’arco di tempo delle nostre vite, ma ciò si è verificato un po’ alla volta, trasformando il nostro mondo in un incubo ecologico che i nostri nonni non avrebbero mai tollerato”. Daniel Gilbert
E siamo solo noi che possiamo fermare questo fenomeno…
“Sono le abitudini dei ricchi ad alimentare maggiormente il riscaldamento globale del pianeta, e sono quindi i ricchi ad avere il maggior dovere etico di cambiare abitudini. Il miliardo di abitanti del primo mondo consumano risorse ad un ritmo 32 volte superiore a quello dei cittadini più poveri del mondo.
Quest’ampia quota dell’impronta dell’umanità sul pianeta significa un tasso 32 volte superiore non solo nel consumo di risorse limitate come il petrolio, il legname o il pesce, ma anche nella produzione di emissioni come i gas serra e di rifiuti come le materie plastiche che soffocano la vita marina e altri materiali che marciscono nelle discariche”. Daniel Goleman
Glissando su cementificazione selvaggia, desertificazione incipiente e deforestazione galoppante… Tre drammi che nascono dalla stessa matrice e che stanno compromettendo le capacità biologiche rigenerative dell’intero ecosistema.
Perché il Pianeta Terra sarebbe perfettamente in grado di pulirsi, rigenerarsi, rinnovarsi.
E potrebbe probabilmente farlo per milioni di anni ancora. La Terra ha i suoi “filtri”, i suoi polmoni, i suoi reni… ma senza prato, senza alberi, senza foreste, non ce la fa più!
Tanto per dirne una, non riesce neanche più a filtrare le schifezze che buttiamo nell’acqua. Non è un caso che le falde acquifere si stiano compromettendo e che molte zone già oggi non abbiano più disponibilità di un’acqua dolce che possa dirsi “potabile” a norma di legge. E non parliamo di Africa o di America Latina…
Parliamo di Italia: l’ultima emergenza ad esempio viene dal Lazio, nello specifico dal Viterbese, dove dai rubinetti dell’acquedotto comunale esce praticamente… arsenico. 😯
Altro che “Picco del Petrolio”, se continua così tra qualche anno faremo anche noi la fila per bere l’Oro Blu.
E – tanto per restare in tema – la situazione non migliora per certo se si passa dalla terraferma ai mari…
Secondo uno studio recente, il Climate Vulnerability Monitor 2012, i disastri causati dai cambiamenti climatici (in cui rientrano anche lo scioglimento dei ghiacciai e i temibili uragani atlantici che flagellano sempre più le coste americane) uccidono complessivamente ogni anno 5 milioni di persone, oltre a costarci più di un miliardo di miliardi di dollari, pari all’1,6% del PIL mondiale…
A dimostrazione che la sensibilità ecologica non è più solo un problema morale per Alternativi romantici o Fricchettoni.
Come anche evidenziato dall’ultimo bestseller dell’attivista Naomi Klein, che non a caso ha per sottotitolo “Capitalismo Vs. Clima”…
E’ ora di risvegliarsi da questo letargo, da questa forma di “amnesia ecologica” collettiva, è ora di smettere di rifiutare il problema e capire che se stiamo a questo punto è perché c’è un evidente conflitto di interessi tra il nostro stile di vita e i cambiamenti climatici…”
(…)
Estratto dal Manuale anti-crisi “IL BOTTO! 50 cose da fare per trasformare la crisi in opportunità prima che arrivi...” di Viviana Taccione e Leonardo Di Paola, in versione Libro, Audio-libro e Ebook.
Guarda il video BookTrailer e scopri tutto su “IL BOTTO!” sul sito ufficiale del progetto, qui: www.ilbotto.it
Fai presto… Insieme possiamo farcela!
🙂
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