Si arriva prima o poi ad un momento nella vita in cui tutto diventa troppo.
Troppi stimoli, troppi oggetti, troppi pensieri, troppi progetti, troppe liste di cose da fare…
Mille voci che ti chiamano, ti distraggono, ti portano lontano dal Qui & Ora, ti stressano lasciandoti in uno stato di spossatezza e immobilismo. Ti impediscono di vivere la Mindfulness.
Siamo intossicati a livello fisico, ambientale, informazionale, mentale.
E questo ottenebra le tue capacità di ascolto, di provare empatia, di lasciarti andare. Questo blocca il tuo cuore in un loop che si ripete, stancamente giorno dopo giorno, comandato da meccanismi difensivi reattivi.
E’ arrivato il momento del Decluttering Emotivo.
E una volta che hai deciso di farlo, non “sei a metà dell’opera”, come si suol dire…
Anzi. Di solito si butta tutto per aria e lì cominciano i guai (e si fa poi anche fatica a tirarsene fuori).
Riordinare è ancora piu’ difficile, perché si deve imparare a tagliare, lasciare andare, disfarsi delle vestigia di un passato che non c’entra più con quello che sei oggi, che ti zavorra.
Una zavorra fisica e mentale.
Se mi segui da un po’ sai che sono appassionata di Decrescita, Decluttering, Space Clearing e Detox. Da 5 anni vivo alle Canarie durante il periodo invernale in un posto che sembra fatto apposta per “spazzare via” tutto quello che è superfluo, inclusi i pensieri molesti.
Una casa vuota di 50 metri quadrati, con ampie vetrate che danno sul mare e sul deserto, sull’Adesso. Una valigia di 23 Kg dove necessariamente entra solo lo stretto indispensabile (incredibilmente non mi manca mai nulla), uno spensierato ambiente di vacanza favorito da un vento incessante che porta via – fisicamente ma soprattutto mentalmente – gli egregor negativi.
Ma il Decluttering è una faccenda delicata e traslocare serve a poco…
Le cose, la “robba” di Verghiana memoria, gli oggetti, i progetti, i ricordi, i pensieri, mi saltano addosso ogni volta che rientro in Italia… E quindi di conseguenza, ogni anno mi dedico al Decluttering post Canario, ringraziando il cielo di avere uno stimolo che mi aiuti a prendere l’iniziativa.
Adesso non vorrei che tu pensasi che la mia casa è un kaos, però negli anni ci siamo dedicati a tanti diversi progetti e abbiamo 2 studi con oltre 50 metri lineari di libri… In più, c’è il mio laboratorio di riciclo creativo, che è sempre affamato di novità da reinventare, ho un giardino con un orto urbano pieno di vasi, vasetti, piante, e un bel po’ di cosucce che dovrebbero confluire nell’EcoVillaggio.
Ma non divaghiamo.
C’è una forte connessione tra smistare, buttare, conservare gli oggetti – simboli di momenti di vita, di sogni che abbiamo amato e dai quali fatichiamo a disfarci – e smistare, buttare, conservare i pensieri, i progetti per il futuro.
Se non si fa prima ordine nell’ambiente, è difficile fare ordine nella testa e nel cuore.
Perché le informazioni che ci arrivano dall’ambiente, da un ripostiglio pieno di oggetti, un cassetto che a mala pena si chiude, una scatola che contiene i ricordi di un vecchio lavoro, un raccoglitore pieno di documenti di una Joint Venture mai decollata, una collezione della Nonna che prende polvere in una mensola, sono potenti segnali per l’inconscio, anche se non ce ne rendiamo conto.
Altrove li ho definiti “fantasmi del passato“, entità che sono lì a ricordarti “come sarebbe potuto essere, se…”, un futuro alternativo, una serie costanti di doverizzazioni e magari di sensi di colpa e rimpianti. Come una Casa delle Bambole che avresti voluto tanto costruire con qualcuno…
Ma per fortuna ci sono anche molti successi, una serie di piccoli- grandi traguardi che ti fanno stare bene. Quelli sono da conservare, ma sempre ridimensionandoli un po’… 🙂
Ora quindi è arrivato il momento di fare ordine, capire quello che davvero conta. Conta per me. E per nessun altro. Perché “la Vita è mia e me la gestisco io“, e nessun altro.
Per tutti questi motivi sono rimasta attratta da un nuovo libro appena uscito sull’argomento…
Il Magico Potere del Riordino Emotivo, di Donald Altman, un libro che promette Mindfulness e Decluttering in azione.
E’ una settimana che lo sto leggendo, lo prendo, lo lascio, aspetto che lavori dentro di me, inizio a rimettere a posto, poi prendo carta e penna e rifletto… E’ un libro particolare, che affronta l’argomento in modo nuovo, e che – nonostante le mie resistenze (chi non ne ha?) – sta facendo egregiamente il suo lavoro.
La “Spazzatura mentale“, molto più di quella reale, va conferita negli appositi contenitori, comunque fuori dai nostri neuroni, ovunque essi siano. Perché non abbiamo solo neuroni nel cervello, ma in tutto il corpo, altrimenti non sentiremmo le cose a livello “viscerale”, le farfalle nello stomaco, una sensazione di pesantezza sul cuore…
Soprattutto dobbiamo eliminare la spazzatura mentale del passato, che ci intralcia e ci appesantisce. Pregiudizi, reazioni automatiche di difesa, aspettative familiari, per non parlare del vizio di andare sempre a mille e di lasciarsi distrarre in continuazione…
Fare Decluttering emotivo significa imparare a tirarsi fuori dai vecchi solchi neurali negativi…
Distaccarci dalle strade vecchie e dolorose, e scegliere nuovi sentieri.
E chi meglio di un Ex Monaco Buddista, come il Dottor Altman, può guidarci in questo compito?
Lo scopo ultimo del libro è raggiungere un equilibrio emotivo e imparare a non andare nuovamente in riaccumulo.
Perché c’è un grande limite al Decluttering tradizionale…
Una volta fatto il vuoto, è molto facile cadere nella tentazione compulsiva di riempire nuovamente gli spazi, reale o emotivi che siano.
Come accade quando si fa Decluttering senza consapevolezza, alla fine svuoti casa e la riempi nuovamente, quasi come fosse una scusa per lasciarsi andare nuovamente al consumismo, sprecare soldi e risorse e inquinare l’ambiente ancora di più.
Allo stesso modo, se fai Decluttering emotivo senza consapevolezza, rischi di aprire la porta a progetti e desideri nuovi, che però non sono in linea con quello che sei…
Quindi come si fa Decluttering Emotivo? Smettendo prima di nutrire il “Fantasma affamato”…
Leggiamo insieme uno stralcio estratto dalla parte centrale del libro.
Uno dei motivi per cui la novità è così elettrizzante, eccitante e allettante è che i centri del piacere nel nostro cervello ricevono una scossa positiva quando sperimentiamo la novità. Tuttavia, una volta che ci abituiamo o ci siamo abituati alla novità e questa svanisce, abbiamo nuovamente bisogno di qualcosa di nuovo per rivivere la stessa bella sensazione di prima.In questo modo, restiamo bloccati su ciò che gli psicologi chiamano tapis roulant edonista del volere più piacere. Ma se siamo programmati così, esiste un antidoto al volere sempre di più? Siamo condannati a rimanere sul tapis roulant?Nel buddhismo c’è una meravigliosa metafora che raffigura questa insaziabile brama. Si chiama il fantasma affamato, spesso raffigurato con una bocca piccola, un collo lungo e magro e una pancia enorme. In altre parole, il fantasma affamato ha un appetito gigantesco che non può mai essere saziato. Non riesce a riempire quell’enorme ventre di desiderio, perché ha una bocca e un collo troppo piccoli.Vivere da fantasmi affamati va oltre la fame materiale; sono la fame emotiva e la paura a guidare l’invidia, la gelosia, l‘avidità e tutte le forme di possesso.Sui giornali possiamo vedere come anche chi ha milioni spesso vuole di più, benché ciò significhi danneggiare gli altri. Vivere una vita da fantasmi affamati produce senza dubbio molta sofferenza nel mondo.Cosa sorprendente, non è necessario guardare lontano per trovare una cura al tapis roulant edonistico e al fantasma affamato. È proprio qui, accanto a te, e viene dall’apprezzare questo momento apparentemente molto normale.E se potessimo contrastare il desiderio di avere di più traendo maggior soddisfazione da ciò che già abbiamo nella nostra vita? (…) continua
Nel suo libro, Il Magico Potere del Riordino Emotivo, l’Autore guida il lettore in 4 fasi per:
-
Riconoscere ed eliminare la spazzatura emotiva del passato,
-
Eliminare la spazzatura relazionale, culturale e ancestrale,
-
Prevenire altre spazzature emotive con il decluttering quotidiano,
-
Trasformazione e appagamento con la pace, lo scopo, l’interezza
Un testo che ti consiglio, utile per tutti, non solo quando arrivi a non poterne più, anzi… 😛
Meglio prevenire e imparare a essere felice godendosi la vita passo passo adesso, e svuotando la spazzatura emotiva regolarmente, invece di dover fare lavori straordinari di urgenza dopo…
Non credi?
Il Magico Potere del Riordino Emotivo
Per spazzare via ciò che ti impedisce di essere felice.
Mindfulness e Decluttering in Azione
Donald Altman
270 pagine – Edizioni Il Punto d’Incontro – 2018
Pace, Amore e… buon Decluttering emotivo!
🙂
Viviana Taccione
Autrice, Trainer & Downshifter
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