9 domande col BOTTO a Viviana e Leonardo!

D: Viviana e Leonardo, come vi è venuto in mente di scrivere “Il Botto“?

R: Entrambi nasciamo come laureati in lettere, e agli albori delle nostre rispettive carriere ci siamo dedicati al marketing, alla grafica e alla comunicazione d’impresa. Negli anni, tuttavia, il nostro baricentro di interesse si è spostato dalla consulenza alla formazione, e i nostri interessi si sono ampliati enormemente, quando alla comunicazione si sono affiancate alimentazione sana, crescita personale, coaching ed ecologia pratica.

Più andavamo avanti, più scendevamo in profondità, e più ci rendevamo conto che “il benessere va sempre in un unica direzione“, come amiamo dire…

Se vuoi migliorare la società, devi migliorare la tua vita, e per farlo devi migliorare te stesso. Il che significa curare l’alimentazione, lo stile di vita, la capacità di gestire lo stress, la capacità di studiare efficacemente, di creare rapporti umani di qualità, di gestire gli obiettivi, di potenziare attraverso la meditazione la presenza nel qui e ora, di prenderti maggior cura del pianeta, degli animali, della Natura.

Tutto è collegato, perché la vita di ognuno di noi è un sistema in cui ogni cambiamento importante impatta su tutto il resto. E nonostante leggessimo (e leggiamo!) molto, non avevamo ancora trovato un libro che si facesse carico di indicare una soluzione così olistica e trasversale ai mali di questa società…

E’ stata una specie di chiamata, anche se ci siamo divertiti un sacco a scriverlo!

D: perché avete scelto una copertina così fumettata e colorata, apparentemente scanzonata, per un libro che parla di problemi tanto seri?

R: Sono anni che cerchiamo di mediare gli opposti, laddove ci accorgiamo che troppo spesso le persone che ragionano secondo logiche binarie tipo o tutto o niente, insieme alle sfumature si perdono gran parte della vita.

Queste dinamiche dualistiche, che passano di generazione in generazione da secoli, nascono da convinzioni depotenzianti che accettiamo di far nostre solo per semplificarci la vita. Ma paradossalmente di solito finiscono per danneggiarci.

Una di queste convinzioni, largamente diffuse, è che concetti cruciali come l’economia e il benessere psicofisico delle persone non siano compatibili con il divertimento, lo scherzo, la risata. La nostra esperienza di formatori ci insegna invece che le cose troppo “seriose” annoiano, e che i messaggi confezionati in questo modo non sfruttano tutte le loro potenzialità…

D: chi secondo voi ha un bisogno urgente di leggere questo libro?

R: Bella domanda. Rispondere “tutti” non vale, vero? 😀

In effetti ci sono diverse categorie di persone che dovrebbero leggerlo. Innanzitutto i genitori di bambini piccoli, perché i problemi che Il Botto! affronta sono problemi destinati a peggiorare, se non facciamo subito qualcosa. E dato che imparare a ragionare e ad agire individualmente in modo diverso, ognuno nel suo piccolo pur ampliando le connessioni con gli altri, è l’unica soluzione immediatamente attuabile, i genitori hanno la responsabilità, come i maestri elementari, di sapere che messaggio devono dare ai bambini.

Poi tutti coloro che si lamentano di quello che non hanno, del lavoro che fanno, dello stress che vivono, dei rapporti umani che subiscono, della bruttura del mondo, insomma…

Infine secondo noi dovrebbero leggerlo gli esperti di crescita personale che non hanno mai preso in mano una zappa in vita loro e che credono che essere ecologici sia fare raccolta differenziata.

Ma anche gli anticonformisti che hanno abbandonato la città per le campagne ma ancora pensano che il denaro sia lo sterco del diavolo…

Tutti gli altri possono leggerlo anche tra qualche mese, con calma! 😉

(continua…)