“Quando qualcuno ci manda un messaggio negativo, sia esso verbale oppure non verbale, abbiamo 4 modi possibili di riceverlo.
Una è quello di prenderlo in modo personale, sentendovi contenuta una critica o un’attribuzione di colpa.
Ad esempio una persona arrabbiata esclama ‘Sei la persona più egocentrica che io abbia mai incontrato!’
Se scegliessimo di prendere questo messaggio in modo personale, potremmo reagire cosi: ‘Oh, avrei dovuto mostrarmi più sensibile!’ In questo modo accettiamo il giudizio dell’altra persona e diamo la colpa a noi stessi.
Quando scegliamo questa strada, paghiamo un caro prezzo in termini di autostima, perché diventiamo inclini a provare sentimenti di colpa, di vergogna e di depressione.
Una seconda possibilità è quella di criticare il nostro interlocutore.
Ad esempio, in risposta al messaggio ‘Sei la persona più egocentrica che io abbia mai incontrato!’ potremmo ribattere: ‘Non hai alcun diritto di parlare così! Io tengo sempre in considerazione i tuoi bisogni. Sei tu quello che è veramene egoista’.
Quando riceviamo i messaggi in questo modo e attribuiamo la colpa all’interlocutore, probabilmente proviamo sentimenti di rabbia.
Nel ricevere un messaggio negativo, una terza possibilità è quella di far brillare la luce della consapevolezza sui nostri bisogni e sentimenti personali.
Così potremmo rispondere ‘ Quando ti sento dire che sono la persona più egocentrica che tu abbia mai incontrato, mi sento addolorato, perché ho bisogno che i miei sforzi nel tener conto delle tue preferenze siano in qualche misura riconosciuti’.
Centrando l’attenzione sui nostri bisogni e sentimenti personali, diventiamo consapevoli del fatto che il sentimento di dolore che proviamo in quel momento deriva da un bisogno di riconoscimento per i nostri sforzi.
Infine, una quarta possibilità nel ricevere un messaggio negativo consiste nel far brillare la luce della consapevolezza sui sentimenti e sui bisogni dell’altra persona, così come essa li esprime in quel momento.
Ad esempio, potremmo chiedere: ‘Ti senti amareggiato perché hai bisogno che le tue preferenze siano tenute in maggior considerazione?’
Quando riconosciamo quali sono i nostri bisogni, desideri, aspettative, valori o pensieri, accettiamo la responsabilità dei nostri sentimenti anziché dare la colpa ad altre persone.”
Estratto dal Best Seller sulla Comunicazione Non Violenta:
Le parole sono finestre (oppure muri)
Marshall B. Rosenberg
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E’ un libro bellissimo! da leggere, rileggere e rileggere ancora. Ogni volta in più, ci si avvicina alla meta. 🙂
Volevo commentare il fatto che avete pubblicato la recensione di questo libro proprio il giorno del mio compleanno e sarà un caso? 🙂 e ora mi accorgo che il commento già presente, probabilmente è mio. Ma quanto mi piace questo libro? e quante porte mi ha aperto? 🙂