Ecco la FOTO che abbiamo scelto per illustrare la strada legata alla Pratica della Compassione.
Che è tutt’altro che una cattiva parola, perché significa “emozionarsi con l’altro“…
“Accogliere l’altro da pari a pari nel profondo del nostro cuore (…)”
Come leggerai, questo è solo una piccolissima anticipazione…
Infatti in quanto iscritto al Programma “99 Strade di Crescita Personale“, trovi nella tua casella email una Micro Lezione completa che ti illustra i vantaggi (e il modo) di intraprendere questo passo evolutivo.
Ci piacerebbe moltissimo conoscere la tua opinione!
Sentiti libero di dirci che ne pensi e di lasciare qui sotto un tuo commento.
Non sei ancora iscritto a 99 Strade? 😯
Iscriviti anche tu a “99 Strade di Crescita Personale“, il nuovo programma di I FEEL GOOD in 99 Micro lezioni quotidiane da leggere in 2 minuti che possono contribuire ad illuminare la tua giornata!
Per informazioni: www.ifeelgood.it/99
Ti PIACE questa foto?
Aiutaci a diffonderla sui SOCIAL NETWORK!
Basta cliccare qui sotto “Like” o sui vari pulsanti di condivisione.
Grazieeeeee! 🙂
Ti piacerebbe anche...
Clicca qui per scaricare gli Omaggi I FEEL GOOD!
Clicca qui per dare un'occhiata a Ebook e Corsi I FEEL GOOD!
Clicca qui per la nostra Affiliazione solidale 100% Win Win!
Stefania says
Ciao a tutti.
Sono corsa a vedere la foto e la pagina online per capire meglio la lezione di oggi dai vostri commenti, ma non ne vedo…è colpa del mio pc o davvero nessuno ha ancora scritto? La foto mi aveva fatto uno strano effetto, col ponte corroso dalla salsedine, tanto da sembrare lì lì per non dare più sostegno da un momento all’altro. Mi fa sorridere che al termine del ponticello ci sia una “protezione”, dato che è tutto il camminamento che pare malfermo. Mi chiedo se compassione sia camminare insieme su quel ponte insicuro. Mi chiedo se la compassione possa essere una soluzione anche in circostanze diverse da quelle evocate dalla newsletter: se qualcuno ti tratta sgarbatamente? se qualcuno ti giudica senza sapere chi realmente sei o ciò che realmente fai? se qualcuno non viene incontro ad una tua richiesta per poter avere un’agevolazione lavorativa (avendone beneficio a sua volta) per questioni di principio? se qualcuno ti isola perchè diffondi idee diverse rispetto al pensiero comune? se qualcuno rifiuta di lavorare ad un progetto di miglioramento del clima di classe perchè non ci crede e vuole buttare presto fuori quella classe dalla scuola e andare in pensione? La compassione può essere la risposta? Perchè l’accettazione di ciò che non posso cambiare in certi casi non mi viene facile da applicare…..Grazie….(lavoro, sempre lavoro….) =)
Gianpietro says
Ciao!Beh tosta questa lezione!La compassione non viene spesso accettata,forse per un errore di comprensione del sentimento o per un non accettare certe situazioni e certe manifestazioni che la Vita offre!Riconosci su di me un certo distacco da situazioni spiacevoli,per il fatto che essendo sensibile ho creato una sorta di scudo!!Ci vuole equilibrio,la saggezza e la compassione!Da quello che penso d’aver capito,essendoci molto malessere nella vita la gente pensa di sviare lo sguardo nei propri passatempi e tutto ció che distoglie il pensiero dalla sofferenza,mentre la base per un sentimento di cambiamento in noi e dopo negli altri sta proprio nel riconoscere la sofferenza,sentirla per poi voler cambiare ció che non ci piace!Questo piano di esistenza vive su un equilibrio perció nello stesso tempo manifesta la dualità,i due opposti dove questo equilibrio regna!il nostro voler scappare dalla sofferenza non farà altro che aumentare il divario dai poli…perció verremo trascinati di nuovo verso l’opposto!Prima riconosceremo la sofferenza e prima potremo essere compassionevoli…dopodichè con la giusta saggezza sapremo essere distaccati!So già a chi rivolgere oggi la mia compassione,trovarne una ragione non sarà semplice,dopotutto non so gestire le mie emozioni anche se ora sono in un costante lavoro di crescita personale,confido in Dio!
anna says
La compassione va esercitata giorno dopo giorno, come un esercizio e non è sempre facile, soprattutto con le persone che ci sembrano poco simpatiche.. potremo provare a fare ho-oponopono e benedire quelle persone allora riusciremo a distaccarci dalla situazione, ci sentiremo più centrati e pronti ad accogliere l’altro senza giudizio: adesso arriva la COMPASSIONE!
Anna
miranda says
Difficile questa secondo me la compassione ha attinenza con la trascendenza. Quando apprendi appieno da un esperienza e riesci ad andare al di là, oltre a tutto quello che è successo, scatta la compassione , il perdono autentico. Quella del Cristo, qnd disse: perdonali Padre, non sanno quello che fanno !!!
Comprendo che se agisci così non ce la fai proprio ad essere diverso, quindi o ti compatisco e anche qui ti comprendo anche se ti patisco cioè patisco del tuo agire, ma se non ci arrivi devo prendere coscienza che sei tu indietro o io avanti rispetto a questo argomento, oppure ti compatisco in senso più materiale(e sono quindi nel giudizio).questa è una compassione più umana, ovviamente se è sincera.
Altrimenti è : guarda ti compatisco (quindi orgoglio ferito, ma potessi t’ammazzerei) compassione umana ma bassa. Ergo finta compassione.
Ciao a tutti
salvatore capalbo says
Ciao a tutti,anch’io sono meravigliato che a quest’ora ci siano pochi interventi e penso pure che nell’uso comune il significato della parola COMPASSIONE venga confuso con altri significati come “attaccamento” o all’opposto volere umiliare qualcuno.Io lo voglio intendere allo stesso modo di CONVINCERE cioè vincere con,per cui PASSIONE CON oppure patire insieme.Ognuno di noi a seconda del proprio vissuto gli dà vita e colore.E’ ovvio che anche Leonardo e Viviana l’hanno proposto come esercizio (strada n.17):
addestrare la mente a un diverso approccio rispetto a quello abituale… Fare tanta palestra,sforzandoci di vivere questo sentimento come sinonimo dell’AMORE.Sembra che una lunga ricerca abbia dimostrato che nel cuore ci sia un meccanismo simile al nostro cervello denominato “cervello quantico o quarto cervello”,che se connesso a quello della testa si possono raggiungere risultati eccezionali.DOMANDA:
In che modo posso allenare il muscolo della compassione?In teoria è molto semplice:abbracciando le difficoltà di chi mi è vicino o delle persone che la vita mi fà incontrare sulla strada e cercare insieme soluzioni.In pratica è molto difficile perchè per potere realizzare un percorso di questo tipo,bisogna che prima io abbia fatto un duro lavoro su di me,eliminato corazze e pregiudizi e forse dopo…Una felice notte a tutti.salvatorecz
Michele Luigi Celestri says
Non riesco ad esprimere nulla al riguardo che non siano ovvietà. Pertanto me ne astengo.
Solo una domanda: dove sta la profonda differenza tra empatire e compatire? Grazie a chi mi illuminerà.
Lamberto says
per me la parola odierna ha significato solo positivo, compassione = con passione, fare cioè le cose con passione. Tutto qui
LEONARDO DI PAOLA says
@ Stefania: grazie mille per aver rotto il ghiaccio… questa strada non è semplice da capire né facile da seguire! Ci chiedi se la compassione possa essere una soluzione anche a tutti i casi in cui qualcuno ci tratta male… assolutamente sì! Non è facile, ma quando riesci a sintonizzarti a livello del cuore capisci che le persone non sono mai cattive… possono essere deboli e confuse, mai cattive. E quando capisci cosa le spinge a comportarsi male riconosci nella loro debolezza la tua, la nostra, quella di tutti gli esseri umani… e allora è molto più semplice accettare l’evidenza e rinunciare all’astio e al conflitto. Siamo tutti nella stessa barca, solo che qualcuno impara a navigare prima e qualcun altro poi…
@ Gianpietro: “Questo piano di esistenza vive su un equilibrio perció nello stesso tempo manifesta la dualità,i due opposti dove questo equilibrio regna!il nostro voler scappare dalla sofferenza non farà altro che aumentare il divario dai poli…perció verremo trascinati di nuovo verso l’opposto!Prima riconosceremo la sofferenza e prima potremo essere compassionevoli…dopodichè con la giusta saggezza sapremo essere distaccati!” grazie per queste parole! 😀
@ Anna: grazie del suggerimento, in effetti anche Ho-oponopono funziona benissimo come esercizio di compassione, brava! 🙂
@ Miranda: grazie della panoramica, in effetti la strada di cui parliamo è la vera compassione profonda, non la pena. La differenza sta nel livello al quale ci poniamo: quando proviamo pena ci sentiamo superiori, mentre nella vera compassione riconosciamo di essere tutti fratelli e sorelle in questo lungo e meraviglioso viaggio…
@ Salvatore: hai perfettamente ragione… la compassione di cui parliamo è quasi sinonimo di Amore! Come allenarla? Una prima risposta te la sei data da solo: abbracciare le difficoltà altrui dopo aver lavorato su noi stessi. Un buon punto di vista potrebbe essere considerare le difficoltà altrui di cui veniamo a conoscenza come un dono, come uno dei motivi per cui siamo qui, una vera e propria palestra di compassione… A presto! 😉
@ Michele: complimenti per la sincerità! E ottima domanda… L’empatia è un sentimento volontario che si attiva quando vogliamo entrare in connessione con gli altri (anche se nella teoria della comunicazione non violenta possiamo dare empatia anche a noi stessi); la compassione è invece un’attitudine più universale, che ci permette di vedere che ogni cosa che esiste sta sullo nostro stesso piano, e che ogni sofferenza altrui – umana, ma anche animale e naturale – è sempre anche una nostra sofferenza (come d’altronde ogni gioia), e che come tale possiamo contribuire ad alleviare lasciandola fluire ed accettandone con gratitudine il messaggio.
@ Lamberto: compassione deriva dal patire, cioè dal sentire, con, cioè insieme… e questo certamente si riflette in tutto quello che facciamo, perché agire con compassione significa agire sentendo in stretta e amorevole connessione con noi tutto ciò che di vivente ci circonda, con le sue gioie e i suoi dolori.
rossella says
Eee, altro bell’argomento, su cui si è scritto tanto…
L’esperienza che sotto questo aspetto vivo è che si riesce a provare compassione nella misura in cui intanto riusciamo a porci di fronte alle persone e agli eventi senza giudizio alcuno; nella misura in cui è il cuore a interagire e agire. Riusciamo a provare compassione autentica quando siamo già nella fase dell’Accettazione consapevole che tutto ciò che incontriamo è lì per noi, per aiutarci a Vedere e Comprendere. Ricordarlo ogni attimo è frutto di allenamento: un allenamento che non è però stancante, bensì rigenerante, simile a quella benefica risposta del nostro corpo dopo aver lavorato, per esempio, a contatto della terra:-).
Non trovo difficile condividere il dolore delle persone, provare compassione ed abbracciare chi, per vari motivi, sta attraversando un momento buio della sua vita. Ciò che invece ho “imparato” e sto “imparando” è provare compassione per chi in qualche modo mi ha ferito, o fa scelte di vita che non condivido. Ha ragione Leonardo quando ci indica un modo “diverso” di guardare gli altri negli occhi: con gli occhi della compassione non possiamo che vedere il buono e il bello negli altri, che c’è, anche quando nascosto dietro macigni di inconsapevolezza. Non solo: non possiamo non renderci conto che ciò che di non risolto vediamo negli altri è dentro di noi.
Quando ho iniziato ad allenare “questo muscolo” mi sembrava quasi impossibile riuscire a vedere e sentire diversamente, e credevo che lo sforzo fosse immane. Ma è bastato Volerlo davvero, essere disposta a rinunciare al mio orgoglio, al giudizio, alla condanna, alla presunzione, per rendermi conto che mi precludevo una possibilità immane di disfarmi di tanto inutile peso rimanendo attaccata a quello che ero stata fino ad allora.
La foto è bella, essenziale ed accogliente.
Grazie a tutti, grazie Vivi, grazie Leo 🙂
Maurizio says
La risposta non è semplice. Se dico cosa è la compassione esprimo un pensiero dallla mente che mi fa perdere il senso vero della compassione. La compassione è slegata dal giudizio e nasce dal cuore. La compassione è legata ad uno stato d’essere e non ad un esercizio da svolgere in modo razionale. Siano tutti compassionevoli con me.
Rina says
Ci riesco solo se sono immersa nella natura. Accoglierlo da pari a pari: ma come faccio?