Oggi parliamo della forza di volontà.
Immagina di essere su una bella strada dritta e che la tua mente conscia, il tuo Ego operativo voglia avanzare dritto verso la sua meta.
Sei lì e punti deciso verso quelli che pensi siano i tuoi veri obiettivi. Ora, anche ammesso che il tuo Ego sappia esattamente cosa voglia, in realtà intorno a te – che tu li veda o no – ci sono centinaia di forze, centinaia di “io”, centinaia di desideri che ti tirano e ti strattonano da tutte le parti…
Tu punti dritto verso la tua meta, ma loro spingono e tirano in tutte le direzioni per distrarti e importi le loro proprie volontà. Domanda: tu, in che direzione ti muovi? Riesci ad andare dritto verso il tuo presunto obiettivo?
La risposta è ovviamente no: come insegnano a fisica ti muoverai secondo la direzione vettoriale del mix delle diverse forze in azione, cioè in base alle frecce che ti tirano.
Quindi magari guardi avanti (freccia bianca tratteggiata), ma ti muovi seguendo la somma delle spinte effettive (freccia bianca, più o meno).
Pensiamo di andare in una direzione ben precisa, ma ci sono tante parti di noi che vogliono altro.
Perché è importante capire questo fenomeno?
Perché queste diverse forze magmatiche e contraddittorie – io, Sé, parti – sono anche quelle che negli anni hanno pilotato la nascita delle tue abitudini odierne. E sono le abitudini, lo sappiamo, quelle che determinano ciò che otteniamo e sperimentiamo nella vita.
Per quanto ci costi ammetterlo, il grosso delle nostre abitudini automatiche sono nate dalla fusione inconscia di desideri/paure dei nostri innumerevoli Io, piuttosto che da una precisa decisione della nostra volontà cosciente.
In un certo senso potremmo dire che le abitudini sono espressione della nostra spezzettata, incongruente e conflittuale volontà inconscia.
Le abitudini sono il frutto di una incongruente forza di volontà inconscia.
Parafrasando Gurdjieff allora, si può affermare che come ogni altro aspetto della nostra vita le abitudini vengono pilotate da fattori esterni e meccanici: educazione, famiglia, scuola, cultura, media…
Questo vuol dire che a prescindere da come e quando nascono, le abitudini sono conseguenza di quella che in Diversamente Ricchi chiamiamo Programmazione Mentale.
E’ per questo che, come ha dimostrato un famoso studio fatto ad Harvard nel 1994, quando affrontiamo grandi traumi o grandi cambiamenti è molto più facile cambiare le nostre abitudini… perché in quei momenti cambia anche la Programmazione Mentale che le ha create.
Quindi l’essere umano è pilotato da centinaia di forze contrastanti (desideri/paure) e dalle abitudini che grazie a queste forze si sono create e cristallizzate nel tempo. E tutto questo accade in modo abbastanza casuale, da un certo punto di vista…
Siamo automi, robot biologici, macchine fatte di cellule schiave dei propri Sé e delle proprie abitudini. Certo, in alcuni casi siamo consapevoli delle abitudini che stiamo creando, e anche se non sono realmente frutto della nostra volontà sembra che nascano da una nostra precisa scelta. Ma spesso è solo un’illusione.
Come è un’illusione che si possano modificare cattive abitudini radicate solo con una pura e libera forza di volontà… Chi ci riesce veramente è una mosca bianca, poi magari ci sono altri che reggono per un po’ di tempo (vedi diete drastiche), prima di crollare…
Siamo automi biologici, programmati dalla vita e schiavi delle nostre abitudini, che difficilmente cedono di fronte alla volontà…
Perché?
Perché la forza di volontà che tutto può cambiare è statisticamente un mito, qualcosa che solo un manipolo di esseri umani oggi possiedono. E anche quando appare, difficile sostenere che non si tratti anche lì solo di una favorevole risultante vettoriale di diversi desideri/paure, magari solamente più allineati tra loro…
Questo è il nostro principale problema: illudendoci di essere liberi, cerchiamo di modificare le abitudini usando la forza di volontà, quella che Roberto Assaggioli chiama volontà forte. Ma anche quando riusciamo a cambiare le cose, spesso questa supposta forza chissà perché viene meno, e noi ricadiamo sfiduciati nelle vecchie abitudini di un tempo, vero o no?
Allora… Non c’è speranza? Siamo barche in balia del vento, senza alcuna capacità di modificare le nostre abitudini?
Allora non c’è speranza? Per rispondere dobbiamo parlare un attimo di volontà.
Prima di rispondere dobbiamo capire un po’ meglio che cos’è la volontà.
Innanzitutto a me piace distinguere tra Volontà assoluta e Volontà relativa.
Diamo un’occhiata alle differenze…
La Volontà assoluta è tipica di uno stato di risveglio, prevede un libero arbitrio attuale, un’unità effettiva, un equilibrio stabile, ha una natura fluida, è svincolata da desideri/paure, ha solo obiettivi che può raggiungere.
Inoltre è coerente, nasce dall’aumento della conoscenza e dallo sviluppo del nostro essere, dipende dall’Essenza (o Sé Superiore), si basa su coscienza del centro intellettuale e consapevolezza del centro emotivo.
La Volontà assoluta è la volontà libera da condizionamenti, desideri e paure che possiede una persona risvegliata e integra.
Una persona illuminata ha raggiunto un livello di coscienza e consapevolezza tali da avere un solo grande Io, che non solo sa benissimo cosa vuole, ma che ha anche maturato una sola coesa grande volontà.
Siamo di fronte ad un atto di Volontà assoluta quando vogliamo qualcosa che siamo in grado di ottenere, e quando non siamo motivati semplicemente da desideri o paure, e tanto meno siamo motivati da ciò che pensano gli altri…
Vogliamo fare qualcosa e la facciamo, punto. Come spiega Vadim Zeland parlando dell’intenzione pura: vuoi una cosa e la ottieni, senza stress. La Volontà assoluta non prevede una qualche forza di volontà che oggi c’è e domani no… Questo ci ricorda cosa dice Gesù nel Vangelo: “non giurate (…) Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”.
La Volontà assoluta è tipica di una persona risvegliata ed è libera da ogni condizionamento, fatica, stress, paura.
La Volontà relativa è invece tipica di uno stato di sonno verticale, prevede un libero arbitrio potenziale, un’unità illusoria, un equilibrio poco stabile, ha una natura faticosa, è dipendente da desideri/paure, ha obiettivi che possono dimostrarsi irrealistici, perché può anche non raggiungerli. E’ una forza volubile, che nasce dall’interazione automatica di desideri e paure, dipende dalla personalità egoica, si basa sull’educazione intellettuale e sul condizionamento emotivo.
Diciamo che una volta compreso che cos’è la Volontà assoluta, la Volontà relativa è… tutto il resto! Ogni altro tipo di tensione, pulsione razionale o emotiva che normalmente chiamiamo volontà.
La Volontà relativa è ogni desiderio (strategia verso), ogni paura (strategia via da), ogni istinto, ogni ricerca sensoriale del piacere, ogni ricerca mentale del dovere.
Quindi tutte le spinte che accidentalmente confondiamo con libera scelta, sono in realtà Volontà relativa (a meno che ovviamente tu non sia avanti sulla strada del risveglio e dell’illuminazione). Confonderle con la vera forza di volontà è un’illusione che la mente egoica alimenta raccontandosi balle per illuderci che abbiamo pieno controllo della nostra vita… 🙁
A differenza della Volontà assoluta, la Volontà relativa non solo è incoerente, perché nasce da una conoscenza parziale e da un basso stato di essere, ma è anche instabile, nel senso chimico del termine: oggi c’è, domani no (perché bisogna dare spazio agli altri Sé che reclamano il loro quarto d’ora di gloria!)
La Volontà relativa è… ogni altro tipo di volontà: desideri, paure, istinti, doveri.
Ciò che varia nella Volontà relativa, è la cosiddetta “forza di volontà”.
Che cambia tra quando abbiamo la sensazione di imporre la nostra forza di volontà e quando non l’abbiamo?
Cambia il livello di energia volitiva, cioè l’energia in grado di spingerci momentaneamente a fare per un bene superiore cose che altrimenti non faremmo. Forzando e semplificando un poco la metafora fisica, possiamo dire che forza di volontà ed energia volitiva possono essere sinonimi.
Quindi è vero che avere o non avere Volontà assoluta dipende da noi, perché ad un certo livello siamo gli unici responsabili della nostra vita, e dunque anche del nostro stato di sonno verticale o di risveglio. Però affermare che chiunque possa padroneggiare, dalla sera alla mattina, la Volontà assoluta è falso, perché la Volontà assoluta è uno stato dell’essere, è una conseguenza del livello di consapevolezza e coscienza che possediamo.
Se però riusciamo ad avere abbastanza energia volitiva, allora anche con la forza di Volontà relativa possiamo fare qualcosa di buono!
E questo non si cambia dall’oggi al domani leggendo un paio di libri, facendo qualche meditazione guidata o recitando un mantra prima di andare a letto.
Bisogna lavorare e studiare, per quanto questi verbi facciano venire la rosolia allo studente adolescente che è in noi!
Quello che sì tutti possiamo imparare a maneggiare è la forza di Volontà relativa. E’ questa la volontà che in casi eccezionali ci fa smettere di fumare dall’oggi al domani anche se non siamo risvegliati, o che ci spinge a fare footing all’alba affrontando stanchezza e freddo anche se non abbiamo raggiunto alcuna illuminazione.
Quando accade, quando apparentemente sconfiggiamo un’abitudine negativa, questo dipende solo dal fatto che desideri e/o paure (frutto di programmazione mentale) hanno in quel momento energia volitiva sufficiente per cambiare l’abitudine.
Ma non capita spesso, non è vero?
Il trucco, mentre procediamo sulla strada del risveglio, sta nel far leva sulla forza di volontà per massimizzare i risultati, con metodo, arguzia, umiltà e pazienza. Applicando la logica di Pareto dell’80/20.
Il segreto, in attesa di risvegliarci e procedere verso la strada dell’illuminazione, è imparare a far leva sulla forza di volontà per realizzarci al meglio.
Ci sono diversi modi in cui tutti noi possiamo farlo. In Turbo Motivazione e Abitudini Tiranne vediamo numerosi sistemi per motivarci e modificare le abitudini dannose.
Intanto possiamo allenare la nostra forza di Volontà relativa (che è come un muscolo) partendo da questi 3 punti di partenza:
- AUMENTARE L’ENERGIA FISICA: dobbiamo aumentare innanzitutto la nostra energia personale fisica. Aiuta mangiare con moderazione, possibilmente cibi freschi e crudi ma senza privarci di proteine e vitamine che normalmente scarseggiano in un’alimentazione vegetariana, vegana o crudista distratta, fare movimento all’aria aperta immersi nell’ossigeno, dormire abbastanza, limitando alcool e fumo.
- AUMENTARE L’ENERGIA EMOTIVA: la forza di volontà ci stressa emotivamente, per questo non possiamo permetterci di sprecare energia emotiva. Vivi in modo il più possibile il qui e ora, osservando senza giudizio eventuali momenti di rabbia e paura, stress e ansia, reazioni automatiche e coinvolgimenti eccessivi, tipici di chi ancora è troppo identificato con ruoli, potere, ideologie.
- SVILUPPANDO PIU’ FEDE: lo psicologo sociale Albert Bandura ha dimostrato quanto la Convinzione di Autoefficacia, ovvero il credere nelle nostre possibilità di farcela, possa amplificare la nostra forza di volontà. Nel dubbio, facciamo finta di essere più ottimisti, impariamo a modellare persone di successo, e indugiamo sui nostri risultati positivi, limitandoci a prendere da quelli negativi giusto la lezione che devono darci. E se poi c’è anche fede in una mission superiore, meglio ancora!
Come iniziare? Aumentando l’energia fisica, quella emotiva e la fede in te stesso (e in ciò che sta oltre)!
E tu, che rapporto hai con la tua Volontà?
🙂
Leonardo Di Paola
Autore, Coach & Trainer
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