Da quando raggiungiamo l’età adulta inseguiamo senza posa quel qualcosa che chiamiamo felicità, perché vorremmo sempre sentirci contenti e sorridenti dalla mattina alla sera.
Gli studiosi di neurologia e gli psicologi sanno però che essere sempre a mille non è né possibile né auspicabile. Infatti senza sperimentare ogni tanto un po’ di la tristezza, non permetterebbe di apprezzare uno dei suoi opposti, la felicità. Inoltre, anche se fossimo capaci di evitare del tutto la tristezza, avremmo comunque bisogno di stimoli continui di eccitazione per sentirci sempre al top.
La realtà è che l’unica vera felicità dovrebbe essere incondizionata, in quanto occasionata dal nostro modo di vedere il mondo, non da quello che il mondo ci dà. Ma questa è un’altra storia, ne riparliamo nel Weco Club… 😉
L’importante è capire che sperimentare l’alternanza di diverse emozioni è una forma di ricchezza, perché le emozioni ci danno informazioni preziose sulle persone che ci circondano e sul significato che gli eventi hanno per noi.
Quindi anche la tristezza ha un senso… Purché non diventi all’opposto un’abitudine emotiva.
La tristezza tossica infatti a lungo andare può innescare meccanismi depressivi. Per prevenire stati d’animo così estremi e patologici, può essere molto utile tenere sotto controllo questi 7 fattori…
1. Stress
Lo stress è uno dei principali ingredienti della tristezza. Essere continuamente sotto pressione mette a dura prova i nostri sistemi di coping, cioè il modo in cui affrontiamo i problemi. E se non siamo bravi in questo, un carico eccessivo può renderci irascibili e nervosi, oppure al contrario può farci sentire impotenti e sempre più tristi…
2. Sonno
Dormire non è solo un’attività che ci aiuta a essere più produttivi durante il giorno: diversi studi hanno dimostrato come durante il sonno, soprattutto quello profondo, il cervello “sistemi” le informazioni apprese durante il giorno. Se vogliamo il sonno è una specie di scandisk neurale, che ci rinforza e ci aiuta ad avere più risorse per affrontare le sfide quotidiane! 😉 Cerca di dormire almeno 7 ore filate, possibilmente andando a letto sempre alla stessa ora e prima di mezzanotte.
3. Cibo
Su questo ci sarebbe molto da dire… Il cibo ha una grossa responsabilità sul nostro umore. In generale, tanto più il cibo è di origine animale e/o manipolato, tanto più logora il nostro organismo, togliendoci energia e facendoci invecchiare anzitempo. Ma sulla tristezza incidono negativamente soprattutto gli alcolici e un uso eccessivo di sostanze eccitanti, come il caffé. Al contrario tutti i cibi crudi e vivi la contrastano, soprattutto i semi oleosi – come il lino e la chia – e la frutta secca – come le noci e le mandorle – ricche di omega 3. E non dimenticare di bere acqua, soprattutto se non mangi almeno 3/4 frutti e 1/2 tisane. (Scarica gratis la prima lezione di Autodifesa Alimentare, qui)
4. Droghe
Su questo andiamo veloci… Le droghe sono un prestito di felicità illusoria, momentanea e infondata a tassi di strozzinaggio. 😯 Evitarle non solo preserva la salute del tuo cervello e dei tuoi neuroni, ma senza dubbio previene a fondo la tristezza.
5. Persone Tristi
L’uomo è un animale sociale, il che significa che abbiamo bisogno di stare in compagnia, socializzare, chiacchierare. Ma siamo anche animali imitativi, più di quanto si pensi. Per questo tendiamo a imitare lo stato emotivo delle persone con cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo… Se vuoi ridurre la tristezza, evita quanto possibile la frequentazione di persone tristi, e cerca con forza di passare più tempo con persone allegre, ottimiste e sorridenti! 😀
6. Mass media
Qualcosa di analogo succede quando vediamo o leggiamo notizie altrui. Esporsi continuamente a storie di violenza, tragedia, guerra, odio non può aiutarci a diminuire il tasso di tristezza. Certo, ogni tanto può far bene anche come stimolo di gratitudine ricordarci che ci sono miliardi di persone che soffrono e vivono peggio di noi, ma “ciucciarsi” un quotidiano, due Tg e tre radiogiornali al giorno e una sfilza di cattive notizie nei Social Media, rasenta il masochismo.
7. Anniversari del lutto
Se hai subito perdite importanti è bene affrontare nel modo giusto questi anniversari dolorosi. Se il dolore è ancora vivo parlane con un Terapista o un Couselor, altrimenti segui i tuoi bisogni: lavora se ti va o prenditi una giornata di ferie, e soprattutto cerca di esprimere quello che provi facendoti aiutare da un familiare o da un amico. E soprattutto cerca di non giudicarti, qualsiasi siano i tuoi sentimenti, anche se è passato tanto tempo dal tuo lutto, perché non esistono regole per questo…
Per il momento è tutto…
Tieni d’occhio questi 7 fattori e vedrai che sarà molto più semplice trasformare la tristezza tossica ricorrente in una tristezza episodica, contraltare necessario per goderti una vita ricca di felicità!
Fammi sapere come va!
🙂
Leonardo Di Paola
Wellness Coach & Trainer
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