La seconda crisi globale è la crisi energetica…
“Parlare di crisi energetica oggi, dopo il fallimento della grande speranza dell’energia atomica (e su questo ci auguriamo non ci sia da aggiungere molto e che tu non abbia mai preso sul serio i vaneggiamenti di chi “dormirebbe tranquillo con le scorie radioattive sotto il cuscino…”, anche in virtù dei gravi incidenti che ci hanno avvelenato negli ultimi anni), significa parlare di petrolio, e nello specifico del Picco del petrolio.
Ma cos’è questo benedetto Picco del petrolio di cui tanto si parla? 😯
E’ un concetto ideato dal Geofisico Marion King Hubbert negli anni ‘50 e su cui si è discusso e si continua a discutere da allora senza posa. Si tratta di un’idea cardine per comprendere uno dei rischi reali di questa economia, su cui è bene aprire una piccola parentesi.
Il Picco del petrolio esprime il momento in cui la richiesta mondiale di petrolio supera la sua produzione.
Il petrolio è energia fossile, nel senso che si è accumulato sottoterra e formato lentamente, in migliaia di anni. Noi, al contrario, in appena qualche decina di anni ne abbiamo bruciato – letteralmente – oltre la metà.
Quindi sta finendo, e su questo sono d’accordo tutti.
La cosa più preoccupante – insieme ai cambiamenti climatici che questo comporta – è che essendosi quasi prosciugati i pozzi tradizionali, le compagnie petrolifere stanno facendo di tutto per estrarre petrolio ovunque esso sia e a qualsiasi costo, creando disastri ambientali inauditi.
Addirittura il Canada – in barba alle sue stesse leggi anti inquinamento – ha cercato di vendere in segreto alla Cina i diritti di sfruttamento delle sue sabbie bituminose, una riserva tossica di petrolio il cui processo di estrazione inquina tre volte tanto rispetto al tradizionale petrolio grezzo.
Per non parlare delle piattaforme petrolifere che stanno spuntando come funghi nel mare, compromettendo gravemente (tra oleodotti, petroliere e incidenti) alcuni tra i posti più belli del Pianeta. 🙁
Abbiamo verificato di persona quanto questo sia dannoso, partecipando come volontari alla pulizia delle spiagge di Clean Ocean Project…
I Pessimisti-Realisti, come James Murray e David King, in un articolo su Nature (Febbraio 2012), dicono che il punto di non ritorno è già stato superato, mentre gli Ottimisti sostengono che anche agli attuali consumi ne avremo per altri 70 anni.
Sia come sia, che il petrolio scarseggi tanto da far schizzare i costi alle stelle tra 1 anno o 70 anni poco cambia… La realtà è che il prezzo del petrolio sta già aumentando e continuerà inesorabilmente ad aumentare, fino a quando non diventerà troppo costoso praticamente per chiunque.
A quel punto, con un litro di benzina mettiamo per ipotesi a 5 euro, o salta fuori una delle tante tecnologie alternative pulite efficienti come o più di quelle a scoppio, già pronte in gran segreto nei cassetti delle multinazionali da decenni (come i motori di Nikola Tesla, quelli magnetici o quelli ad acqua), oppure smetteremo di vivere giocoforza come stiamo vivendo.
Una situazione tristemente nota, come dimostra anche questo meraviglioso e appassionante discorso di qualche decennio fa. Guarda il video qui (non a caso il relatore è stato fatto fuori 😯 )
Tutto questo – massima attenzione – non significa semplicemente non avere più benzina, tornare alla bicicletta o andare a piedi, almeno non solo…
Dato che il mondo gira intorno al petrolio, anche il cibo comincerà a costare il triplo, mentre la maggior parte delle fabbriche, delle aziende e dei professionisti smetteranno di lavorare, il che significa che sempre più persone perderanno il posto di lavoro.
E se in mezzo ci mettiamo anche un po’ di scioperi e di panico, che pensi possa succedere? 🙁
Succede che facciamo il “Botto” e potremmo restare per un po’ – per un bel po’ – senza carburante, ma anche senza cibo, senza acqua, senza gas e senza elettricità (è tutto collegato)… riesci ad immaginarlo?
Certo che riesci a immaginarlo!
Ogni volta che c’è uno sciopero dei trasportatori o dei benzinai per più di 1 giorno in Italia si crea il panico… E sai perché? Perché dipendiamo in tutto e per tutto dal petrolio.
Siamo schiavi di un sistema energivoro che sta letteralmente spolpando noi e il Pianeta.
In pochi giorni i supermercati si svuotano (perché non c’è gasolio per rifornirli), mentre TV, cellulari e WEB progressivamente si spengono (per non parlare di molti dei riscaldamenti centralizzati urbani, cosa tragica in inverno).
E’ un quadro pessimistico? No.
E’ fosco, ma purtroppo abbastanza realistico…”
(…)
Estratto dal Manuale anti-crisi “IL BOTTO! 50 cose da fare per trasformare la crisi in opportunità prima che arrivi...” di Viviana Taccione e Leonardo Di Paola, in versione Libro, Audio-libro e Ebook.
Guarda il video BookTrailer e scopri tutto su “IL BOTTO!” sul sito ufficiale del progetto, qui: www.ilbotto.it
Informati anche tu… Insieme possiamo farcela!
🙂
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