Oggi, 3 Maggio, è la giornata Internazionale della Permacultura che viene celebrata con diversi eventi in tutto il mondo.
Molto diffusa tra i nuovi Agricoltori avanguardisti, spesso transfughi dalle città per cercare una vita autosufficiente con maggiore significato, la Permacultura – Agricoltura Permanente – è ancora perlopiù sconosciuta in Italia.
Nelle Campagne nostrane – dove dilaga l’Agricoltura tradizionale, intensiva e pesticida – i sempre più rari e stanchi contadini ogni anno ricominciano da zero, rovesciando la terra con potenti trattori energivori, compromettendo la fertilità del suolo e tamponando la perdita di humus con la chimica.
Uno sforzo immane santificato da proverbi popolari che ancora vanno per la maggiore tipo: “la Terra l’è bassa“, “L’Orto vuole l’uomo morto”, “Chi non semina non raccoglie”, etc…
Mentre la Permacultura insegna – a titolo esemplificativo – a rialzare la terra senza più toccarla, pacciamandola affinché diventi morbida, fertile e ricca di lombrichi, a fare torri di patate o topinambur per evitare di ammazzarsi a zappare per cavare fuori i tuberi, di lasciare andare a fiore alcuni ortaggi lasciando che l’orto di risemini da solo e anche raccogliere erbe spontanee nutrienti come l’ortica, la cicoria selvatica, i fiori edibili, le aromatiche…
Lavorare la terra non è certo facile, ma cambiando prospettiva, facendo un bel lavoro di progettazione iniziale, che permetta di stratificare gli sforzi invece di distruggere ogni volta, si può arrivare a rendere tutto più semplice, riducendo gli interventi umani al minimo, e così anche la fatica.
L’uomo in questo modo progetta, osserva, corregge, cura. Pronto a imparare dai suoi errori e dall’esperienza. E si accontenta di produzioni più piccole, ma infinitamente più sane, e soprattutto provenienti da una vita più slow e soddisfacente! 😀
Un giardiniere per Madre Terra capace di creare Foreste edibili autosufficienti, Orti in consociazione che quasi non necessitano di acqua, Serre multifunzionali che fungono da semenzai e riscaldano gli animali…
Ma la Permacultura è ben lungi dall’essere solo una innovativa tecnica colturale… Si tratta di una filosofia vera e propria, uno stile di vita basato sull’osservazione, sull’integrazione, sulla multifunzionalità, sulla conservazione, sulla sostenibilità e sul rispetto.
In Permacultura si progettano piccoli sistemi autosufficienti, ci si prende una totale responsabilità personale, si va avanti imparando, sbagliando e correggendo… Ed è incredibile vedere che molti princìpi permaculturali consuonino con quelli di Crescita Personale che portiamo avanti da anni con I FEEL GOOD.
Infatti quando nel 2010 abbiamo partecipato al nostro primo Corso di Permacultura siamo rimasti davvero colpiti. Avevamo trovato il Sistema che cercavamo per “naturalizzare” il nostro lavoro…. 😯
Tanto è vero che più tardi ci siamo divertiti ad avvicinare la Permacultura allo Sviluppo Personale e alla Programmazione Neurolinguistica, scoprendo della incredibili assonanze! 😉
Niente regole rigide (né logiche mercantilistiche e manipolatorie), ma portare avanti quello che funziona, nel modo più naturale possibile. Senza contrastare stupidamente, e a costo di grandi spese energetiche, il normale fluire delle cose.
Oltre le ipnosi di massa, senza necessità di prodotti costosi, esotici, ricercati, indotti dal mercato, prediligendo materiali riciclati, locali, a Km zero, ecosostenibili, biologici – anzi molto più che biologici – completamente naturali. (Ne abbiamo parlato a lungo anche nel libro anticrisi IL BOTTO!)
Che senso ha mangiare frutti esotici che arrivano dall’estero senza praticamente nutrienti, quando in Italia produciamo tantissime varietà di frutta fresca locale? Che senso ha massimizzare la produzione solo su poche varietà standardizzate quando il nostro patrimonio di frutti antichi e prodotti agricoli desueti è molto più vasto e permetterebbe di preservare maggiore biodiversità?
Ma anche nelle nostre case… Perché usare essenze pregiate che vengono dalle foreste equatoriali? Ma pregiate per chi? Chi l’ha deciso? Forse le querce nostrane non sono abbastanza pregiate per chi guadagna importando assi di Teak dalla Tailandia… 👿
Ma forse sto andando fuori tema…
Ad ogni modo ho letto tantissimi libri sulla Permacultura da allora, e ho trascorso tante ore appassionanti, prima nel documentarmi, poi nel mettere in pratica.
Se dovessi consigliare un libro oggi sulla Permacultura, dopo il classico “Introduzione alla Permacultura” di Bill Mollison… sceglierei senz’altro il libro che mi ha emozionato di più:
“Guida Pratica alla Permacultura”
di Sepp Holzer
2013 – Il Filo Verde di Arianna (Arianna Edizioni).
Una lettura appassionante che ti consiglio, anche se non ne sai ancora niente, anche se hai solo un vaso in balcone, un piccolo giardino, perché ti sorprenderà. 🙂
Per concludere degnamente le celebrazioni di questa giornata, ecco 12 massime della Permacultura su cui riflettere:
1 – Osserva e interagisci con l’ambiente naturale
2 – Raccogli e conserva energia
3 – Assicurati un raccolto
4 – Applica l’autoregolazione e accetta il feedback
5 – Usa e valorizza risorse e servizi rinnovabili
6 – Evita di produrre rifiuti
7 – Progetta dal modello al dettaglio
8 – Integra invece di separare
9 – Piccolo e lento è bello
10 – Usa e valorizza la diversità
11 – Usa e valorizza il margine
12 – Reagisci ai cambiamenti e usali in modo creativo(fonte: comune-info.net)
Se vuoi conoscere quello che stiamo facendo in Permacultura all’EcoVillaggio di Wangeland, puoi guardare il video dell’impianto del nostro FruttOliveto qui.
Buona giornata internazionale della Permacultura!
🙂
Viviana Taccione
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