Non è sempre facile capire perché imparare a gestire gli Autoinganni ci trasformerebbe in persone più felici.
Qualcuno che sapeva il fatto suo un tempo disse “la verità vi renderà liberi”, ma spesso nella vita per comprendere a fondo le cose abbiamo bisogno di esempi pratici e immagini più semplici.
Per questo cercherò di chiarire il concetto usando 3 distinte Metafore, che rivelano altrettanti aspetti sconosciuti degli Autoinganni.
Innanzitutto, a che servono gli Autoinganni?
In estrema sintesi (poi, se ti interessa, puoi approfondire! 😉 ) possiamo dire che gli Autoinganni sono illusioni mentali (convinzioni) che il nostro cervello crea per difenderci da un presunto dolore.
Gli autoinganni sono balle che a un certo punto della nostra vita ci siamo raccontati per paura di soffrire.
Sono come una bella armatura di ferro pesante (o pensante?) che un bel giorno abbiamo indossato per andare in guerra.
Che tu ne avessi realmente bisogno o meno, questo conta poco: quello che conta è che chiudendoti nella lucente armatura (la storia che ti sei raccontato e cui hai creduto) hai effettivamente sofferto meno…
Gli Autoinganni sono Convinzioni che ci proteggono, come farebbe una pesante armatura…
Quindi: pericolo in arrivo, armatura, riduzione della sofferenza…
Ci siamo?
A quel punto, la tua mente inconscia – che come sai è sempre moooolto più potente di quella conscia – ha “imparato” (cioè: si è convinta) che bastasse indossare la lucente armatura per soffrire meno, e in quel momento magari aveva anche ragione, quindi fin qui tutto bene.
Tuttavia è con il passare del tempo che di solito nascono i problemi.
Eh sì, perché se è vero che prima o poi tutte le guerre fortunatamente finiscono – soprattutto quelle che non sono mai iniziate – è pur vero che siamo animali abitudinari e che spesso continuiamo a indossare quella “benedetta” armatura, anche quando non serve. 🙁
Cioè: il pericolo è cessato, ma noi ci stiamo ancora trascinando kg di metallo duro, freddo, pesante, che ci rallenta i movimenti, che ci spezza il fiato, che ci riduce la visibilità…
Detto altrimenti: per paura ci abituiamo anche al dolore.
Perché finiamo con il (sop)portare inutilmente quella vecchia e pesante armatura.
Come mai?
Ci sono sostanzialmente 2 motivi:
- Pensiamo che il nemico sia ancora là fuori e che l’armatura riesca ancora a difenderci dai suoi attacchi (continuare a alimentare l’autoinganno ci mantiene in stress);
- Ci siamo distratti e abbiamo dimenticato di aver indossato quella pesante armatura che ora ci crea più disagio che altro (l’autoinganno continua a agire aldilà della nostra consapevolezza).
Tu che faresti, se avessi il dubbio di andare in giro con un’Armatura inutile, fredda e scomoda come questa?
Quando capita, bisogna fermarsi un attimo e fare il punto della situazione…
Che poi è quello che impari a fare in modo semplice e veloce con A CHI LA RACCONTI? Come gestire gli Autoinganni difensivi, un nuovo Audio-Ebook in 4 formati (mp3, pdf, epub, azw3), che in 1h e 45 min (e 100 pagine di trascrizione) ti insegna a riconoscere e correggere gli Autoinganni depotenzianti e limitanti.
Ma non finisce qui, perché un Autoinganno di cui abusiamo può fare ancora più danni di una vecchia ferraglia arrugginita sulle spalle…
Abbiamo visto come spesso continuiamo a portarci addosso vecchie Convinzioni – fredde, dure e scomode come vecchie armature arrugginite – anche quando la guerra è finita da un pezzo… 🙁
Ma questa metafora dell’Armatura illustra solo la prima faccia sconosciuta degli Autoinganni.
Se è vero che gli Autoinganni possono essere paragonati a un’armatura difensiva, è infatti anche vero che la nostra mente spesso se li crea dopo aver iniziato a soffrire, come se fossero una specie di farmaco Antidolorifico.
Non è questa la sede per ricordarti che eliminare il sintomo non ha nulla a che vedere con la guarigione del corpo, e che i farmaci tradizionali riducono la sofferenza, ma per definizione non curano…
Tuttavia è pur vero che in alcuni casi anche alcuni farmaci di sintesi – come appunto gli antidolorifici – possono essere utili, dato che a nessuno piace soffrire senza motivo.
La seconda metafora dell’Autoinganno è quella del farmaco antidolorifico.
Questa è la seconda faccia sconosciuta dell’Autoinganno: l’Autoinganno è un po’ come l’antidolorifico che prendi quando esci dallo studio del dentista. E’ una sostanza di sintesi, realizzata sì forzando la mano alla natura, ma molto efficace, che talvolta prendiamo per anestetizzare una parte del corpo e soffrire meno.
In questo senso prenderne occasionalmente uno è saggio, se ne hai reale bisogno…
Ma che succede se esageri?
Che succede se continui a prendere antidolorifici senza risolvere il problema che c’è dietro?
Ecco le opzioni più probabili, una peggio dell’altra:
- Il farmaco continua a anestetizzare i tuoi campanelli di allarme (il dolore fisiologico), e non ti accorgi che la patologia degenera (l’Autoinganno ti impedisce di affrontare problemi più seri);
- Il corpo si abitua a quel dosaggio e devi prenderne sempre più per continuare a non soffrire (dipendenza dall’Autoinganno + assuefazione);
- l’eccesso di chimica inizia a darti altri problemini di salute, che potresti pensare di affrontare (NON di risolvere…) innescando un circolo vizioso con altri farmaci chimici (necessità di nuovi Autoinganni inconsapevoli).
Non so cosa ne pensi dei farmaci di sintesi, ma anche i medici più ortodossi consigliano oggi di evitare le autoprescrizioni alla leggera e di non superare i dosaggi suggeriti dai bugiardini…
La cura di solito va oltre l’Autoinganno, che andrebbe sempre usato in modo consapevole e strategico: per questo abbiamo realizzato il Corso in Audio Ebook A CHI LA RACCONTI?
Ma gli Autoinganni nel lungo termine possono essere più dannosi persino di un farmaco preso alla leggera, soprattutto quando agiscono nell’ombra…
Infatti gli Autoinganni hanno una terza faccia sconosciuta che non possiamo ignorare. Agiscono come armature e farmaci, ma ci trasformano anche in tanti struzzi.
Apparentemente si tratta della similitudine più delicata e magari anche più innocua tra le 3, ma – come sempre quando parliamo di Autoinganni – spesso l’apparenza inganna! 😉
Se infatti l’Armatura ti limita la vita creandoti disagio e il Farmaco ti intossica peggiorando il tuo stato di salute, lo Struzzo rappresenta semplicemente chi fugge dalla realtà nascondendo la testa sotto la proverbiale sabbia…
Perché? Ma sempre per lo stesso motivo, l’unico vero dramma umano: la paura. 🙁
L’Autoinganno ci fa fare gli struzzi (senza offesa! 🙂 ) spingendoci a ignorare selettivamente fatti che galleggiano a bella posta sulla superficie della nostra coscienza – tanto da apparire spesso scontati a chi ci osserva da fuori – ma di cui NON vogliamo prendere atto.
Anche in questo caso la Strategia dello Struzzo ci protegge, ovviamente…
Ma a che prezzo?
Cosa pensi possa capitare a uno struzzo spaventato che continua a tenere la testa sotto la sabbia?
- Che prima o poi il leone se lo mangia, perché non basta ignorare i problemi per farli sparire… (l’Autoinganno ci trasforma in prede indifese)
- Che – fuor di metafora – a furia di nascondere la testa sotto la sabbia prima o poi… muoia soffocato! (L’Autoinganno difensivo finisce con il soffocarci)
Insomma: ci sono Autoinganni che uccidono la nostra voglia di vivere, di amare, di realizzarci, perché facendoci girare dall’altra parte, ci impediscono di trovare le risorse necessarie per mantenere in vita i nostri sogni e perseguire i nostri progetti.
Perché non liberarci di tutti gli Autoinganni limitanti e depotenzianti che minano la nostra felicità?
Per questo abbiamo creato un Corso fatto apposta per riconoscere, disinnescare e trasmutare i nostri Autoinganni limitanti: perché ne va del nostro benessere, della nostra salute mentale, della nostra suprema libertà.
Se le storie che ti racconti ti stressano come un’Armatura inutile, ti avvelenano la giornata come un farmaco inadeguato o ti impediscono di vedere la tua verità facendoti agire come uno struzzo, non ci inganniamo: questo è il momento di agire per fare ordine e risistemare finalmente le cose…
Alla tua libertà di essere felice!
🙂
Leonardo Di Paola
Coach, Counselor & Trainer
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