Perché ci diamo da fare?
Ai massimi livelli della motivazione umana qualcuno mette il successo, qualcuno la spiritualità, qualcun altro la sfida con se stessi. Difficile trovare una parola che riassuma tutto questo, ma se ci fosse questa parola probabilmente sarebbe Autorealizzazione.
Auto-Realizzarsi significa avere la consapevolezza di aver dato un senso alla nostra vita, in vista di un fine molto più ampio di noi.
Creare un’azienda di successo, scrivere un libro che fa la differenza, crescere un figlio che si senta libero, trovare una connessione profonda con la parte più divina di noi stessi, dare vita ad una qualche opera d’arte: sono tutti esempi di autorealizzazione, un’azione che è un premio di per sé, che ci riempie e ci soddisfa in modo pieno, congruo ed eccitante nello stesso tempo. 🙂
Come mai allora non tutti riescono a raggiungere questo obiettivo, che pure è molto soggettivo e cambia da persona a persona? Si potrebbe pensare che qualcuno non risenta di questa grossa spinta, che ci siano persone assolutamente disinteressate a realizzarsi dando vita ad una determinata mission, ma non è così.
Ogni essere umano vuole crescere e lasciare il segno…
Costruire qualcosa che abbia senso, che aiuti gli altri e che resista il più a lungo possibile all’erosione del tempo, come un lascito personale, un contributo di cui andar fieri e sentirti orgogliosi.
Non lo fa chi si lascia abbattere dai 3 grandi nemici dell’Autorealizzazione personale…
3 insidiosi tipetti che hanno stroncato le belle speranze di milioni di individui.
Chi sono?
1. Comodità.
Anche noto come “Zona di Confort“, la comodità è il più potente nemico dell’autorealizzazione. Cedere oltre il lecito alla spinta della comodità significa scambiare un piccolo piacere adesso – quello appunto di riposarsi, fermarsi, fare il minimo possibile – con una grande gioia dopo, la gioia dell’autorealizzazione personale.
La comodità ci paralizza, ci spinge a procrastinare, illudendoci che le giornate a nostra disposizione siano eterne, anche se così – come in teoria sappiamo bene – non è (almeno con questa identità storica e questa incarnazione).
Ma la comodità, il valore supremo per chi si fa dominare dalla pigrizia, non è l’unico nemico da cui guardarsi. Un’altra bella minaccia è rappresentata dal…
2. Confronto.
Osservare, imitare, migliorare quello che fanno gli altri è la più antica delle strategie di apprendimento, senza di essa forse cammineremmo tutti carponi o non saremmo in grado di parlare o di mangiare. La PNL glorifica il modellamento come la più efficiente tecnica per ricreare e duplicare una competenza eccellente, e sappiamo che la forza dei nostri risultati deve moltissimo al gruppo di persone all’interno del quale ci muoviamo: famiglia, colleghi, amici, etc.
Tuttavia tendiamo a dimenticarci spesso che siamo assolutamente unici, e che imitare e modellare i migliori non significa confrontare i nostri punti deboli con i punti di forza altrui. Confrontarsi stronca la ricerca dell’autorealizzazione sul nascere, perché ci spinge a misurare due realtà totalmente diverse con il peggior metro che si possa usare.
Ma esiste un nemico dell’Autorealizzazione che è decisamente più subdolo sia della Comodità che del Confronto…
3. Paura.
La paura è un’emozione antica, atavica, che di prassi sperimentiamo in un ambiente naturale quando la nostra vita è in pericolo perché ci dà energia per fuggire, per reagire, per trarci d’impaccio. Quando però si vive a lungo in un ambiente innaturale, dove i pericoli simbolici iniziano ad avere più peso dei pericoli fisici, e dove gli input diventano ingestibili per ritmo, complessità, stress, ecco che quella strategia salvifica istintiva che abbiamo ereditato dai rettili diventa una strategia appresa, programmata e limitante.
Farsi sconfiggere dalla paura a livello di autorealizzazione significa fermarsi di fronte alle ipotetiche conseguenze di un fallimento, e accettare la sconfitta a tavolino ancor prima di scendere in campo.
La soluzione? Mettere la Crescita Personale e Spirituale al primo posto, trovare del tempo per studiare i meccanismi – spesso perversi – della mente umana e giocare con le proprie debolezze facendo leva sui propri punti di forza.
E come diceva qualcuno, il resto è vita.
🙂
Buona realizzazione personale!
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Valerio says
Complimenti, davvero un ottimo articolo!