Perché coltivare un orto biologico? 🙂
In questi giorni abbiamo provato a dare una risposta trovando tanti buoni motivi, molti dei quali ti sorprenderanno (trovi la prima parte qui, la seconda qui, la terza qui).
Dopo aver visto i primi 16, andiamo avanti…
17. Ridurre gli imballaggi inutili
Ci hai mai fatto caso che quasi la metà del cibo che compri al supermercato è costituita da inquinanti e inutili imballaggi? Praticamente ci portiamo a casa rifiuti, e non appena rientriamo dobbiamo sistemare la spesa e buttare la maggior parte degli imballi.
Coltivare il tuo orto ti permetterà di eliminare tutto il packaging, ti basterà un meraviglioso cesto di vimini per andare in giardino e fare il pieno di squisitezze. E, a proposito, per conservare uno o due giorni la verdura e la frutta (del tuo orto o del tuo GAS) non la mettere in frigo, ma usa dei contenitori in vimini o di legno (come una semplice cassetta della frutta) con un letto di paglia e foglie secche di alloro.
18. Prendersi la responsabilità dei propri rifiuti
Un orto ti permetterà di gestire al meglio i tuoi rifiuti. Tutti gli scarti di cibo vegetale della tua cucina (a eccezione degli agrumi) e i gusci delle uova possono essere inseriti nel cumulo del compost, direttamente sotterrati in un angolo dell’orto o messi nella Torre dei lombrichi…
Le buste della spesa di carta del pane, i cartoni da imballaggio naturali senza scotch, i fogli di giornale in bianco e nero (in europa non si usa il piombo), la cenere di legna del tuo camino, persino vecchi jeans o vestiti in cotone o lana (solo fibre naturali però), possono essere usti per creare concime e pacciame di qualità.
19. Imparare a gestire l’acqua in modo più consapevole
Un orto – anche quando ben pacciamato e con sistemi innovativi permaculturali per convogliare la rugiada come un bio rollo sotterraneo – ha bisogno di acqua, possibilmente piovana e senza cloro. Se puoi, metti sotto la grondaia del tuo tetto, o anche sotto un gazebo, una piccola cisterna per raccogliere l’acqua.
Noi abbiamo iniziato con un bigoncio da 100 litri, messo all’ombra sotto un provvidenziale buco della grondaia, e chiuso con una rete di metallo e sopra una fitta rete ombra. E’ bastato fissare un rubinetto di metallo a 15-20 cm dal fondo, metterlo su qualche mattone per poterci posizionare un innaffiatoio sotto, infilare dentro 2-3 grossi sassi di fiume che ricoprendosi di una leggera alga verde hanno iniziato una sorta di fitodepurazione, per avere acqua a sufficienza per innaffiare il nostro giardino. Certo d’estate forse 100 litri non bastano, però meglio di niente, e poi con queste nostre stagioni “tropicali”, in cui piove tanto spesso, c’è da provarci.
Adesso a Wangeland abbiamo molte più cisterne, e ci abbiamo preso gusto! 😀 Stiamo anche per ultimare un circuito che ricicla le acque grigie della nostra Doccia Solare (da usare rigorosamente con sapone naturale biodegradabile al 100%) per innaffiare l‘Orto didattico… 🙂
20. Permette di sperimentare…
Oggi nel web trovi di tutto: patate coltivate nei sacchi di iuta (non provarci, non funziona, i sacchi si disintegrano in un mese!), in cassoni componibili, in bidoni, coltivazioni di zenzero e topinambur in contenitori riciclati.. Basta un po’ di inventiva e qualche ricerca on line per trovare un sacco di idee divertenti da sperimentare.
Noi abbiamo realizzato un Orto verticale inventandoci un muro componibile di cassette della frutta (il progetto si chiama Muro della Pace, ne parlo qui nell’Ebook a scaricamento gratuito “100 Cose che non vorrai più buttare“) e un altro in 3 grossi bidoni da 120 litri in cui abbiamo realizzato tantissime tasche laterali… Nel Forum del Weco Club trovi tutti i fotoreportage, prima, durante, dopo…
21. Imparare a condividere
Quando avrai imparato ben bene a produrre i tuoi ortaggi, potresti ritrovarti ad avere una sovrapproduzione di alcuni prodotti, e magari ti verrà voglia di condividere i frutti della terra con i tuoi amici, parenti e vicini di casa.
Ma avrai anche l’opportunità di scambiare il tuo raccolto con altri (ricorda che il baratto è per il momento ancora esentasse 😉 ) per ampliare la gamma del tuo Menù e assicurarti altri prodotti biologici e naturali. Una ricaduta non solo alimentare ma anche sociale. 🙂
22. Fermare l’erosione del suolo
Il terreno è il fondamento della catena alimentare e come tale (e come sede della vita animale e vegetale) va protetto. Un suolo agricolo coltivato in modo intensivo, si erode sette volte più velocemente perché viene rigirato e rivoltato con trattori giganteschi, che portano alla luce del sole gli strati sottostanti dove dovrebbe esserci humus e materia fertile. In questo modo si secca e muore. E i lombrichi, le ife e le micorize e i microorganismi che lo rendono vitale muoiono con lui. Un danno inestimabile che si riesce a tamponare solo momentaneamente con la chimica.
Tanto è vero che il livello del terreno coltivato è di molto più in basso degli appezzamenti di terreno non coltivato o lasciato a bosco, e molte zone agricole un tempo fertili sono oggi in via di desertificazione! 😯 Coltivare con nuovi sistemi – come Agricoltura Sinergica, Permacultura e Agricoltura Biodinamica – permette di preservare il suolo e anzi rigenerarlo.
23. Non inquinare le falde acquifere
Prendendoti la responsabilità di non usare (e non promuovere con il tuo acquisto) pesticidi e concimi chimici, ma semmai di preparare macerati a base naturale (ortiche, equiseto, cipolla, foglie di pomodoro, menta, etc…) eviti di contaminare le acque sotterranee con prodotti altamente cancerogeni che inibiscono la vita.
Già che ci siamo, se ancora non lo fai, smetti di usare prodotti chimici per la cura della tua casa, perché ti intossicano mentre li usi, creano composti volatili inquinanti dentro le abitazioni, e finiscono nelle falde acquifere. Usa prodotti 100% biodegradabili e naturali come alcool, sapone di Marsiglia vegetale, aceto, acqua ossigenata, bicarbonato, percarbonato, olii essenziali…
Domani, l’ultima parte di questo articolo.
Un abbraccio dal cuore,
Pace e Amore!
🙂
Viviana Taccione
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