Quando ero piccolina c’era una pubblicità “zucchero al cervello” sui cui devastanti effetti non voglio neanche soffermarmi. Basti pensare che ancora oggi molte persone ritengono di avere un “calo di zucchero” e sono convinte che fermarsi al bar e comprare un dolcetto sia la soluzione migliore…
Quella che io chiamo “la dieta diabete” attribuisce inoltre spesso delle valenze affettive al dolcetto di turno che diventa un compensativo di situazioni personali insoddisfacenti e di abitudini consolidate ed ormai limitanti.
Amore, affetto e non zucchero (o perlomeno non saccarosio come intendevano farci capire), questo serve al cervello!
Leggevo tempo fa con interesse (su Aam Terra nuova) una ricerca effettuata da Seth Pollak dell’Università del Wisconsin sulla necessità di affetto che ha il cervello umano per svilupparsi al meglio.
Lo studio ha messo a confronto 39 bimbi orfani di 4 anni e mezzo provenienti da strutture di assistenza Russe e Rumene che pare non fossero il massimo per quanto riguarda supporto emotivo, con altri cresciuti fin dalla nascita in famiglie tradizionali.
Nei bambini trascurati i livelli di ossitocina e di vasopressina erano di molto inferiori. Ma che cosa sono queste due parolone? Ossitocina e Vasopressina sono delle proteine che vengono prodotte nel cervello dalla ghiandola pituaria e che regolano molte funzioni corporee ed alcuni comportamenti tipo la socializzazione, il legame affettivo con la madre e quello sessuale con il partner.
L’esperimento era piacevole, coccole da parte della mamma naturale o adottiva. Nei bimbi coccolati dalla mamma naturale ed abituati ad un’interazione affettiva dalla nascita, i livelli della proteina ossicitina salivano in solo 30 minuti di interazione fisica. Al contrario nei bambini orfani il livello dell’ossicitina non aumentava nonostante gli sforzi da parte della mamma adottiva.
Quindi è l’ossitocina responsabile della nostra socievolezza e capacità di interazione a livello sociale. Similmente anche l’ormone vasopressina è basilare per riconoscere le figure parentali e per creare legami sociali.
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quello che tu dici e’ confermato dalla recente notizia apparsa in ANSA. mi ricordo pure io la pubblicita’ ingannevole “il cervello ha bisogno di zucchero”, ma era solo per vendere il surplus produttivo dei monopoli di stato (!!!)
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_756947237.html
Grazie Stefano per il tuo contributo!
In effetti se osservi con attenzione quello che dice la stampa, da una parte di danno la notizia che il cervello va in tilt con troppi carboidrati e poi subdolamente ti fanno dire che però “la dieta mediterranea” va bene…
Come no!!!
Pasta e pane tutti i giorni, più volte al giorno, (senza minimamente specificare integrale, senza minimamente parlare di altri cereali meno raffinati) una mano santa per la dieta “diabete”!!!
E allora perchè in Italia abbiamo tutti questi problemi?
Non sarà che tutti, professoroni inclusi, stanno molto attenti a non mettersi conto l’industria alimentare che nasconde zuccheri ovunque e non solo nei cibi “dolci” come vogliono farci credere?
E’ per questo che abbiamo messo su il nostro corso di “Nutrizione e Autodifesa Alimentare“…. Finchè non ci arrestano per troppa verita!!! ; )
A presto, Viviana