Ecco la FOTO che abbiamo scelto per illustrare la strada legata alla pratica dell’Autosservazione.
Bombardati dai mass media e da infiniti stimoli visivi spesso dimentichiamo quanto sia importante guardare dentro noi stessi…
“Normalmente ci viene più spontaneo osservare gli altri che noi stessi (…)”
Come leggerai, questo è solo una piccolissima anticipazione…
Infatti in quanto iscritto al Programma “99 Strade di Crescita Personale“, trovi nella tua casella email una Micro Lezione completa che ti illustra i vantaggi (e il modo) di intraprendere questo passo evolutivo.
Ci piacerebbe moltissimo conoscere la tua opinione!
Sentiti libero di dirci che ne pensi e di lasciare qui sotto un tuo commento.
Non sei ancora iscritto a 99 Strade? 😯
Iscriviti anche tu a “99 Strade di Crescita Personale“, il nuovo programma di I FEEL GOOD in 99 Micro lezioni quotidiane da leggere in 2 minuti che possono contribuire ad illuminare la tua giornata!
Per informazioni: www.ifeelgood.it/99
Ti PIACE questa foto?
Aiutaci a diffonderla sui SOCIAL NETWORK!
Basta cliccare qui sotto “Like” o sui vari pulsanti di condivisione.
Grazieeeeee! 🙂
Ti piacerebbe anche...
Clicca qui per scaricare gli Omaggi I FEEL GOOD!
Clicca qui per dare un'occhiata a Ebook e Corsi I FEEL GOOD!
Clicca qui per la nostra Affiliazione solidale 100% Win Win!
Lara says
Infatti è difficile auto-osservarsi. Spesso me ne dimentico, pur sapendo che sarebbe meglio ricordarlo 🙂
Grazie di tutto!
La foto è .. illuminante.
Ciao a tutti!
anna says
Spesso critichiamo gli altri, (io compresa) , esprimiamo giudizi che sembrano sentenze, perché rivediamo in loro qualcosa di noi che non va….si dice conosci te stesso, dentro di te ci sono tutte le risposte!
Questa foto che avete scelto è evocativa!
Grazie
Anna
Gianni says
Si è difficile mantenere l’osservatore attivo su noi stessi, arriva più facilmente l’osservatore verso gli altri, ma se osservando gli altri si riuscisse a vedere i nostri specchi interiori sarebbe già buona cosa, invece ciò che spesso attuiamo è solo una osservazione giudicante degli altri.
In effeti non dovrebbe neppure esistere il giudizio nè verso gli altri nè verso sè stessi se fossimo veramente consapevoli che ognuno sta attuando il proprio progetto elaborato su un piano diverso dalla quello della personalità.
A mio parere l’osservatore dovrebbe essere sempre più utilizzato da noi per osservare ciò che vuole vedere – come nell’esperimento delle due fenditure in fisica quantistica – e non per vedere ciò che vuole criticare degli altri. Divenire osservatori interiori e meno esteriori ci aiuterebbe a riflettere fuori un vivere sempre più sereno e comprensivo verso gli altri.
Grazie Viviana, grazie Leonardo per questo regalo delle 99 strade, poichè aiuta a soffermarci con noi stessi e ad uscire dagli automatismi dell’azione reazione e molto di più.
Un abbraccio di cuore
sonia says
ciao, bella la foto. non riesco a capire dove è stata scattata, ma non importa 🙂 il mio primo pensiero è stato “Amsterdam”.
il tema di oggi ….. non male. come gli altri fa farte di un percorso ben preciso che ho avuto la fortuna di iniziare tanti anni fa. certo che non è facile ma vi garantisco si può. basta un po’ di esercizio e tanta buona volontà. accorgersi quando si sta giudicando e se possibile fermarsi e osservare quello che si sta facendo. avere la consapevolezza delle proprie azioni / pensieri / parole. e poi, la prossima volta cercherò di stare più attenta a non giudicare 🙂
è un bel ripasso per me stessa ….. grazie grazie grazie
un abbraccio
VIVIANA TACCIONE says
Carissimi Lara, Anna, Gianni, Sonia, grazie di cuore per le vostre risposte, per il vostro impegno, per le condivisioni così ricche di contenuti e piene di entusiasmo. Complimenti e continuate così! 🙂
La foto con questo marciapiede lungo il fiume e tutte questa chiatte colorate ancorate è (o almeno dovrebbe essere) di una zona a me molto cara, Little Venice a Londra. La comunità che vive nei barconi lungo il Regent’s Canal (ce ne sono di fantastici e pieni di fiori) vicino a Camden Town è davvero pittoresca.
Quante volte ho sognato di vivere in una casa galleggiante, e magari proprio lì, se non fosse per il clima un po’ troppo uggioso… 😀
Un abbraccio!
MIRANDA says
me gusta mucho questa immagine
non sono molto ispirata oggi ma mi piace questo giochino quotidiano
grazie ragazzi grazie a tutti dei vostri commenti ognuno accresce l’altro.
autoosservarsi non è facile, ma come tutte le cose è questione di allenamento.
io da un po’ ormai mi vedo, dopo tanto lavoro fatto..
e questo arriva quando comprendi e cominci a trascendere il giudizio pesantissima energia inculcata dall’inconscio collettivo in primis e dalle nostre famiglie dopo…
ma senza condanne, daltronde x valutare bisogna saper giudicare.. è sempre la via di mezzo.. l’equilibrio.. e forse l’immagine parla di equilibrio, sull’acqua… e valutare x non sfondare il cemento come a Genova…. (poveretti!!)
boh
v.v.b.
Gianpietro says
Ciao a tutti!Bella lezione anche oggi!Auto-osservazione mi fà venire in mente la responsabilità che abbiamo nei confronti della nostra Vita,di mettere le nostre qualità a beneficio dell’Evoluzione!Oggi il mio Mantra è stato,”giocare in piccolo non serve a nulla!”,questo mi dà fiducia nell’onorare la mia missione,anche se presi dall’Ego a spesso ci focalizziamo in altre cose oppure ci identifichiamo in qualcosa che non fà per noi!!A domani,stasera termino la Janpo agenda(ci siete anche Voi naturalmente!
Stefania says
Caspiterina!! Qui ce n’è da osservare =D!!
L’autosservazione è una pratica spontanea per me, non so come si sia attivata nel mio modo di vivere, da tempo.
Fatto sta che mi permette di vivere appieno e di capire molto di me, di come percepisco le cose, dell’effetto che le esperienze hanno sulle mie emozioni, sui miei pensieri, addirittura sul mio corpo.
E autosservarmi è una strada per attivare i neuroni specchio, perchè mi aiuta a capire le reazioni altrui, che nel mio lavoro di continue relazioni d’aiuto vanno colte, capite e accolte nel modo giusto.
E devo autosservarmi ancora perchè non sempre ottengo il risultato sperato, perciò va capito l’errore…
Grazie!!!
salvatore capalbo says
Ciao a tutti,come al solito la foto colpisce e collega l’immagine al pensiero guida;dal primo piano allo sfondo
è piena di colori e soprattutto di particolari,quindi è necessario una buona e sana abitudine all’osservazione e all’auto-osservazione.Ciò detto mi sento molto vicino al pensiero di Stefania cioè il lavoro deve avere un momento di valutazione dei dati,infatti Leonardo e Viviana nella domanda parlano di lasciare poco spazio alla critica.
Preparando delle schede sugli alunni e cercare elementi per aiutarli e motivarli mi sono accorto che nonostante la totalità dei ragazzi avessero molti punti a favore,la maggior parte delle insegnanti metteva in evidenza i pochi punti negativi.Credo che anche noi nel lavoro di auto-osservazione DOBBIAMO mettere più in evidenza gli aspetti positivi che sono presenti in ognuno di noi e lavorare con più consapevolezza con quelle parti di noi di cui non andiamo moto fieri.Quest’impegno lo trovo molto vicino a quello dell’ascolto.Una felice notte a tutti.salvatorecz
Ermanno says
Ciao a tutti!
Come per l’ascolto, anche per l’autosservazione perché riesca bisogna spegnere la mente conscia, razionale, smettere di pensare (G. C. Giacobbe consiglia di usare un mantra e ho provato e si ottengono risultati) e utilizzare la mente inconscia. Questo mi risulta più difficile.
Questi temi potrebbero essere trattati in un TT?
Grazie!
Ermanno
LEONARDO DI PAOLA says
Ciao Ermanno, spegnere la mente può essere davvero complicato, hai ragione (anche se i mantra semplici aiutano)!
E’ più semplice lasciarla chiaccherare sullo sfondo allontanandola da noi, osservandola, diminuendone volume e importanza (in fondo la forza gliela diamo noi…).
In ogni caso ricorda che come Wekiano puoi fare una domanda specifica su questo all’interno del nostro Forum, approfittando del fatto che hai un accesso riservato e prioritario a me, a Viviana e a tutti gli altri amici del Weco per approfondimenti più corposi di quelli che possiamo fare qui…
Lo stesso vale per gli argomenti del nostro TT (per quelli che ancora non sono Wekiani: TT sta per Teletraining mensile di crescita personale): puoi chiedere nel Forum che determinati argomenti vengano trattati, così ne parliamo più diffusamente…
Allora… ti aspetto anche nel Weco! 😀
rossella says
Anche io come Salvatore, nella foto, di primo acchito, sono stata colpita dalla dovizia e ricchezza dei particolari: e l’autosservazione, mano a mano che diventa un abituale modo di essere, ci permette di avere una visione di noi stessi complessiva e al tempo stesso minuziosa nei dettagli. Poi la chiarezza e vivacità dei colori mi ha richiamato la tipologia di visione che mi si manifesta, proprio a livello visivo, quando sono completamente centrata e presente a me stessa: è come se gli occhi mettessero ulteriormente a fuoco ciò che mi sta intorno, i contorni si ammorbidiscono e prendono la forma tenue e sfocata che dona loro la luce, i colori si fanno più intensi e vivi. Contemporaneamente è come se si attivasse la vista all’interno, una messa a fuoco anche di me che osservo: e tutto ciò che avviene all’esterno succede anche all’interno, a cominciare dal corpo, che sento, dall’interno, nel suo vibrare, alle emozioni, al silenzio della mente…
Questa è una delle modalità… L’autosservazione (sicuramente cui non siamo abituati…e chi ce lo insegna???? a scuola sicuramente nooo…..) diventa poi uno strumento fantastico per scoprire chi realmente siamo, con quale parte di noi ci stiamo rapportando alle cose e alle persone, e ci offre il materiale vero su cui lavorare per scoprire tutti i meccanismi che ci alienano, per guardare dritto negli occhi quell’io furbetto e monello del giudice e, peggio, del boia, che appena abbassiamo la guardia, tenta di diventare il primo attore e contemporaneamente il regista della nostra scena…
E’ vero, è questione di allenamento, ma si può proprio fare, e diventa non solo estremamente utile al nostro evolverci, ma anche squisitamente divertente, perché, tolto di mezzo il velo del giudizio (nei confronti sia di noi stessi che degli altri), non si può che sorridere a guardare, da osservatori, le scene che i nostri io mettono in atto. E già vederli è un primo importante passo per lavorarci sopra….
Qualcuno prima di me lo accennava: saperci autosservare significa anche riuscire a vedere negli altri lo specchio di parti di noi che non riusciamo a vedere e,il più delle volte, ad accettare. Ed è vero, ricordare che siamo gli uni per gli altri i doni che l’Universo ci invia per portare a termine la nostra Mission (…soprattutto quando questo si nasconde dietro mentite spoglie…!!!!), non può che darci il confortante senso dell’unione, dell’essere parte di un tutto, splendidi ed importanti nelle nostre colorate diversità…. Quanti conflitti eviteremo ricordandolo….!!!!!!!
Grazie Grazie Grazie, a Vivi e Leo, a tutti voi che condividete, per l’arcobaleno che mi regalate, ogni giorno, con i colori ridenti, straordinari, teneri e salutari delle vostre esperienze:-)
Un abbraccio grande a tutti, a domani 🙂
Tati says
ciao a tutti 🙂 la foto e proprio un specchio delle osservazioni,e facile osservare l’esterno e criticare,che osservare e prendere la cura del proprio pensiero positivo……e forte questa immagine….grazie per la lezione….un abbraccio a tutti
Marina says
Ciao a tutti! Direi che anche la lezione di oggi è una tra le più difficili.
Quando cerco di autossevarmi è automatico che scatta il giudiizio perchè ci sono molte cose che vorrei cambiare di me stessa, trovo difficile accettarmi totalmente per quello che sono, anche se a dire il vero, rispetto ad una volta, ho compiuto parecchi progressi; ancora però non sono riuscita a superare del tutto l’autocritica e l’ansia che ne scaturisce perchè non riesco a superare alcuni miei limiti. Il giudizio poi è automatico anche quando osservo gli altri, salvo poi ricordarmi che è una cosa da superare, difficile anche perchè tutti coloro che mi circondano sono ancora molto radicati nel giudicare.
L’immagine è molto bella, mi piace anche perchè trovo molto romantico avere un barcone come casa.
Michele says
Purtroppo mi osservo spesso e il giudizio che mi do non è sempre buono. Normalmente spazia dal pessimo, se riferito al modo di reagire nelle interazioni con gli altri, all’ottimo, se mi osservo nel momento felice del donare, cosa che mi riempie sempre il cuore di gioia.
Io credo che vivere sia anche un pò un continuo giudicare: nel momento delle scelte si mette a giudizio l’opportunità, la convenienza e i loro avversi e si opta per ciò che risponde, secondo il nostro senso critico, al modello preordinato nella nostra mente come obiettivo d’elezione; la critica non credo sia fine a se stessa, ma risponde ad un’intima esigenza di omologare l’agire altrui ai propri standard, e se questa affinità non c’è o non sopravviene, allora le conseguenze sono l’allontanamento, l’ostilità, l’antipatia, ecc. (purtroppo tutte cose in negativo che non ci rendono migliori).
Una volta “qualcuno” ci raccomandò di togliere la trave dal nostro occhio prima di notare la pagliuzza nell’occhio del nostro vicino; e questo la dice lunga sul giudicare e criticare gli altri. Diamoci una guardata dentro e chissà che non scopriamo di essere peggiori di coloro che pretendiamo di giudicare!
Lamberto says
conosci te stesso, per poter poi conoscere gli altri.
Vanni says
E’ importante questa cosa, soprattutto per migliorarsi…
Grazie
Vanni
Maurizio says
‘Una osservazione oggettiva è possibile solo con una pace interiore e questa la si ottiene con la meditazione e uno stile di vita. Quando la pace è in te è più facile guardarti senza entrare in conflitto con le proprie colpe. In quel momento il mondo apparirà stupendo e tutto possibile.
Rina says
Mi piace pensare all’autosservazione per migliorarsi, per migliorare le proprie performances artistiche e quindi a anche le performances di vita.
Spesso ci concentriamo più su gli altri, forse anche per criticare noi stessi indirettamente.
Sarebbe bello essere tolleranti con gli altri per esserlo indirettamente anche con noi.