Perché paventiamo un blackout?
Se uniamo la scarsità di risorse – e dunque di energia elettrica – all’aumento dei consumi individuali, senza dimenticare la strumentalizzazione politica del problema, le conseguenze potrebbero non tardare a manifestarsi, con gravi danni per tutti.
La prima conseguenza, che stiamo già vedendo, è un incontrollato aumento dei prezzi, sostenuti dalla minaccia di un’incombente inflazione galoppante.
La seconda conseguenza, è appunto un serio rischio di blackout, brevi (di qualche ora) o prolungati (superiori a 48 ore), territorialmente circoscritti o al contrario molto estesi.
E se i blackout brevi e circoscritti possono creare giusto qualche scompiglio, quelli prolungati ed estesi potrebbero davvero creare situazioni tragiche…
Per chi non si prepara, ovviamente! 🙂
La prima a parlarne è stata la Protezione Civile tedesca (BBK) ad Ottobre 2021, diffondendo un video tutorial con consigli su come agire in caso di interruzione della corrente.
Lo spot è abbastanza inquietante in effetti! Una signora anziana sorpresa dal blackout batte i denti in casa, ma poi isola le finestre, prepara una stufetta con dei vasi, si munisce di candele e coperte e alla fine ospita persino i vicini infreddoliti…
Testimone subito raccolto dall’Austria. A Novembre 2021, infatti, il ministro della Difesa austriaco, Klaudia Tanner, ha dichiarato che esiste un’alta possibilità di blackout elettrico in tutta Europa. Cosa che – curiosità di un mondo globale – ha innescato in Spagna l’assalto a ferramenta e negozi di camping per l’acquisto di bombole di gas, torce da campeggio, pile e fornelli portatili.
In Italia invece i nostri politici erano impegnati a spargere terrore altrove, e la notizia ha rimbalzato praticamente solo sui canali di controinformazione…
Dall’inizio dell’anno 2022, comunque, ci sono stati blackout di una certa importanza almeno in Germania, Argentina, Kazakistan…
Prova generale il 9 Gennaio 2022, a Berlino, quando a causa di una centrale termoelettrica fuori uso, ben 370.000 famiglie sono rimaste per diverse ore senza acqua calda e senza riscaldamento.
Due giorni dopo, l’11 Gennaio, almeno 700.000 persone sono rimaste senza luce in una Buenos Aires torrida: l’anomalo innalzamento delle temperature oltre i 40°C ha fatto saltare il sistema elettrico che non ha retto i troppi condizionatori accesi.
A seguire, il 25 Gennaio è stata interrotta l’elettricità in Asia, nelle regioni del Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan. Nelle principali città ci sono stati semafori spenti con incidenti stradali, gente bloccata in ascensori, metropolitane e funivie, blocco dei cellulari, e ovviamente niente luce, riscaldamento e acqua nelle case…
Il fisico Andrea Aparo von Flüe, docente all’università Sapienza di Roma, ha spiegato bene la situazione generale paventando una crisi che potrebbe portarci a sperimentare tra i 7 e i 14 giorni senza elettricità!
“In Europa stiamo spingendo al limite della capacità il sistema di produzione e distribuzione dell’elettricità. Quanto più ci si avvicina al limite, tanto aumenta la probabilità di una crisi.(…) Per rimettere in piedi l’intero sistema viene stimato un tempo compreso fra i 7 e i 14 giorni. Anche perché il sistema cui facciamo riferimento non si limita alla sola Europa. La cosiddetta ‘Area sincrona continentale’, già conosciuta con la sigla UCTE, è la più grande rete elettrica al mondo. 400 milioni di utenti in 30 Paesi. Comprende Albania, Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo Romania, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Ungheria, nonché Algeria, Marocco, Tunisia e Turchia.”
Blackout che – come abbiamo visto – potrebbero anche essere cinicamente indotti (in Italia ma non solo) per biechi motivi politico-economici:
- per giustificare l’avvio di nuovi sfruttamenti delle risorse fossili (gas naturale) o il recupero di vecchi inceneritori, fregandosene dell’impatto ambientale e delle conseguenze ecologiche;
- per riaprire le nostre centrali nucleari, noncuranti dei risultati del referendum del 1987, con cui il popolo ha detto chiaramente NO al nucleare;
- per facilitare un reset digitale dell’attuale sistema economico bancario e sostituirlo con qualcosa che probabilmente sarà ancora peggio, in termini di costi personali e controllo digitale;
- per giustificare il passaggio a un regime di esplicita legge marziale, in linea con la politica totalitaria avviata con la falsa narrazione pandemica.
- Per spiegare un’eventuale guerra con la Russia, che Usa e Europa stanno letteralmente mettendo all’angolo.
Sia come sia, che venga dettato da cause energetiche difficilmente controllabili, da oscure scelte di tipo economico-politico o da attività solari straordinarie, la nostra ipotesi oggi è che nei prossimi mesi o nei prossimi anni potremmo doverci misurare con una o più importanti interruzioni di corrente. Prepararci, fisicamente e mentalmente, non ci costa molto. E potrebbe essere anche un utile esercizio per rinforzare la nostra resilienza! 🙂
(continua…)
Vuoi scoprire come prepararti al meglio per affrontare il rischio Blackout?
BLACKOUT ALERT è la prima guida pratica che ti segue passo per aiutarti a predisporre tutte le risorse e gli strumenti vitali essenziali per affrontare al meglio il rischio di restare senza corrente fino a 15 giorni!
BLACKOUT ALERT, il Bonus early bird in pdf riservato agli Iscritti I FEEL GOOD 2022, è la soluzione che fa per te!
Se non ti sei iscritto entro il 31 Gennaio 2022, e non l’hai ricevuto gratis, ora puoi acquistarlo da qui:
Se non ti sei ancora iscritto ad I FEEL GOOD, che aspetti? Sostieni anche tu il nostro lavoro, avrai anche tanti vantaggi, clicca qui.
Se lo hai già letto, complimenti! 🙂
Puoi lasciarci una domanda o un commento qui sotto, grazie!
Ti piacerebbe anche...
Clicca qui per scaricare gli Omaggi I FEEL GOOD!
Clicca qui per dare un'occhiata a Ebook e Corsi I FEEL GOOD!
Clicca qui per la nostra Affiliazione solidale 100% Win Win!
Ugo says
Ciao Viviana, ciao Leonardo!
Avete fatto un altro capolavoro.
Complimenti e tanta, tanta vera ammirazione!
…Prima o poi ci incontreremo! 🙂 …Magari a Wangeland!
Un grande abbraccio!
Ugo
VIVIANA & LEONARDO says
Grazie carissimo!
La situazione è sempre più tosta, ma siamo qui per lottare.
Un abbraccione anche per te e a presto.
Vivi & Leo
Sabrina says
Come sempre i vostri lavori sono utilissimi e pieni di spunti non solo pratici ma anche di situazioni su cui riflettere. Un grazie di cuore❣️
LEONARDO DI PAOLA says
Lieti di essere al servizio, Sabrina… Grazie per l’affettuoso feedback e alla prossima! 😉