Sono davvero pochi coloro che raggiungono i loro sogni. Soprattutto da quando un’erronea interpretazione della Legge di Attrazione, la LOA, ha fatto pensare ai più che basti desiderare, scrivere qualche cosa sulla “Lavagna dei sogni“, appiccicare in giro per casa foto di auto energivore e villoni e… magicamente il proprio desiderio si avvera.
E allora… Come fare avverare i desideri?
Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto le prime 3 fasi del processo del desiderio, mentre nella seconda parte ci siamo soffermati sulla fase 3, scoprendo quanto sia importante approfondire, studiare, ricercare, raccogliere prove ed evidenze su quanto desideriamo, prima di poter passare alla fase successiva.
La maggior parte delle persone non vivono la vita che desiderano, perché si lasciano vincere dalla pigrizia e saltano questa terza fase, delegando il loro potere ad altre persone. Cercando la pillola magica. Il Guru, la Santona che imponga le mani, l’atto di Psico-magia… (Intendiamoci credo che la magia esista nella vita, ma credo anche che siamo noi che la mettiamo in moto! 😉 )
Oggi passiamo a vedere la penultima fase del desiderio, la fase 4.
Una volta convinta la nostra parte razionale che tutto ciò che desideriamo è raggiungibile, fattibile e c’è chi lo ha raggiunto prima di noi e ci può anche spiegare come fare… Resta da convincere il nostro cuore. Solo in questo modo diventa possibile surfare con leggerezza nello Spazio delle Varianti, come direbbe Vadim Zeland, ed afferrare i nostri sogni.
E qui – mi perdonerai – entriamo un po’ più nell’esoterico, nella New Age.
Occhio, perché se anche tu credi che ci sia qualche cosa in più oltre questa vita, intorno a noi, o da qualche altra parte… Se ti risuonano i concetti di Karma o Giustizia Cosmica, potresti desiderare qualcosa che sotto sotto pensi vada contro i tuoi stessi convincimenti, e per questo rischi di auto-boicottarti.
Leggi con attenzione.
Noi tutti viviamo in un sistema, e qualsiasi evento auspicato, qualsiasi nostro desiderio va sempre oltre la nostra singola esistenza coinvolgendo altri esseri viventi… Quasi ogni nostro desiderio impatta nella vita delle altre persone.
Sarebbe bello avere solo desideri ad impatto zero, belli per noi e che allo tesso tempo non incidano negativamente sulla vita degli altri. Ma quante volte questo è possibile? 🙁
Se per esempio io desidero che oggi piova perché non mi va di innaffiare il mio orto, ma tu invece hai pianificato di andartene al mare con la famiglia, la realizzazione del mio desiderio rovinerebbe i tuoi piani di vacanza.
Fortunatamente la materializzazione immediata dei nostri desideri è impossibile (almeno nel nostro piano di esistenza! 😉 ), e forse è un bene, perché probabilmente non siamo ancora sufficientemente saggi per questo… Pensaci un attimo: immagini che casino se fossimo tutti onnipotenti? 😯
E se mi permetti una piccola divagazione di Intelligenza Ecologica, di caos ce n’è già abbastanza in questo mondo…
Negli ultimi secoli abbiamo visto tristemente come il realizzarsi di quasi tutti i desideri di noi Nord occidentali stia distruggendo l’intero Pianeta, a partire dall’indifeso Sud del mondo.
Sto parlando del famigerato “colonialismo moderno” messo in atto comprando–occupando terre, pascoli, distruggendo foreste, depredando risorse, impiantando fabbriche, sfruttando la manodopera e lasciando scorie ed epidemie…
Si potrebbe dire che nell’era moderna non esista un Desiderio a Impatto Zero, perché ogni desiderio impatta nella vita degli altri in qualche modo in termini di energia, materie prime, mano d’opera, inquinamento…
Se un prodotto economico, ad esempio, viene al di fuori della UE (dove – e mica sempre – si spera che i diritti umani siano tutelati), puoi stare certo che c’è dietro sfruttamento di mano d’opera e condizioni di vita precarie con operai sotto pagati, donne costrette a vivere nelle fabbriche o bambini maltrattati. O anche un furto di risorse. Se mangi il manzo argentino, nutrito coi cereali coltivati che diventando mangime affamano le popolazioni locali, in qualche modo il tuo desiderio di bistecca impatta nella vita di altre persone.
In questo senso “nel mercato” è moooolto difficile che esistano Desideri a Impatto Zero. Perché il mercato compra e vende, e deve averne un profitto a qualsiasi costo. E’ – appunto – legge (miope) di mercato.
4) Ecco qual è la fase 4 del desiderio: fare in modo che il suo impatto sia più possibile vicino allo zero.
Altrimenti sotto sotto, da qualche parte, uno dei tuoi Sè Rinnegati, o magari il tuo Bimbo interiore, nascosto tra le pieghe della tua coscienza, urlerà che non è d’accordo che tu possa soddisfare un desiderio così oneroso per gli altri, esseri umani, animali o ambiente, che dir si voglia.
Tu magari non sentirai questo urlo, ma qualcosa risuonerà intorno a te allontanandoti dalla realizzazione del tuo sogno. Che i tuoi desideri non dissonino con i tuoi ideali più profondi, dunque.
Mentre sei nella Fase 3, dunque, cerca di scoprire anche l’impatto etico del tuo desiderio, e nella Fase 4 cerca soluzioni (cruelty free, km zero, bio, eque e solidali, riciclabili, compostabili, etc…) che possano ridurlo al massimo (e che magari possono anche contribuire con un bilancio positivo).
E ricorda che ci sono molti Desideri a Impatto Zero che sono già a disposizione di tutti!
Fare una passeggiata a piedi nudi sul prato, è un desiderio a impatto zero… Fare l’amore (senza però rubare il partner a qualcun altro) è un desiderio a impatto zero… Realizzare dal nulla un orto sinergico, è un desiderio a impatto zero… Passare del tempo a giocare con i bambini, è un desiderio a impatto zero… In linea di massima non inquinano, non consumano troppa energia, non fanno male a nessuno. Anzi!
Ma purtroppo quasi nessuno mette queste cose sulla lavagna dei sogni. Perché non sono “da film”, non sono esibibili, non esaltano il nostro piccolo Ego e non ci dicono quanto siamo fighi…
Molto meglio il SUV, il giochetto infernale di ultima generazione, una villa cementosa, l’elettrodomestico che ti sforna la cena da solo, diventare dirigente in un’azienda che spaccia sigarette cancerogene o che usa ancora il carbone facendo ammalare le persone e il Pianeta, etc…
Tutto questo genera entropia, calore, spreca risorse e soprattutto genera scorie e rifiuti.
(Potrei anche azzardare l’ipotesi che la felicità sia tornare a desiderare desideri a Impatto Zero… Staccandosi dai desideri ipnotici indotti dal consumismo che ti fregano la vita costringendoti a lavorare senza sosta per “muovere l’economia”. Ma non voglio essere troppo Frikkettona… 😉 )
E comunque devo ammettere che camminare a piedi nudi sull’erba non è poi tanto utile quando ti serve del cibo e un tetto sulla testa… Quindi la cosa migliore è attestarsi su desideri con un minimo impatto e che siano il più possibile “fai da te“, realizzati con materiali locali e sostenibile per noi e per le future generazioni.
Ad esempio, il casale di legno e paglia invece che la villa di cemento armato che deturpa il paesaggio. O il laghetto per raccogliere l’acqua piovana, invece della cisterna da 20.000 metri cubi da installare squarciando il fianco a Madre Terra… Un negozio di alimenti bio, invece che un nuovo Fast Food specializzato esclusivamente in patatine fritte (non ci credi? Eppure l’ho visto il mese scorso a Roma)…
Bene. Ti chiedo scusa se ti lascio con questa ribollente immagine zeppa di grassi idrogenati, ma penso sia efficace per riflettere un po’ sull’eticità dei nostri desideri.
Pensaci su, magari c’è qualcosa che ti stona nel tuo sogno ed è per questo che non riesci ancora a materializzarlo?
Nel frattempo io scrivo la quarta ed ultima parte di questo articolo. Manca poco!
Pace & Amore
🙂
Viviana Taccione
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