Chi si occupa di relazione di aiuto sa benissimo quanto possa il linguaggio, se ben usato, nel sostenere una persona che sta affrontando un momento critico, o che semplicemente ha bisogno di una mano per superare una fase di stallo.
I termini che utilizziamo dovrebbero facilitare un più ampio punto di vista, la struttura sintattica delle frasi dovrebbe stimolare scoperte autonome in grado di fare la differenza nella gestione emozionale (come le domande), e le presupposizioni nascoste dietro dietro ogni pezzo di dialogo dovrebbe aiutare la persona a recuperare tutta la sua libertà e tutto il suo potere.
Anche se sappiamo quanto i linguaggi non verbali siano potenti ed efficaci, è però indubbio che pensare oggi di lavorare come Coach ignorando la Programmazione Neuro Linguistica è impensabile.
La logica, la retorica, l’uso strategico delle parole riesce a trasformare con poco e magicamente situazioni apparentemente bloccate…
Non a caso nel nostro Corso on line da Wellness Coach Professionista insistiamo tantissimo sulla comunicazione efficace, perché in effetti aiutare qualcuno con le parole in modo valido significa essere innanzitutto abili comunicatori, oltre che validi docenti della comunicazione con se stessi e del self coaching.
Sia il dialogo di ispirazione socratica, solitamente strutturato con quello che chiamiamo linguaggio MM1 (il linguaggio del metamodello della PNL), sia l’ipnosi conversazionale, di prassi fondata su quello che chiamiamo linguaggio MM2 (il linguaggio che gli esperti di PNL chiamano Milton model), rappresentano vie prioritarie per sostenere il cambiamento, come accettazione e superamento di ciò che crea disagio, passato o futuro che sia.
Esiste tuttavia un terzo tipo di linguaggio che opera veri e propri miracoli quanto entra nella testa di un essere umano: noi lo chiamiamo MM3, Movement model, ma è forse il modello di comunicazione più antico e potente mai sviluppato dall’essere umano: il racconto.
Miti, leggende, epica, favole, fiabe, racconti, romanzi, storie, film sono tutte varianti di questo stesso strumento, potente non meno che godibile.
Attraverso le storie, infatti, come dimostra anche il recente fiorire di letteratura e siti professionali dedicati al quello che il mondo anglosassone chiama storytelling, cambia la nostra vita dall’interno, non solo spingendoci ad andare dolcemente oltre il nostro personale punto di vista – senza mai farci sentire sbagliati o inadeguati – ma anche aiutandoci a vedere i punti di vista altrui, che tanto appaiono fumosi quando siamo dispersi nelle nebbie del nostro egoismo.
I più grandi Uomini di ogni tempo – Illuminati e artisti (da Gesù a Buddha, da Osho a Dante, da Shakespeare a Omero) sono anche stati straordinari affabulatori…
Maestri sapienti di quest’arte dell’Anima che più di ogni altra riesce a scaldare i cuori e a stimolare la mente.
Ed è per questo che se ti occupi di coaching, leadership, terapia, sviluppo personale, self help non puoi perderti l’ultimo libro dedicato al grande Maestro Spirituale Paramhansa Yogananda, forse il più famoso Yogi indiano di tutti i tempi: Piccole Grandi storie del Maestro.
Il testo raccoglie, per la prima volta, tutte le storie di Yogananda, storie ricche di pathos e animali, avventure e magie che qualsiasi ricercatore dello sviluppo personale saprà apprezzare e usare per sé e per gli altri.
Un regalo da pensare, un pensiero da regalare.
Paramhansa Yogananda
Piccole Grandi storie del Maestro
2013 Ananda Edizioni
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