Chi mi conosce sa che sono parecchio scettica verso i Social Media, tant’è vero che spesso esprimo le mie preoccupazioni verso il Fast Web mangiatempo, regno di reattività, esibizionismo, consumismo, evasione dal Qui & Ora…
Ma per fortuna anche nei Social ci sono delle felici eccezioni. 🙂
Gruppi che lavorano con grande impegno per portare avanti tematiche di valore.
Come quello della Rete al Femminile, Rete di donne imprenditrici, Associazione di cui faccio parte da due anni e che cerco di seguire anche dal vivo, per lo meno nei mesi in cui sono in Italia.
Ho menzionato la Rete al Femminile come esempio di un uso corretto dei Social Media nella mia ultima fatica editoriale “Scomunicazione Cellulare“, e dato che la Storia di questo gruppo sta diventando sempre più bella, ho pensato di chiedere a Danila Saba, Presidente della Rete al Femminile e coordinatrice del Gruppo Facebook Nazionale, di raccontarvela… 🙂
Parliamo della Rete al Femminile…
Danila, che cos’è la Rete al Femminile e tu come l’hai conosciuta?
La Rete al Femminile è una associazione di promozione sociale dedicata alla donne che lavorano in proprio come libere professioniste, imprenditrici e freelance. Si occupa di dare voce allo sviluppo dell’imprenditorialità femminile.
Io l’ho conosciuta quando ho lasciato il mio lavoro da dipendente e mi sono messa in proprio. Ho sentito l’urgenza di creare nuove relazioni appartenenti ad un mondo diverso da quello aziendale e così ho incontrato la rete che è stata per me un luogo di formazione e di costruzione della mia nuova identità professionale.
Come siete organizzate sul territorio?
La rete opera sia a livello nazionale che locale, attraverso reti provinciali presenti nelle principali province italiane e sempre in crescita (al momento ce ne sono già 20)! Lo fa attraverso attività concrete di condivisione, aggiornamento professionale e networking.
Perché al femminile? Avete mai ricevuto contestazioni per questa scelta? Qualche uomo si è mai sentito escluso?
Te lo chiedo perché oggi va di moda lamentarsi per ogni idea innovativa, pensa che ci sono state polemiche persino per un libro di fiabe per bambine che ho recensito tempo fa… Era considerato troppo femminista!
La Rete al Femminile è chiamata così perché ha scelto di sostenere il ruolo imprenditoriale delle donne e nasce dal rilevare nella propria storia una esigenza concreta: lavoro in proprio e ho bisogno di relazioni belle che siano di supporto e di sostegno sia alla vita che al business.
Era il 2013 e ci si è trovate inizialmente in 4/5 amiche a condividere gioie e dolori della libera professione scoprendo che questo è un bisogno di tante donne! Da lì è iniziata la crescita che ci ha portato a nascere come associazione nel 2016. E’ una esigenza più femminile che maschile in quanto la donna incontra nella nostra società molte più barriere in ambito lavorativo e sente maggiormente il bisogno di unirsi e condividere.
Qualche amico mi ha chiesto perché fosse aperto solo alle donne e spesso mi è stato riportato da uomini (quindi parole loro!) che i network fra loro non hanno la profondità e la bellezza di un network fra donne e tendono a concentrarsi solo su aspetti monetari e passaggi di contatti utili. La nostra rete invece vuole sostenere la donna in tutti i ruoli che ricopre quotidianamente (sia lavoratrici, mamme, mogli, amiche e quant’altro!)
La Rete si rivolge a un Target ben preciso, le donne in carriera…
(Mi viene in mente “Donna in carriera“, quel mitico film con Melanie Griffith e Harrison Ford, te lo ricordi? 😀 ) Donne che hanno deciso di mettersi al timone della loro vita professionale…
Però non basta che una donna lavori per entrare nella Rete, deve lavorare in proprio, vero? Quali sono i requisiti per far parte della Rete?
La Rete al femminile accoglie le donne che scelgono di rischiare nel lavoro in proprio, non necessariamente nel fare “carriera” in senso stretto. Lavorare in azienda produce altre esigenze e bisogni che trovano risposte soprattutto nell’appartenenza stessa alla rete aziendale. Invece la donna che lavora in proprio si trova a dover affrontare in solitudine alcuni passaggi. Per questo sapere e conoscere donne che fanno lo stesso percorso può essere di supporto.
I piccoli business di fatto sono piccole aziende perché la freelance deve gestire tutti gli aspetti (dal marketing al recupero crediti) oltre il suo core business. Quindi ha bisogno di formazione sugli aspetti più trasversali e la rete offre questo spunto in quanto composta da diverse e variegate professioni.
Al nostro interno ci sono architette, traduttrici, assistenti virtuali, commercialiste, digital strategist, social media manager, europrogettiste, wedding planner, avvocate, fotografe, videomaker, blogger, coach, psicologhe, interior designer, copywriter, sarte, amministratrici delegate di aziende di famiglia, formatrici. Professioni “classiche” si affiancano a percorsi formativi non convenzionali potenziando gli uni e gli altri.
In che modo la Rete sta aiutando il tuo business e quello di altre donne Italiane?
Il fatto che oggi siamo 1000 e siamo in crescita dimostra che l’esigenza che le donne hanno di appartenere ad un gruppo professionale e fidato è molto sentita Già questo fatto rappresenta una risposta alla tua domanda. Inoltre ci sono due aspetti:
1) uno relativo al business: la rete ha creato diverse collaborazioni fra le reticelle che vi partecipano. Il fatto di potersi contaminare a vicenda ha permesso la nascita di tanti progetti comuni mischiando anche competenze e professioni vicine e affini. Ma per scoprirli tutti invito a seguire la nostra pagina Facebook dove li raccontiamo! Io personalmente ho costruito relazioni di qualità con altre imprenditrici e ho potuto sviluppare progetti in collaborazione con qualcuna di esse. Uno in particolare in questo periodo ma è ancora top secret! 😉
2) un aspetto relativo al supporto nella crescita personale della donna imprenditrice. Infatti in rete è possibile trovare soluzioni attraverso la condivisione, la creazione di relazioni di fiducia, il supporto nella quotidianità come donna e non solo come professioniste. Quindi ci si trova a chiedere un contatto fidato per una visita medica importante, così come un consiglio per il luogo dove portare a cena gli amici più cari, oppure suggerimenti sul miglior corso di social media sul mercato. Insomma, si spazia veramente dalla A alla Z in un supporto reale e concreto.
Dopo una prima fase informale, con partecipazione totalmente gratuita, la Rete al Femminile si è costituita come Associazione Culturale l’8 Marzo 2016, richiedendo una minima quota di iscrizione annuale per restare a far parte del Gruppo.
Mossa strana in un mondo come quello di Facebook dove il gratis impera. Mi ricordo che questa decisione all’inizio ha fatto calare la partecipazione, ma poi penso abbia finito per motivare maggiormente i vari gruppi locali, almeno a Roma è successo così…
Che mi puoi dire in merito?
L’esigenza di costituirsi come associazione nasce dalla voglia di crescere, di crearsi una identità precisa all’esterno e di essere riconosciute nei tavoli importanti, partecipare a bandi e aprire a nuove opportunità professionali. Questo comporta avere delle spese vive da sostenere.
La quota di iscrizione quindi da un lato ci aiuta a sviluppare gli strumenti adeguati (vedi il nuovo stupendo sito!) ed è un modo per far comprendere che c’è un impegno dietro la partecipazione. Il gratis impera ma spesso non impegna come dovrebbe. Pagare una quota fa intendere da subito la serietà (per quanto sia bassa perché la nostra è di 10 euro quindi economicamente sostenibile da tutte).
Figurati, io sono assolutamente d’accordo! Oggi c’è una tale intossicazione informazionale, troppi input a fronte di così poco tempo, che diventa sempre più difficile distinguere cosa abbia davvero valore. E si deve stare attenti, perché spesso sembra che ti regalino tutto, ma – paradossalmente – a quale prezzo? 😯
E dato che siamo in argomento…
Qual è il tuo rapporto con i Social Media?
Non trovi anche tu che possano essere estremamente distrattivi, se non si sta attenti, soprattutto per chi deve gestire una casa, una famiglia e un lavoro?
Il mio rapporto personale con i social è buono. Nel senso che senza i social non avrei potuto creare il mio business. La visibilità che i social danno, consente di farsi conoscere. La mia attività dieci anni fa non sarebbe stata possibile.
Tuttavia ritengo che sia uno strumento da gestire con accortezza e abbia un risvolto della medaglia. Sia in termini di eticità e di messaggio da veicolare (se non ho nulla da dire è meglio tacere che buttarsi sui social) sia in termini di tempo. Io stessa mi devo imporre dei limiti per evitare di togliere tempo ad altre attività (stare con mia figlia, lavorare, fare le faccende in casa).
Quindi ci vuole una buona dose di autodisciplina. Inoltre ritengo che non si debba dimenticare che i social sono UNO degli strumenti di comunicazione, ma non l’unico. Quindi ricordare che le relazioni devono anche saper uscire dai social e trasformarsi in incontri vis a vis.
Mi piace molto il modo in cui animi il Gruppo della Rete nazionale, in questa epoca Social sgrammaticata, “mordi e fuggi” non è sempre facile riuscire a coinvolgere a fondo le persone.
Qual è il tuo segreto?
Quando abbiamo pensato il gruppo interno nazionale avevamo una sola esigenza: far sentire le reticelle d’Italia parte di un unico gruppo. Volevamo creare appartenenza, unità e fiducia. Il segreto penso che sia nell’intento. Nel desiderio che avevo di rompere le barriere locali ed estendere le possibilità di relazione al di là della propria rete.
Il mio desiderio è poter aiutare ad accrescere la consapevolezza delle persone quindi inevitabilmente porto questo stile nelle cose che faccio. Sono convinta che la risposta positiva delle reticelle dipenda dal fatto che abbiamo in rete donne veramente in gamba! Quindi è vero che io posso gestire bene ma è ancor più vero che il progetto funziona perché a rispondere ci sono professioniste e donne interessanti, che hanno tanto da dire.
Ho visto che ogni tanto fai delle domande che non sempre hanno attinenza con l’imprenditorialità…
Dato che anche noi nel nostro Forum di Crescita Personale & Wellness Coaching facciamo molte domande, come le BIG QUESTIONS ispirate ad Arthur Aron, soprattutto per far socializzare i nuovi Soci tra di loro, volevo sapere: è una coincidenza o fa parte del tuo bagaglio di studi?
Sono una Coach e il mio lavoro mi sostiene in questo passaggio. Io le chiamo domande potenzianti e non sono casuali. Uso le domande come strumento di lavoro. Mi piace l’idea che l’appartenenza alla rete sia anche un luogo dove imparare di più su noi stesse, su come e dove funzioniamo meglio perché credo nell’unità della persona quindi sono convinta che porsi alcune domande, spesso relative alla sfera privata, sia di grande beneficio per il proprio business.
Se mi conosco bene, se sono centrata, se so cosa desidero, con più facilità raggiungerò anche la mia soddisfazione professionale. In più il fatto di coinvolgere le persone ad un livello più “emotivo” aiuta la costruzione di relazioni salde, cosa che voglio facilitare in Rete!
Sì, è vero, uno spazio dove conoscersi meglio e mettersi in gioco può risultare risolutivo… 🙂
Oggi sui Social si lavora solo scrollando le ultime news del giorno, mentre – ad esempio – un Forum permette di creare una storia, fare ricerche, integrare vecchi topic e continuare le discussioni per anni, insomma io lo trovo uno strumento fantastico di Slow Web per riunire persone interessate a Crescere personalmente e professionalmente…
Avete mai pensato di fare un FORUM della Rete?
Sinceramente non ci abbiamo ancora pensato, fino ad oggi! Ma non mi sento di escluderlo. Il nostro è un progetto in divenire. Con la creazione del nuovo sito abbiamo posto il primo tassello e siamo molto aperte a valutare idee e miglioramenti.
Tra l’altro i social sono strumenti proprietari quindi è sempre bene muoversi in una direzione che ci consenta di mantenere i dati e le relazioni costruite anche se Facebook (o IG o altro) dovessero cambiare strategia!
Decisamente, in effetti hanno già cambiato strategia (e algoritmi) da quando sono nati. Ad esempio oggi la visibilità di Facebook è riservata esclusivamente a chi paga la pubblicità, non importa quanti followers abbia la tua pagina, se non si paga i followers difficilmente ricevono i tuoi aggiornamenti… Insomma, cliccare “Mi piace” non è certo come iscriversi a una Newsletter… Ma questa è un’altra storia! 😉
Ad ogni modo complimenti per il nuovo sito della rete. Certamente diventerà un punto di riferimento per le freelance Italiane.
Ma, uscendo dal Cyberspazio, la Rete al Femminile non è solo virtuale, incoraggia anche incontri dal vivo, ce ne parli?
La Rete è nata dal vivo. Poche amiche che si riunivano nei bar o nei locali di qualcuna di esse. Poi è arrivata su Facebook perché consentiva di farsi conoscere, di lanciare il messaggio a più persone interessate, di fare un passaparola più forte e di ritrovarsi più frequentemente. Tuttavia, è dalla relazione faccia a faccia che sono nate le amicizie e le collaborazioni migliori. E noi spingiamo sempre ad una partecipazione concreta alle riunioni dal vivo. Infatti, ogni rete locale si riunisce una volta al mese e affronta i temi a lei cara.
Ogni rete ha facoltà di organizzare come preferisce. Questo è molto stimolante perché abbiamo abitudini completamente diverse nelle varie zone d’Italia. Ci sono reti che organizzano workshop e programmano gli argomenti nel dettaglio (vedi Rete Bologna), alcune reti hanno un incontro diurno business oriented e uno serale per fare network (vedi la Rete by night di Torino) oppure altre reti che organizzano pranzi di lavoro (vedi la Pranza Triestina).
Ogni rete con la sua specificità, la sua bellezza locale, le donne che la compongono e sempre con un occhio di riguardo alla relazione umana in presenza. Va bene essere social ma non dimentichiamo quanto sia bello guardarsi negli occhi e potersi sorridere! Poi ultimamente stiamo rendendo più visibili le varie riunioni sparse per l’Italia di modo che se, ad esempio, una reticella bolognese si trovasse in un certo giorno a Roma possa partecipare alla riunione! Una vera e propria contaminazione!
Materialmente, se una delle nostre lettrici si vuole iscrivere, come si fa ad entrare nella Rete?
Finalmente abbiamo una procedura on line. Si va sul sito www.retealfemminile.com e si compila il form di iscrizione indicando la rete a cui siamo interessate. Dopo di che si viene contattate dalla rete locale che ci spiega con precisione come proseguire.
Inoltre se non c’è ancora una rete nella città di nostro interesse possiamo comunque iscriverci al nazionale, partecipare alle riunioni delle reti esistenti (se possiamo raggiungerle) e far parte del gruppo Facebook nazionale. Se lo si desidera si può partecipare a 2/3 riunioni dal vivo per conoscerci e poi decidere di iscriversi.
Bene, per il momento è tutto. Se mi consenti vorrei concludere con una mia personale BIG QUESTION! 🙂
Dovendo condividere 1 messaggio, e uno solo, con le donne imprenditrici, in questo momento storico così particolare per l’economia Italiana, quale sceglieresti?
Lavoro quotidianamente con le donne che cercano la loro soddisfazione professionale. Le donne di fatto hanno una marcia in più. Sono capaci di ricrearsi dalle macerie e portare avanti i più ambiziosi progetti. Ma spesso non credono di meritarlo, di poterlo realizzare o di poterselo concedere. Mi torna in mente un frase che dice “Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso”.
Ecco, in questo momento storico così complesso per le donne, questo è il mio messaggio: riprenditi il futuro, te lo meriti tutto. Abbi il coraggio di diventare ciò che vuoi essere. E in questo viaggio non sentirti sola.
Grazie di cuore a Danila Saba, in bocca al lupo a tutte noi Reticelle e a presto! 🙂
Grazie a te, Viviana, per questa bella opportunità.
🙂
Viviana Taccione
Autrice, Trainer & Downshifter
Ti piacerebbe anche...
Clicca qui per scaricare gli Omaggi I FEEL GOOD!
Clicca qui per dare un'occhiata a Ebook e Corsi I FEEL GOOD!
Clicca qui per la nostra Affiliazione solidale 100% Win Win!
Lascia un commento