Cogs è il titolo di uno splendido piccolo cortometraggio animato che oggi voglio condividere con te.
A modo mio, non sparaflashandolo sui Social, ma raccontandotelo appassionatamente…
Amo i corti, soprattutto quelli senza parole, perché sono forse una delle poche forme d’arte rimaste oggi in grado di parlare a tutti, senza filtri o barriere linguistiche, e veicolare messaggi di valore.
I cartoni animati spesso sfuggono la censura…
“E’ un cartone animato, che pericolo potrà mai nascondere?”
E invece Cogs potrebbe essere pericoloso… Perché fa riflettere. E se non lo releghi in un angolo del tuo subconscio subito dopo averlo guardato ed inoltrato…
Io e te, insieme, possiamo fare grandi cose! 😉
Quindi, avanti, dagli un’occhiata – tanto dura poco più di 2 minuti, e ne riparliamo tra un attimo…
Ti è piaciuto?
Cogs nasce come cortometraggio di AIME Mentoring per aiutare la scolarizzazione superiore dei ragazzi indigenti.
Notevole progetto, non c’è che dire… (Vabbè, in realtà da dire ci sarebbe, perché non tutta l’istruzione ti “libera”, anzi, ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta… 😉 )
Ad ogni modo, come spesso accade, quando un’opera creativa vede la luce diventa un Egregor, un essere energetico a parte, e ognuno ci vede dentro ciò che vuole, spesso cose molto diverse da quello che consciamente l’autore voleva dire (lo abbiamo visto con la nostra rilettura della Rowling, ricordi? 😯 )
Bene, io credo che in Cogs ci sia molto di più di quello che emerge ad una prima occhiata.
E vorrei condividere con te 7 riflessioni su questo cortometraggio.
1) Cogs ti mostra due mondi solo apparentemente diversi
Il mondo del ricco e del povero (del padrone e dell’operaio, come si potrebbe pensare a prima vista e, francamente, in modo decisamente anacronistico), non sono poi tanto dissimili.
La metà del mondo in bianco e nero, quella che produce, in schiavitù, senza avere accesso alla cultura, e l’altra metà del mondo a colori che fa lavori ritenuti privilegiati, che compra. sono entrambe in schiavitù. Ipnotizzate e vincolate. Addormentate.
Perché, avrai notato, anche chi fa la bella vita si trova su un binario, Robert T. Kiyosaki la chiamerebbe “ruota del topo“, e non è più di tanto libero di muoversi.
2) Cogs ti mostra un mondo senza comunità
Evidentemente tra i due gruppi – ricchi e poveri – non ci sono rapporti sociali, ma si potrebbe pensare che ogni gruppo sia invece coeso. Non è così. In entrambi i mondi le persone robotizzate sono quasi sempre in una situazione di produzione, in fila, una dietro l’altra. A distanza di sicurezza. In catena di montaggio.
Non si guardano negli occhi.
E questo, sotto sotto, intende che non c’è più di tanto vita sociale, vita conviviale, comunità, scambio.
Ognuno fa la sua vita, ognuno occupa meccanicamente il suo posto.
3) Cogs denuncia l’industrializzazione
In un mondo in cui tutto è scritto, prestabilito da un establishment che ha costruito addirittura dei binari, togliendo potere decisionali ai singoli, addestrandoli, ammaestrandoli, non ci può essere iniziativa, non ci può essere creatività.
E senza la creatività non c’è libertà.
Per citare uno che la sapeva lunga, Ivan Illich, si tratta di un'”impotenza industrializzata” che colpisce indistintamente ricchi e poveri.
“In tutte le società lo sviluppo ha avuto il medesimo effetto: ognuno si è trovato irretito in una trama di dipendenza nei confronti dei prodotti sfornati dal medesimo tipo di macchine: fabbriche, cliniche, studi televisivi, istituiti di ricerca. Per appagare questa dipendenza bisogna continuare a produrre le stesse cose in quantità maggiori: beni standardizzati, concepiti e realizzati a uso di un futuro consumatore già addestrato dall’agente del produttore ad aver bisogno di ciò che gli viene offerto. (…) La crisi, dunque, è la stessa per tutti.”
4) Cogs ti indica la strada della ribellione
Ma niente paura… Per risolvere il problema, basta un pensiero felice, come insegna Peter Pan, e soprattutto un pensiero autonomo.
La creatività inizia riprendendoci il potere di fare le cose a modo nostro.
Ad esempio decidendo noi la strada da percorrere.
Come diceva Osho, per cambiare non serve una rivoluzione, che è difficile, lenta, spesso violenta, basta un gesto di ribellione individuale. Semplice, immediata, pacifica.
“Il ribelle vive come individuo – non come la rotella di un ingranaggio, bensì come un’unità organica. La sua vita non viene decisa da nient’altro se non dalla sua intelligenza. L’intrinseca fragranza della sua vita è quella della libertà – e non solo vive in libertà, ma lascia che ciascuno viva nella libertà. (…) Il ribelle è uno che vive in accordo con la sua luce interiore, e si muove in base alla propria intelligenza. Crea il suo sentiero man mano che lo percorre, non segue le masse sull’autostrada.”
Un gesto ribelle, dunque, che dipende esclusivamente da te. Come quello che compie uno dei due protagonisti del corto.
Il ricco tende la mano e aiuta il povero.
Un po’ paternalistica e Dickensiana questa visione (venendo da un’Associazione Australiana di cultura anglosassone non c’è da stupirsi)…
Fatto sta che lui osa uscire fuori dai binari, osa poggiare i piedi dove nessuno ha mai fatto prima. E una volta libero dal Sistema, si mette al servizio. Aiuta l’amico a liberarsi. A evolversi.
E questo mi fa venire in mente che…
5) Liberarsi dalla paura permette all’Amore di affiorare
Nel momento in ci lasciamo andare le induzioni ipnotiche di chi ci comanda e riprendiamo in mano il nostro potere, una volta risvegliati, cessa la paura.
La paura di non essere all’altezza degli irraggiungibili stereotipi imposti, la paura di non avere abbastanza soldi per comprare tutto quanto viene incessantemente pubblicizzato, la paura di restare soli in un mondo in crisi fatto di scambi mercantili.
E quando la paura se ne va, un’altra grande forza, un’energia opposta, arriva a riempire quel vuoto.
L’Amore, l’amicizia, la voglia di stare insieme, di vivere in maniera creativa e conviviale.
Non è meglio visto così? 🙂
Un’altra piccola osservazione.
6) Il Sistema è un Mago di OZ
Quando si rompono i vincoli che tengono il ragazzino agganciato al binario non ci sono allarmi, poliziotti, reazioni. Lo hai notato? Il Sistema non reagisce.
E piano piano tutti gli altri seguono…
E gli ingranaggi si fermano. Ed entrambi i mondi vengono liberati.
Come il Grande Mago di OZ, che è solo un ragazzino spaventato nascosto dietro una tenda, il Sistema strilla e minaccia, ma non può niente quando la folla si ribella.
Basta smettere di comprare un prodotto in massa per metterlo in ginocchio.
Possiamo farlo dunque, dipende solo da ognuno di noi, individualmente.
E più lo faremo più aiuteremo altri a risvegliarsi. Raggiungendo una massa critica.
Un mondo senza binari. Senza barriere.
Senza ingiustizia.
L’ingiustizia di essere vittima. Ma soprattutto, l’ingiustizia di essere carnefice.
Perché noi nelle nostre comode case occidentali siamo stati ammaestrati per essere carnefici.
Affamiamo le persone appropriandoci di campi di cibo per farne mangimi per gli animali di allevamento destinati all’esportazione, prosciughiamo l’acqua dai pozzi sottraendola all’agricoltura e all’igiene per farne insulse bibite gassate, mangiamo cioccolato senza preoccuparci che il cacao sia raccolto da schiavi bambini rapiti alle loro famiglie, devastiamo intere culture importando uno stile di vita insostenibile basato su sfruttamento di mano d’opera a basso costo per vestiti, elettrodomestici, energivora paccottiglia “Made in china” che avvelena tutto il pianeta.
Insomma…
Rubiamo risorse e dignità al sud del mondo e allo stesso tempo viviamo male le nostre vite, ipnotizzati nella “ruota del topo” asserviti in un Sistema che ci vuole consumatori a vita in un circuito senza convivialità, creatività, realizzazione.
Io non ci sto!
7) Come possiamo liberarci?
Allora, come si fa?
Sicuramente il messaggio immediato di Cogs è vero.
Ci si può liberare leggendo, studiando, informandosi (e a ogni età, anzi soprattutto da grandi per disimparare e liberarsi dai condizionamenti e dalla programmazione mentale! 😉 )…
Ma anche costruendo, creando, cantando, amando, mettendosi al servizio.
In modo istintuale, vero, selvaggio, primordiale.
Al di là delle strade asfaltate.
Perché noi siamo nati liberi.
Come forse saprai, Leonardo Di Paola ed io stiamo lavorando al nostro nuovo mondo (e non vediamo l’ora di poterlo condividere con te! 🙂 ), e se nel frattempo posso darti un consiglio, inizia a sganciarti da tutto quello che sembra normale perché “fanno tutti così”.
Smetti di accettare passivamente il dato di fatto, chiediti a chi fa comodo vederci agganciati a dei binari, irretiti dagli Smarthphone, intossicati da farmaci innecessari, deboli, mansueti, impauriti, manovrabili, governabili… Leggi, informati, studia (ma non sui Social media!) e in poche parole… ribellati dolcemente.
Resta in contatto, se vuoi, tramite il nostro Blog, e i nostri percorsi formativi.
Sarò felice di fare un pezzo di strada (sterrata) con te.
Pace & Amore.
🙂
Viviana Taccione
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andrea says
Che bello !!! ..:D
VIVIANA TACCIONE says
Grazie carissimo, sono contenta che ti sia piaciuto! 🙂
Sono emozionato!Quando inizia il risveglio e si incomincia a camminare nel nuovo mondo,imbattersi in considerazioni come queste,amplifica l’energia che si sente crescere dentro.E’ come un puzzle che si compone man mano,e il quadro generale diventa sempre più chiaro,definito,limpido.Veramente si ha la sensazione di essere usciti dalla caverna( Platone) e di vedere con altri occhi!BRAVISSIMA
Ma grazie Maurizio! E grazie anche per aver trovato il tempo di offrirci la tua condivisione. 🙂
Restiamo in contatto perché questo è solo l’inizio… A questa pagina trovi diversi omaggi, audio e ebook “ribelli” per conoscerci meglio: https://www.ifeelgood.it/blog/ebook-omaggi/
A presto!
😀