Siamo abituati, soprattutto noi italiani, a immaginarci e a vederci come individui, drammaticamente isolati e staccati gli uni dagli altri. E’ giusto prendersi la responsabilità delle proprie scelte quotidiane come esseri unici. L’essere umano ha una sua precisa individualità, questo è innegabile.
Abbiamo dentro di noi il senso di unicità, e tutte le prove biologiche dimostrano (fatto salvo il nostro intervento in termini di manipolazione genetica…) che non esistono due esseri umani identici.
Ma credo sia innegabile percepire dentro di noi il senso di appartenenza ad una collettività che non è solo “sociale”, ma forse anche biologica… secondo me, magari ad un piano diverso, siamo tutti “cellule” di un’essere vivente chiamato “umanità”.
Sviluppare in modo adeguato i rapporti con gli altri non è forse la cosa più semplice da fare. Queste benedette differenze che rendono inimitabili rappresentano anche una barriera per la comunicazione, la collaborazione e l’affetto. Ma provarci non è forse il compito più entusiasmante che ci sia? 😉
Pensiamo all’Amore, o all’Amicizia, o alla semplice ma grandiosa gioia che proviamo quando ci rendiamo utili a qualcun altro… esistono magie più belle nella nostra vita? 😀
Impariamo a comunicare. Impariamo a confrontarci. Impariamo a stare insieme. Cerchiamo di trovare dei momenti nella nostra giornata per frequentare persone diverse da noi. Rompiamo qualche schema. Allarghiamo i nostri orizzonti sociali…
Il pregiudizio, il preconcetto, la discriminazione, il razzismo non sono sbagliati perché eticamente scorretti. Il problema non che “chi è razzista è cattivo”. Il punto è che chi è razzista è ignorante, e il problema connesso è che normalmente non ha nessuna intenzione di rimediare. Pensiamo al maschilismo, piaga silenziosa e strisciante che si auto-alimenta nel buio di chi – come diceva uno spot molto arguto qualche tempo fa – ce l’ha piccolo (il cervello! :)).
Il maschilista crede nella superiorità di uno dei due colori del Tao, del cervello razionale, del fare rispetto al sentire… e in base a questo degrada con i suoi pensieri il principio femminile dell’Universo che prima di dare forma alla madre, alla sorella, alla compagna, alla collega, all’insegnante, all’amica è – fortemente direi – presente nel profondo della sua Anima. Piccolo problema: non se ne rende conto, e dato che non è polically correct, fa prima a negare la mancanza che ad ammettere l’evidenza.
Posso dirlo tranquillamente perché so che non rischio di offendere una bella persona come te che stai leggendo… Chi è razzista – a prescindere dai motivi – è poco intelligente. Perché sta decidendo di rinunciare al valore del confronto. E allo stesso modo, stigmatizzare, inquadrare, etichettare una persona basandosi solamente sul sesso, sul lavoro che fa, sulla città di provenienza, sul suo attuale reddito è come rinunciare a visitare Londra perché non ti piace il thè delle 5…
Non è sbagliato, chi vuole può farlo… però è stupido, perché limitante.
Dalla conoscenza di persone diverse deriva una ricchezza enorme, ricchezza che spesso può anche essere finanziaria. In fondo gli affari migliori – come il piacere nella Vita – nascono quasi sempre dall’interazione di fattori e persone diverse…
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ho messo una frase di questo articolo sul mio profilo di fb.
Dalla conoscenza di persone diverse deriva una ricchezza enorme…