Una scelta particolare per un titolo…
Cambiamenti climatici: dopo anni, un nuovo 2012?
Sembrerebbe un articolo datato, invece sono qui a scriverlo adesso, rientrata da poco dal nostro EcoVillaggio, in una torrida estate del 2017: il 2012, con tutti gli epocali cambiamenti che si paventavano 5 anni fa, sta piano piano facendo capolino. Incendi, terremoti, siccità, inondazioni, trombe d’aria, rarefazione dell’atmosfera…
Non è accaduto tutto insieme al fantomatico scadere del calendario Maya, come i catastrofisti predicevano allora, ma sta accadendo inesorabilmente, e per la maggior parte a causa nostra… 🙁
Alla faccia dei negazionisti dei cambiamenti climatici.
Quando nel 2012 iniziammo l’acquisto dei ruderi e del terreno a 600 mt di altitudine per costruire l’EcoVillaggio di Wangeland ci fu molto seguito, eravamo nel trend…
Le persone si riunivano intorno a un fuoco con una birra favoleggiando di condividere casali in alta collina e orti per essere autosufficienti, e riempivano gli armadi con alimenti di emergenza, non si sa mai…
E’ stato un bel periodo pieno di sogni e progetti di valore…
Poi piano piano – passata la curiosità per la fine del mondo, evaporato l’interesse dei mass media e dimenticata la pseudo minaccia del pianeta Nibiru – l’occasione del cambiamento è sfumata per molti.
Tranne alcuni esempi di eccellenza sparsi nella penisola, quasi tutti sono ritornati al tran tran quotidiano, distratti dalle nuova serie in TV, dalla prossima vacanza al mare, delle vetrine dei Social Media dove far finta di essere felici, e giocare alle piccole star in un assurdo mondo asettico di specchi (e in questi 5 anni l’incalzante smartphone addiction è stata devastante!) 👿
Piano piano quasi tutti si sono dimenticati dell’urgenza di agire in prima persona per essere il cambiamento che si vuole vedere nel mondo…
Leonardo ed io siamo rimasti degli inconsueti frikkettoni…
Due sognatori che durante la buona stagione si autocostruiscono un pezzetto di paradiso off grid utilizzando materiali di recupero, e portando avanti le infinite pratiche burocratiche per costruire/ristrutturare il primo dei 4 casali previsti.
Quali sono le nostre motivazioni?
Non certo assicurarsi un bunker dove sopravvivere isolati in caso di cataclisma, ma portare avanti un progetto per un mondo migliore, creare un sogno che sia duplicabile, fattibile, d’ispirazione.
Wangeland vuole essere un luogo dalle alte vibrazioni e ricco di ossigeno…
Un’oasi di pace meno esposta ai danni dei cambiamenti climatici, dove portare i nostri Allievi per corsi di formazione ed esperienze di vita alternative e detox che possano scollegarli dal Matrix main stream in cui siamo tutti immersi.
Per capire cosa conta davvero, lontano dalle accattivanti Sirene pubblicitarie che ipnotizzano le persone facendo perdere i punti di riferimento e trasformandole in macchine da produzione: vivere per guadagnare per spendere…
Wangeland, con i suoi 8 ettari di bosco e i suoi cieli notturni zeppi di stelle…
Una meta via dallo smog, dal caldo soffocante, dalla sporcizia e dal grigiume cittadino, verso le grandi Querce, Guardiane del luogo, che insegnano il ciclo Vita-Morte-Vita, la mutabilità e impermanenza delle cose.
Wangeland vuole essere anche un EcoVillaggio di Formatori per attrarre persone che la pensino come noi, che vogliano creare un microcosmo sostenibile dove sia bello vivere insieme. Magari anche part time… Un progetto comunitario internazionale, un “GAR”, Gruppo acquisto Ruderi, o chissà cos’altro incontreremo sul nostro cammino… 😉
Bene, lo confesso, ogni tanto anche io sono presa dallo sconforto…
Sono molteplici le difficoltà che stiamo incontrando nel portare avanti da soli questo visionario progetto. E’ non è facile contrapporsi sempre a un mondo che va in tutt’altra direzione (anche se sembra andare alla rovescia!)
Ma mi basta passare un pomeriggio con i miei nipotini per ricordarmi perché lo sto facendo.
Perché non si può vivere senza una Mission di valore (e le Mission di valore per definizione non sono facili)…
E ancora vivo nella certezza di poter contribuire a creare un mondo di cui possa essere fiera. 🙂
E quando sento il caldo soffocante, quando vedo i campi senza acqua, le macchie nere degli incendi, le facce spente di quanti sono prostrati dal clima implacabile, le reazioni panloviane standardizzate delle persone intorno a me, succubi di piccoli schermi e pulsantoni… Sto male.
Questo inverno ha piovuto pochissimo, le fonti sono secche; anche la fonte all’EcoVillaggio stenta. E – cronaca di una morte annunciata…
Questa è la seconda estate più calda dal 1800, cioè da quando si monitorano le temperature.
Stanotte mi sono svegliata boccheggiando senza aria, nonostante viva nel verde e abbia da giorni tutte le finestre spalancate, e mi sono ricordata della Profezia dell’Arcangelo Michele (che mi è stata donata in canalizzazione 2 anni fa e che trovi in parte qui), sulla punizione riservata agli uomini che avevano tagliato gli alberi e profanato il pianeta: restare senza aria. 😯
E oggi finalmente, dopo che a causa dei cambiamenti climatici sono 2 mesi che non piove, mentre l’Italia è in emergenza di acqua e ci sono intere zone a rischio desertificazione e rischio incendio (questo non esonera certe persone a innaffiare il loro pratino all’inglese 2 ore al giorno con l’acqua potabile) c’è stato un piccolo acquazzone, niente di che in realtà, ma meglio di niente.
Intanto per la prima volta da 800.000 anni, ci sono in atmosfera 410 ppm di anidride carbonica (e in aumento) quando solo poco tempo fa si parlava di soglia massima a 350 ppm… 🙁
E per sdrammatizzare, ma non troppo, leggevo che un polipo è stato ritrovato in una garage di Miami…
A causa delle continue inondazioni nella costa che stanno trasformando le ville dei miliardari in degli acquari e le zone costiere in paludi… (e meno male che qualche anno fa ci fu un esodo di investimenti edilizi italiani proprio in Florida! 😯 )
Non c’è molto da ridere, comunque, perché oltre ai miliardari di Miami ci sono tante persone normali che stanno subendo i disastri dei cambiamenti climatici, per non parlare dei profughi del clima, esiliati dalle loro terre, ormai invivibili, desertificate o allagate.
E mentre c’è chi lancia paradossali imposizioni sul fronte vaccini, l’Italia insorge abbassando la guardia senza rendersi conto che nel frattempo passava indisturbato il CETA e si negoziavano in segreto altri accordi commerciali transoceanici – come il catastrofico nipponico JEFTA – che rendono la vecchia Europa succube degli affari del resto del mondo, alla faccia dell’Ambiente… (La follia pare abbia occupato ogni scranno utile del potere.)
E mentre c’è chi compie imperterrito questo vandalismo petrolchimico, industriale, climatico (non so davvero come sia meglio chiamarlo), sottraendosi al risarcimento per i danni inflitti, e aggiungendo un razzismo universale e costruendo nuovi muri di Berlino… 👿
… Nonostante tutto ci sono dei segnali di cambiamento da parte delle amministrazioni che reagiscono finalmente a questa spudorata e fanatica violenza, che fanno fronte comune contro questi crimini perpetrati ai danni del pianeta e di tutti gli esseri che lo abitano in nome del Dio PIL.
Serve davvero questo nuovo dittatore d’oltreoceano per scatenare una reazione nell’ignara greggia?
Non so davvero cosa pensare.
Una cosa è certa, ognuno può fare la sua parte: è ora di spegnere le TV e prendere in mano una zappa.
E magari anche iniziare a pensare in termini di Abbondanza Etica e Solidale. 😀
Per capire insieme che solo un atteggiamento Win Win, di quelli tana-libera-tutti, potrà salvarci davvero.
Pace & Amore, e se vorrai agire insieme a noi, ci vediamo presto!
🙂
Viviana Taccione
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Grazie caro Michele, sono contenta che ti sia piaciuto! 🙂
Per quanto riguarda “tu-sai-chi” io non mi farei troppe illusioni…
In Autodifesa Alimentare lo chiamavamo “effetto prestigiatore”, ricordi? Il trucco di magia che distrae mentre con l’altra mano arriva la batosta. 😉 Che dirti? Speriamo sempre in bene, ma soprattutto agisca – chi può – per il meglio.
Un abbraccione e felice estate!
:-*
Parole di buonsenso quali ci si può aspettare da una persona come te.
Quanto a Trump, bisogna riconoscere che almeno una cosa di buono l’ha fatta nel nominare una commissione d’inchiesta sulla sicurezza dei vaccini capeggiata da Robert Kennedy jr (anche se finora non operativa).