La sensazione di troppo pieno è stata fulminante!
Di ritorno dal nostro soggiorno invernale Canario (un periodo che amiamo chiamare Downshifting verticale – ne parliamo nel libro IL BOTTO!), in cui viviamo senza auto, con un guardaroba essenziale, in pochi metri quadrati, senza riscaldamento o elettrodomestici)… la nostra casa di città ci è apparsa ingombra di cose.
Cose dimenticate, cose polverose, cose costose, cose in attesa di riciclo, cose inutili.
Per non parlare delle mia amate piante che dopo tutti questi mesi lasciate da sole reclamano la mia attenzione. E che ci vuole? Mi dirai… Beh, considera che tra casa e giardino sono più di 100! 😯
Anche qui un evidente caso di sovrappopolazione.
Ma non solo la casa, la nostra Agenda è improvvisamente esplosa con decine di cose che stanno rumoreggiando nel nostro cervello.
Inaspettate incombenze, batteria da cambiare, rubinetto da aggiustare, cancello da riparare, un tarlo inopportuno nelle travi del soppalco… 😕
Vecchie incombenze, revisione auto da fare, assicurazioni e utenze da riattivare, materiali per l’Ecovillaggio da ordinare, progetti edili da presentare, Gruppo di Acquisto locale da ricontattare…
Nuove incombenze, feste familiari, trasferte parentali, interviste da rilasciare, amici da incontrare, eventi da organizzare… occasioni che sebbene siano graditissime e felici, ci riempiono le giornate.
A tutto questo si aggiunga il lavoro ordinario – per quanto ordinario possa essere lo scrivere o il fare Training on line – che continua come sempre, facendo lo slalom in questa nuova autostrada di impegni.
Per non parlare delle spese, che montano all’impazzata.
Eh già, perché quando parti su un volo low cost in Plane sharing – come mi piace rispondere a tutti gli amici decrescitosi che quasi si scandalizzano se prendo l’aereo 2 volte l’anno 😉 – imbarchi un solo bagaglio da 23 kg e sai già che non puoi fare spese.
Ma ora che siamo qui le tentazioni sono tante. Non parlo di cose effimere, ne ho accumulate a sufficienza nella mia vita passata, ma solo di libri abbiamo una lista enorme!
Insomma la vita normale ricomincia.
Ma ogni volta che torno da questo nostro svernare isolano, mi rendo sempre più conto che questa vita frenetica a cui tutti ci siamo abituati, anestetizzandoci piano piano, è completamente innaturale, complicata, senza senso.
E infatti è per questo che nelle nostre “vacanze italiane” ci stiamo dedicando all’autocostruzione di un EcoVillaggio, per scappare da tutto questo e trovare anche qui in Italia un angolo di pace.
Ma non è impresa facile né – ovviamente – scevra di cose da fare! 😉
Tutta colpa nostra, siamo bravissimi a metterci nei guai, come dicono affettuosamente i nostri amici, perché ci ficchiamo a capofitto in progetti sempre più grandi…
E’ che gli stimoli sono sempre troppi, e stanno aumentando (non farò il solito pippone sui Social Media però è indubbio che sono loro a stantuffare le nostre vite di input per lo più inutili…) e gli spazi a disposizione necessariamente si riducono.
Come in una casa abitata da tanti anni, dove tutti gli armadi, i ripostigli e le superfici disponibili si vanno piano piano riempiendo, anche il cervello si riempie di ricordi, stimoli, interminabili liste di cose da fare, desideri da realizzare, aspettative inattese, doverizzazioni, giudizi, chiacchiericcio interno…
Tornando a noi, dopo quasi 5 mesi di slow life, tutto peace, love & surf (surf si fa per dire, più che altro Transurf 😉 ) il contrasto tra il vuoto e il pieno ora è molto evidente.
Soprattutto quando ti rendi conto che non ti è mancato niente, anzi! 😯
Un po’ come andare in vacanza con il Pulmino Volkswagen, hai tutto in 4 metri o poco più… Solo che non ci stai mai a lungo, sei – appunto – in vacanza. Vivere per qualche mese nella semplicità del Downshifting verticale fa la differenza.
Troppo pieno, dunque.
Troppo pieno ovunque.
Ma, niente paura, già mi sto organizzando per fare una dieta detox per la casa e per la mia mente…
Domani ti dico come.
Pace, amore e tanto spazio libero!
🙂
Viviana Taccione
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